Civici: “Non è possibile. Anche l’Europa ha bocciato il progetto”.
“Quei 30 palazzi che si propone di realizzare nella
area lasciata dalla Sapaba a Casalecchio di Reno non possono essere realizzati.
Si tratta di 300 appartamenti collocati
in area alluvionale”. A sostenerlo sono i componenti del gruppo consigliare dei
civici casalecchiesi, che aggiungono. “ Persino l’Europa ha decretato l’inattuabilità
del progetto. Nel 2016 il Comune stesso chiese agli organismi di controllo
europei un giudizio sulla proposta e lo studio specifico di tali organismi escluse
la possibilità di utilizzo dell’area a fini residenziali, giudicando ‘ a
rischio alluvione di 2° grado una parte del lotto e di 3° grado la parte
restante’. Il terzo grado è quello di massima pericolosità”.Andrea Tonelli e Bruno Cevenini
Il consigliere Bruno Cevinini, dopo aver precisato che il tema è all’attenzione del Consiglio comunale da tempo e che il suo gruppo si è sempre opposto al progetto, fa alcuni cenni storici della proposta edificatoria: “Il progetto nacque al tempo del secondo ‘mandato Gamberini’ e in quell’occasione fu rilasciata la concessione che non si concretizzò per le perplessità e le diversità di vedute che portarono anche alla richiesta di valutazione a Bruxelles. Ora si sta riconsiderando il progetto al fine di migliorarlo e richiedere una seconda concessione, ma noi saremo ancora contrari poiché i rischi della natura sono irrisolvibili e a volte sconvolgenti”. E aggiunge: “Abbiamo già provveduto a coinvolgere la Regione con una interrogazione e il nostro Comune con una seconda interrogazione. Non vorremmo che la realizzazione generasse costruzioni con problemi che poi ricadrebbero in capo ai futuri residenti e in quello di coloro che sono oggi alla guida politico-amministrativa del Comune”.
La freccia indica il lotto ex Sapaba
1 commento:
Sarebbe una follia e inoltre, cosa che all'amministrazione comunale interessa certamente di piu', esporrebbe il comune a enormi spese legali in caso di danni o di qualunque avversita riconducibile all'assurda collocazione di questi nuovi edifici.
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