lunedì 6 settembre 2021

Alto Reno Terme. La 'Corona di Matilde' primo paesaggio rurale di interesse storico culturale dell'Appennino bolognese tutelato dal Ministero delle Politiche Agricole

 

Prof. Giorgio Cantelli Forti

Il recupero dell’economia dell’Appennino non può fare a meno della riutilizzazione del castagneto e non solo del conosciuto ‘marrone’ ma anche della castagna, l’albero del pane, un tempo componente essenziale della dieta dei montanari e oggi dimenticata come tante delle produzioni appenniniche, immolate  per lo spostamento dell’asse economico – produttivo generale dalla agricoltura all’industria e all’artigianato. Il recupero del castagneto non ha solo una valenza produttiva-occupazionale , ma anche ambientale e paesaggistica. 

Dott. Giuseppe Nanni

Per arrivare al recupero del tesoro dimenticato sono scesi in campo l’Accademia Nazionale di Agricoltura e la Fondazione Cassa di Risparmio, in accordo con il Comune Alto Reno Terme, dalla cui compartecipazione è nato il progetto ‘La Corona di Matilde – Alto Reno Terra di Castagni’ che inserisce l’area presa in esame nel registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in quanto l’area ha ottenuto il massimo punteggio di valutazione “per aver conservato nel tempo evidenti testimonianze della sua origine, tradizione e della sua storia , mantenendo un ruolo socio culturale ed economico e mostrando caratteristiche di tradizione e storicità, con particolare riferimento alla castanicoltura”. La valutazione è seguita a un lungo e complesso iter di selezione che ne ha certificato l’ammissibilità.

Cav. Domenico Medici

Il progetto è stato presentato in conferenza da presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, Giorgio Cantelli Forti, dal sindaco di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni, dal presidente Associazione Castanicoltori Alta Valle del Reno, Domenico Medici dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Carlo Cipolli e dal presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura Gilmo Vianello. 

Dott. Carlo Cipolli


La ‘ Corona di Matilde-Alto Reno Terra di Catagni’ circoscrive un territorio di 2543 ettari sito nell’Alta Valle del Reno al confine tra Emilia Romagna e Toscana in cui l’insediamento umano e della castanicoltura ad esso strettamente correlata, sono andati sviluppandosi da più di un millennio giungendo fino a noi con segni spesso immutati. In tali luoghi, che fanno parte del Comune di Alto Reno Terme, emergono gli antichi borghi di Castelluccio, Capugnano, Borgo Capanne, Lustrola, Granaglione e Boschi di Granaglione, che conservano ancora l’esatto impianto urbanistico e le tipologie insediative e religiose del passato. Ognuno di questi borghi è circondato da selve castanili molte delle quali coltivate a frutto. L’insieme disegna una fascia continua compresa tra i 600 e i 1200 metri d’altitudine e avvolge a semicerchio, da qui la denominazione di ‘Corona’, anche la parte morfologicamente più aspra che sale oltre i 1400 metri, per poco o nulla insediata, coperta da boschi prevalentemente di faggi. In questi luoghi il castagno si è diffuso nel periodo feudale sotto il governo di Matelde di Canossa (1046.1115).  In Emilia Romagna i Paesaggi Rurali Storici inseriti nel registro del MIPAAF divengono così sei di cui la Corona di Matilde Ato Reno Terra di Castagni è il primo della Città Metropolitana di Bologna .    

Prof. Gilmo Vianello

Negli interventi di presentazione i relatori hanno sottolineato che con il riconoscimento nazionale,  questo progetto ha le potenzialità di diventare il nuovo centro propulsivo di attività culturali e scientifiche per tutto l’Appennino bolognese e regionale

La Corona di Matilde



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