Il consigliere comunale di Marzabotto, Morris Battistini ( nella foto) , è impegnato a far
portare all’attenzione dei vari consigli comunali dell’area montana bolognese una
mozione con la quale si chiede un deciso
sconto fiscale per quegli imprenditori che avvieranno la loro attività in
Appennino. La mozione è già stata approvata dalla Camera dei Deputati e bocciata invece dal consiglio della Regione Emilia Romagna. La contraddizione fra
i due organismi rappresentativi potrebbe rappresentare un ostacolo
insormontabile e affossare la proposta. “Ciò che più stupisce, fa notare
Battistini, è il fatto che due maggioranze di ugual orientamento
politico-partitico, si contraddicano, votando una sì e l’altra no sullo stesso
provvedimento. Per questo ho cercato di coinvolgere i singoli consigli dei comuni montani, certamente più sensibili
al problema e coscienti di quanto il
risparmio fiscale potrebbe essere un volano per la ripresa e innescare una
inversione di tendenza di cui l’Appennino ha una necessità vitale. Mai come in questo periodo, crediamo sia
utile dar respiro alle zone montane attraverso strumenti e agevolazioni volte a
rilanciare il mercato in Appennino.Se i Comuni tutti insieme riusciranno a dare un messaggio
di unità e compattezza nell'unico obiettivo di rilanciare le nostre zone, il
fine della mozione potrebbe essere raggiunto, conclude il consigliere”.
Ecco
il testo della ‘ Mozione per l'istituzione nei territori dell'unione dei Comuni
dell'Appennino Bolognese di zone franche montane:’
Premesso
che già in data 30 Novembre 2016 è stato presentato alla Camera dei Deputati un
ordine del giorno a firma dell'On. Massimo Palmizio, il cui contenuto verteva esattamente
con l'oggetto della presente mozione;
che la Camera dei deputati ha votato
favorevolmente il predetto ODG;
che è in attesa di approvazione delle
Camere il progetto di Proposta di Legge ai sensi dell'art. 121, comma 2, della
Costituzione riguardante "Istituzione nella Regione Emilia Romagna di zone
franche montane";
che medesima Relazione di Proposta di
Legge è stata presentata all'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna
da parte del Consigliere Galeazzo Bignami, trovando il voto favorevole di M5S,
LN, FDI, e SI (ex Sel), e voto contrario del PD;
che le zone franche urbane,
istituite con legge 296 del 2006, sono aree infra-comunali di dimensione
minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la
creazione di piccole e micro imprese, che hanno come obiettivo quello di
favorire lo sviluppo economico sociale di aree urbane caratterizzate
da disagio sociale, economico e occupazionale;
che in Italia, dal recente e attuale
dibattito sulle zone franche urbane sta emergendo sempre di
più l'esigenza da parte di numerose amministrazioni di usufruire di forme di
fiscalità di vantaggio territoriale per la crescita ed il rilancio di territori
non urbani ma non per questo meno bisognosi di interventi;
che la complessità dei problemi
legati allo spopolamento di campagne e montagne, alla concentrazione dei
servizi ai cittadini, alle imprese ed alla trasformazione del mondo agricolo, e
nel contempo, le potenzialità di sviluppo proprio dell'Italia, del suo
artigianato, della sua tradizione enogastronomica, della sua agricoltura,
inducono ad una riflessione sulla sperimentazione, anche in questo ambito, di
uno strumento finora destinato solo ai quartieri delle città;
Preso
Atto
che Negli ultimi anni i territori
montani della nostra regione, nonostante gli intenti positivi per una loro
valorizzazione, hanno conosciuto un disagio sempre più profondo, economico e sociale, dovuto
alla crisi che, impietosa, ha colpito le aziende, al progressivo taglio di
servizi strategici, alla carenze di infrastrutture, alla trasformazione del
mondo agricolo e al conseguente spopolamento;
che negli ultimi anni decine di
attività in montagna, piccoli e fondamentali presidi per le comunità locali,
portatrici di tradizione, storia e cultura, sono state chiuse a causa del caro
affitti e dell’alta tassazione.
Considerato
che
è dunque compito delle istituzioni porre in atto strategie concrete per non
disperdere la ricchezza della montagna, fatta di risorse naturali, ambientali,
paesaggistiche, culturali, un vero e proprio tesoro, unico e impareggiabile,
che può essere salvaguardato solo evitando lo spopolamento di aree nelle quali
la presenza umana si rivela fondamentale e necessaria;
che in altre nazioni europee sono
state assunte iniziative in tal senso volte a individuare e rivitalizzare zone
rurali comprendenti comuni con un basso numero di abitanti, con scarsa
popolazione attiva e con vocazione agricola;
che al loro interno si prevede
l’attuazione di misure fiscali agevolative di varia tipologia, di interventi
pubblici a sostegno e in sussidio dell'iniziativa privata per la conservazione
delle attività agricole e lo sviluppo di artigianato e agriturismo, con lo
scopo di favorire i territori svantaggiati dalla distanza, dalla collocazione geografica
e dalla incapacità di attrarre sviluppo;
che la Commissione europea ha
constatato come la creazione di questi nuovi soggetti non incida sulla
concorrenza in maniera sproporzionata, godendo di un regime di esenzioni
fiscali;
Rilevato
che l'Appennino
rappresenta intrinsecamente una condizione di vita difficile per i propri
abitanti, per l'orografia accidentata, per i trasporti e le comunicazioni;
che risulta quindi necessario
approfondire le problematiche istituzionali e finanziarie del «sistema
montagna» al fine di poter giungere alla definizione degli aspetti di coesione
territoriale e quindi di poter sviluppare politiche mirate per i territori
montani;
che al fine di riuscire dare una
risposta alle problematiche che penalizzano il territorio delle terre alte,
quali la carenza e insufficienza di infrastrutture, il dissesto idrogeologico
che interferisce con la viabilità primaria e secondaria, lo spopolamento
demografico per la mancanza di occupazione giovanile, l'abbandono delle attività
pastorali che hanno generato riforestazione incontrollata di pascoli e terreni,
il degrado del patrimonio edilizio rurale nonché la carenza di servizi alle
imprese;
Constatato
che sarebbe un onore per i Comuni
dell'Appennino Bolognese, dar corso ad uno strumento di sostegno e rilancio del
territorio montano volto in particolare, a garantire agevolazioni alle piccole
e micro imprese che intendano investire nel nostro Appennino, divenendo così la
prima Unione promotrice di tale iniziativa
che sarebbe un messaggio chiaro e
fondamentale per chi volesse avviare un'attività imprenditoriale, fungendo
quasi da "richiamo" per il nostro territorio dando così ampia
contezza al resto dei territori sparsi non sono nella nostra Regione bensì in
tutti Italia;
Ritenuto
che
La presente legge, pertanto, individua nell’istituzione delle Zone Franche
Montane uno strumento valido per attrarre nuovi investimenti e raggiungere
l’agognato obiettivo di creare nuova occupazione in queste aree, producendo
conseguentemente un maggiore benessere economico e sociale, arrestando lo
spopolamento, tutelando e salvaguardando il complesso delle tradizioni culturali, enogastronomiche e imprenditoriali
del nostro Appennino.
che
il progetto di legge consta di 4 articoli.
L’articolo 1 prevede
l’istituzione delle zone franche montane , con un numero di abitanti non
superiore a 10.000. Spetta al CIPE, su proposta del Ministro dello sviluppo economico,
di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, provvedere
alla definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse e per la
definizione precisa delle zone franche montane, sulla base di parametri che
siano adeguatamente rappresentativi.
L’articolo 2
individua i destinatari dei benefici e prevede nel dettaglio le relative
agevolazioni.
L’articolo 3
contiene la norma finanziaria.
L’articolo 4
contiene la norma relativa agli aiuto di Stato.
tutto ciò premesso si IMPEGNA il SINDACO e l’Amministrazione Comunale
a valutare, alla luce di quanto sopra
espresso, l’opportunità di provvedere all'istituzione
di zone franche montane, simili a quelle urbane, all'interno
dell'unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese, e ulteriori iniziative
finalizzate a garantire agevolazioni e incentivi previdenziali fiscali in grado
di attrarre gli investimenti di capitale e sostenere le imprese con benefici
per l'occupazione
6 commenti:
Come poter dire che questo consigliere non sia una vera boccata di respiro in montagna? Ottima risoluzione quella presentata ma sopratutto, ottima strategia quella di coinvolgere tutti i territori interessati dal medesimo problema. oggi lavorare in appennino è diventato impossibile, sarebbe bello invece, poter assistere ad un ritorno delle aziende grazie a questa proposta.
Bravo Battistini, ti devo dar atto che questo è l'ennesimo goal messo in rete.
Bravo Morris leggo stamattina con piena soddisfazione il livello della tua mozione.
Bravo bravo e bravo, non so so quanto i sindaci accoglieranno questa tua proposta considerando che il PD regionale ha espresso una considerazione ben precisa, ma in ogni modo è con queste iniziative che si misura il livello di competenza e serietà di chi crede davvero nella politica buona, giusta e di contenuto.
Grazie mille per impegnarti sempre per la nostra terra.
BUONISSIMA PROPOSTA, QUALI ALTRI COMUNI L'HANNO DEPOSITATA?
Ottimo intervento. Trasversale. Genuino e di concetto. Inutile dire che il giovane consigliere ha le idee molto chiare. Bravo Bignami, che ad onor del vero è in grado di far crescere e puntare su cavalli vincenti come Battistini.
Molti imprenditori aspettano con ansia soluzioni simili. Molti saranno disposti a riprendere in considerazione la zona appenninica, se questo progetto dovesse andare in porto. Un plauso particolare al consigliere Battistini e ai suoi riferimenti regionali e nazionali. Direi che finalmente esiste un ottima scala politica che gioca in sinergia e in modo piramidale.
un orgoglio nostrano targato Marzabotto. Un ragazzo audace e volenteroso. Perchè continuare sulla strada dello scontro?
Perchè non condividere con questa nuova classe politica un percorso di collaborazione e sinergia?
Soddisfatto di ciò che sei diventato. Bravo Battistini
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