giovedì 28 aprile 2016

La Enews 424 di Renzi.

Enews 424









Buongiorno a tutti. Stavolta partiamo dalla fine: un po' di agenda dei prossimi giorni.
  • Diretta Facebook con il Matteo Risponde. All'inizio parleremo con Riccardo Luna dell'iniziativa "Internet Day" in programma venerdì 29 a Pisa (qui il video) e di tutti gli impegni italiani sulla banda larga e la sfida digitale. Poi domande e risposte in libertà. Quindi chiudiamo con Enzo De Luca con cui parleremo del Patto per la Campania appena firmato: dieci miliardi di euro con l'impegno a non sprecare mai più un solo centesimo di fondi europei.
  • Venerdì incontriamo a Chigi il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, mentre nel pomeriggio si tiene il Consiglio dei Ministri.
  • Sabato mattina grande festa a Reggio Calabria per la solenne inaugurazione del Museo dei Bronzi di Riace e la contestuale firma del Patto per Reggio Calabria e del Patto per la Calabria.
  • Sabato pomeriggio, Sicilia: riapriamo una delle arterie a quattro corsie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi (ricordate gli impegni per rimettere a posto le strade in Sicilia?). Poi firmiamo il Patto per Palermo e il Patto per Catania, visitando entrambe le città.
  • Domenica 1° maggio: onoriamo la Festa del Lavoro non solo con le cerimonie ufficiali ma con un Cipe straordinario che stanzierà 2,5 miliardi di euro sulla ricerca e un miliardo di euro sulla cultura. Il lavoro che verrà in Italia sarà creato anche e soprattutto dalla scommessa sul capitale umano: ricerca e cultura smettono di essere i settori da tagliare e diventano quelli su cui investire.
  • Domenica 1° maggio, Domenica In con Massimo Giletti.
  • Lunedì 2 maggio, ore 9.30 al Teatro Niccolini di Firenze incontro con i cittadini, tappa del tour nei teatri che ci porterà al referendum costituzionale di ottobre. Alle 11.30 Bilaterale a Palazzo Vecchio con il Primo Ministro del Giappone. Alle 17 sono a Matera, per Matera 2019. Alle 20 a Maratea firmiamo il Patto per la Basilicata.
Come diciamo noi fiorentini, insomma, "si frulla", si corre. E del resto, se vogliamo davvero sbloccare l'Italia, dobbiamo utilizzare al meglio tutte le nostre energie.
Nel frattempo, breve diario di ciò che è accaduto in questi giorni.

1.
Hannover
Molto bene l'incontro ad Hannover con Obama, Merkel, Hollande, Cameron. Piena sintonia sui principali dossier di politica estera, a cominciare da Siria e Libia dove si registrano piccoli passi in avanti. L'Italia collabora attivamente in molti teatri impegnativi, a cominciare dalla diga di Mosul fino all'Afghanistan. La questione migratoria è come sempre molto complicata ma gli annunci esagerati dei giorni scorsi vanno ricalibrati: nei primi quattro mesi dell'anno il numero dei migranti arrivato in Italia è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015. Si tratta di uno sforzo impegnativo per il nostro Paese, che continua a cercare di salvare vite umane in mare, ma con numeri che sono più bassi di quelli che vengono riportati dagli allarmi internazionali. Tutto ciò conferma - ove ce ne fosse il bisogno - che l'ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro.
Una considerazione: fino a qualche settimana fa venivamo accusati di essere troppo lamentosi nei confronti dell'Europa. Per me non è sbagliato chiedere all'Europa di cambiare linea sia sulla migrazione che sull'economia: aggiungo, è un nostro dovere, visti i voti che abbiamo preso alle ultime europee e che fanno del PD il più grande partito continentale. Ma da qualche settimana abbiamo iniziato a offrire documenti completi all'attenzione dei nostri colleghi, per esplicitare che la nostra è una proposta alternativa, non una protesta sterile. È stato così per il documento sulla crescita, poi per quello sulle migrazioni. L'Italia è tornata stabile. E questa stabilità le permette di essere ai tavoli internazionali con maggiore forza e credibilità.

2.
Patto per la Campania
Per troppi anni l'Italia ha buttato via fondi europei. Anche perché la riforma del titolo V e l'eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Abbiamo cambiato metodo. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi. Si scrive cosa, quando, come, perché. Siamo partiti dalla Campania, regione strategica. Ci siamo presi impegni per Bagnoli, per la Terra dei Fuochi con le ecoballe, per le infrastrutture strategiche a cominciare dalla Napoli Bari, per Caserta e Pompei (a proposito: sono stato in visita qualche giorno fa. I lavori continuano e la situazione è sempre più esaltante. Domani apre il centro visite. Il 14 maggio la mostra di Mitoraj) e per molto altro. Non tutto sta nel patto firmato con Enzo De Luca domenica scorsa in Prefettura. L'accordo con Apple - che proprio in questi giorni si sta sbloccando - ad esempio non ne fa parte, con i 600 ragazzi che verranno formati e che troveranno lavoro nel giro di pochissimo. Come pure non sta nel patto siglato l'impegno straordinario per le scuole di Napoli. Ho incontrato i sacerdoti dei quartieri Sanità e Forcella, insieme al papà di Genny Cesarano, ucciso lo scorso anno dalla camorra. Mi hanno chiesto innanzitutto tre cose: scuole aperte, illuminazione, teleca mere. E oggi il Ministro Giannini firma il primo dei decreti che consentiranno a queste realtà di tenere aperte le scuole d'estate e poi anche oltre l'orario scolastico.

3.
Sul sociale.
In rete e dalle vostre email è partito un dibattito interessante. Ho acquistato un libro di un giovane veneto, Giacomo Mazzariol, che ha raccontato la sua esperienza con il suo fratellino down, Giovanni. Chi ci conosce sa che molti di noi hanno una particolare sensibilità sui temi della disabilità, per tanti motivi, da tanti anni. Bene, ho approfittato di un quarto d'ora di pausa, ieri, sono sceso in libreria (pioveva, i giornalisti non se ne sono accorti) e ho acquistato questo libro. In molti mi hanno scritto che io non devo acquistare libri, ma fare migliori leggi sul sociale. Ok, ok. Allora riepiloghiamo.
Legge sull'Autismo, fatta.
Legge sul Terzo settore, siamo alla terza definitiva lettura.
Legge sul Dopo di noi, siamo alla seconda (spero) definitiva lettura.
Legge sulla Cooperazione internazionale, fatta
Legge sulle Unioni civili, siamo alla seconda definitiva lettura.
Dunque, sulle leggi stiamo andando benino. In due anni abbiamo fatto una bella svolta. Ma ciò che è fondamentale per me è che passi il messaggio che sui temi del sociale, del terzo settore, dell'attenzione alla disabilità non basta una legge. Occorre un impegno personale, un coinvolgimento emotivo, la responsabilità affettiva di un Paese che non si lava le mani e lascia tutto in mano alle singole famiglie, ma si fa carico di offrire (e ricevere) amore da questi nostri concittadini. Adesso immagino pure le ironie sui boy scout e tutto il resto: ma posso dire che per me un pezzo della bellezza dell'Italia è la ricchezza strepitosa di associazionismo e volontariato?
Sul referendum costituzionale
Siamo letteralmente invasi da vostre richieste di partecipazione per la grande sfida referendaria di ottobre. Grazie di cuore. È bellissimo sapere di poter contare su tanta gente che ha voglia di metterci la faccia. La nostra campagna referendaria partirà dal basso. Con il Sì, si cambia, si risparmia, si velocizzano le leggi, si semplifica, si dà stabilità. Si rende l'Italia un Paese più forte e più semplice. In una delle prossime enews daremo le indicazioni su come formare un comitato e come aiutarci a costruire la campagna referendaria che sarà una delle più innovative e spero coinvolgenti mai realizzate in Italia. Contiamo su di voi.
Pensierino della sera. Il 25 aprile in Italia è la festa della libertà. Quindi una festa bellissima. Purtroppo quest'anno - più del solito - qualche soggetto inqualificabile ha provato a farla diventare una rissa. A Milano hanno cercato come in passato di cacciare la Brigata Ebraica dal corteo: onore a quella Brigata che ha lottato per la nostra libertà. E bravi ai ragazzi dei Giovani Democratici di Milano che hanno fatto da cordone durante il corteo. A Napoli esponenti di una lista civica locale hanno insultato e costretto a lasciare il corteo la candidata sindaco del PD Valeria Valente: gente che pensa di poter prendere in ostaggio il 25 aprile, non rendendosi conto che la festa della libertà è per definizione il luogo meno adatto per squallidi atti di intolleranza. Ma mi ha colpito anche una consigliera comunale di Firenze, del movimento 5 Stelle. Ha detto che il 25 aprile è "un giorno di lutto nazionale pe rché, l'Italia è nuovamente occupata da gente malvagia e senza scrupoli, molto peggio che nel Novecento". Che toni allucinanti. E dire che noi facciamo di tutto per rispettare gli avversari e per fare del 25 aprile la festa di tutta l'Italia libera e liberata. Ma quando l'odio per gli avversari supera anche il senso del ridicolo ci rendiamo conto che non c'è che una cosa da fare: continuare a lavorare tenacemente, per fare dell'Italia un paese civile con maggioranza e opposizioni che si confrontino senza insultarsi. Continueremo a fare di tutto perché ciò accada.
Un sorriso,Matteo
PS. Sono andato ai 70 anni della Vespa, a Pontedera. Grande festa per il made in Italy. Penso che ogni italiano abbia un suo ricordo della Vespa: perché ne ha posseduta una, perché ce l'aveva suo padre (come nel mio caso), perchè nei film ci siamo innamorati di qualche scena suggestiva, perché ha rappresentato da subito un simbolo di spensieratezza e libertà. Ma quello che è intrigante è che in questa realtà della provincia pisana, dall'Arno Valley, è cresciuto un mito capace di competere con i grandi player mondiali. Il futuro della mobilità passerà dalla capacità di tenere insieme ricerca, innovazione, un brand e una storia da comunicare bene. Quando nell'aprile 1946 il brevetto della Vespa arrivò per essere registrato a Firenze non molti avrebbero scommesso su questo strano mezzo di trasporto. Oggi è una icona mondiale. Auguri alla Vespa. Alle vostre vespe (per chi le conserva anco ra, come mi ha scritto qualche amico nei giorni scorsi). Ma soprattutto a tutti noi: auguri di essere sempre capaci di cambiare rimanendo noi stessi.


14 commenti:

Anonimo ha detto...

Lei Fabbriani è proprio un sadico

oltre ad annoiarci con questi polpettoni e mettere certe facce poi non contento la notizia la batte in doppio spazio?

aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh accorruomooooo!!!!!!

Anonimo ha detto...

Eccalla': 'nantro gufo.

Anonimo ha detto...

fabbriani ci faccia una cortesia, non pubblichi le news di renzi, non sono così importanti anche perchè alla fine non dicono niente. Lo scopo di renzi da bravo cinico qual' è è di smantellare quel poco che è rimasto di buono da salvare dell' italia.

Anonimo ha detto...

Sondaggi amari per il premier. La fiducia degli italiani sotto la soglia psicologica del 30%. Male pure quella del governo.....gli italiani non si fidano più di renzi.

Anonimo ha detto...

La crisi ha raddoppiato i poveri in Italia: nel 2007, ultimo anno di crescita del Pil, erano 2,4 milioni (il 4,1% della popolazione), mentre nel 2012 vivevano in povertà assoluta 4,8 milioni di italiani, l'8% del totale. L'allarme arriva dalla Caritas che ha presentato il Rapporto «Il bilancio della crisi». «Caritas Italiana vuole suscitare la più ampia consapevolezza intorno a questi fenomeni, promuovere la coscienza comune di un impegno doveroso a far fronte ad essi, che sia fondato sui valori della Chiesa, ma anche sul magistero civile della nostra Carta Costituzionale», sottolinea il direttore don Francesco Soddu. La povertà in Italia ha anche «allargato i propri confini» toccando segmenti che nel passato erano ritenuti «poco vulnerabili» come «il centro-nord, le famiglie con due figli, i nuclei con capofamiglia di età inferiore a 35 anni.

Anonimo ha detto...

Le politiche economiche e sociali varate in questi anni, dalla social card al bonus di 80 euro, non hanno dato una vera risposta al problema. La Caritas propone l'introduzione di un Reddito d'Inclusione Sociale. Il bonus di renzi, l' elemosina del tirchio egoista renzi, non ha risolto il problema della povertà, dei poveri italiani che aumentano anno x anno. Stiamo andando verso un futuro di povertà e malessere sociale.

Anonimo ha detto...

Per i nullatenenti conviene imbarcarsi su un cargo e scendere in Africa del nord. nascondere i documenti e poi ritornare in italia come immigrato, così avrà un posto letto in un albergo,il vitto i vestiti e due euro e cinqunta per le sigarette o il caffè.......ma chi manterrà i politici ?????

Anonimo ha detto...

Momenti di tensione tra manifestanti e polizia stamani al termine di un corteo promosso da centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari al quale ha aderito anche l’associazione vittime del salva banche: il corteo era antirenzi.

Anonimo ha detto...

bla bla bla bla...........bla ......bla....

Ghino ha detto...

Complimenti al titolare di questo blog che da spazio indifferentemente gli entusiasti ottimisti ed i gufi lamentosi.
Se qualcuno lo ha scordato questa si chiama DEMOCRAZIA

Anonimo ha detto...

Incredibile ma la francia tende una mano alla russia, un briciolo di sale in zucca è ancora rimasto in qualche politico francese...a volte i miracoli possono ancora accadere... Chi invece continua a dimostrarsi una fredda e senza cuore rettiliana è quella stronza di Angela Merkel che andrebbe processata per crimini contro l'umanità e possibilmente condannata a morte senza alcuna pietà. Per chi ancora non lo sapesse, Angela Merkel è da tantissimi anni un membro influente del gruppo Bilderberg e tutti i suoi atti, dettati dall'elite finanziaria internazionale, non hanno fatto che indebolire ancor di più tutti gli Stati del sud Europa. Forse è una questione genetica: provate a vivere per un po' in Baviera e vi renderete conto di come il nazismo non sia mai morto e forse sia nato prima che Hitler si trasferisse dall'Austria a Monaco di Baviera dove trovò il terreno fertile per mettere in pratica le idee della sua mente malata. Ancora oggi negli sguardi malvagi dei bavaresi, nella loro cattiveria e nella loro freddezza si capisce come mai proprio da questa regione del sud della Germania prese piede il nazismo. Altro che razza arianna: ho visitato tutto il mondo, dai paesi scandinavi all'Africa, dall'Oceania alle Americhe, ma non ho mai visto delle donne brutte e malvagie come le bavaresi, senza un briciolo di dolcezza o amore. Forse non è un caso che l'organizzazione degli "illuminati" (ma bisognerebbe chiamarli "adombrati", visto che questi malati di mente vivono perenemente nelle tenebre) sia sorta proprio in Baviera. Io direi che per l'Italia e per tutte le altre nazioni europee sia arrivato il momento di tagliare una volta e per sempre tutti i legami con la Germania e di mandarcela veramente a quel paese! Se molti laureati italiani sono costretti ad emigrare anche in paesi come la Germania è dovuto in grossa parte anche all'egoismo dei tedeschi che con le loro decisioni imposte anche agli altri partner europei non hanno fatto che arricchire ancor di più la Germania ed impoverire invece quasi tutte le altre nazioni europee.

Dante Franchi ha detto...

Renzi, il Pd e la corruzione organica della funzione politica

di Michele Prospero

Quando Renzi gettava il guanto della sfida contro Davigo, e lo esortava a fare nomi e cognomi dei politici condannati, aspettava l’elenco dei reprobi, ma solo per invitarli al Nazareno o in parlamento a contrattare. E avviene così che un Pd ferito, colpito al cuore dalla questione morale, cerchi la via del risanamento stipulando un accordo di legislatura con l’immacolatissimo Verdini, il profilo giusto per una grande ricarica etica.

Anonimo ha detto...

X 30 aprile 2016 07:39

__ Quando Renzi gettava il guanto della sfida contro Davigo __

Ma andiamo, dai, Politica (sia nella funzione legislativa che in quella esecutiva) e Magistratura non è che, così per caso, formino una corporazione unica?

Per favore...... poi certo fanno la sceneggiata per la ggggente.

Anonimo ha detto...

Maria Cecilia Guerra (Senatrice PD)

COSA PENSO DELL’INCONTRO CON VERDINI
Sicuramente ho lo stomaco delicato, ma questo inciucio fra il mio partito e Verdini io proprio non lo digerisco. E, come sempre, mi fa veramente arrabbiare l’ipocrisia con cui ci viene narrato.
Sono al Senato e so quanto è difficile la navigazione con la maggioranza stretta che abbiamo. Ma la maggioranza c’è. Non abbiamo bisogno dei voti di Verdini.
Verdini non rappresenta una linea politica, con cui si stabilisce una alleanza o anche un più banale patto di legislatura. E’ un personaggio esperto e navigato nel raccogliere parlamentari alla deriva, uniti dal solo desiderio di stare a galla nell’affondamento di Forza Italia, pronti a cambiare casacca in relazione alle convenienze e a chiedere qualcosa in cambio del loro sostegno.
Niente a che vedere con le maggioranze che abbiamo pur dovuto accettare nei governi precedenti.
Nel caso del governo Monti ci fu una idea condivisa, giusta o sbagliata che fosse, che eravamo di fronte ad una emergenza nazionale, per evitare al nostro paese un “rischio Grecia”. Nel caso del governo Letta, l’alleanza con Forza Italia si rese necessaria, per evitare di tornare in modo probabilmente sterile e sicuramente pericoloso per la contingenza economica in cui eravamo, al voto, visto che nessuna delle tre forze principali uscite dalle urne aveva la possibilità di governare da sola. Una alleanza quindi necessaria. Letta operò bene nel fare sponda ad Alfano, favorendo una rottura del centro destra e l’uscita di scena di Berlusconi (poi recuperato da Renzi con il patto del Nazareno). E lo fece anche a costo di avere una maggioranza con numeri più deboli, la stessa che ereditò Renzi. In entrambi i casi, governo Monti e Letta, la necessità di governare assieme al centro destra ha ovviamente condizionato l’azione di governo, ma è sempre stato chiaro che si trattava appunto di una necessità, in cui ciascuno faceva la sua parte, con posizioni molto spesso esplicitamente diverse. Non si trattava in nessun modo di una alleanza strategica, in vista di un progetto comune.
Di Verdini non abbiamo bisogno.
Verdini sostiene di non essere entrato in maggioranza: ma quando mai il partito di maggioranza concorda una linea parlamentare con un gruppo che in maggioranza non è?
Rosato, il capogruppo del Pd alla Camera, ha dichiarato che sui provvedimenti importanti d’ora in poi sarà consultato il gruppo Ala. Fantastico! A ME PIACEREBBE CHE SUI PROVEDIMENTI IMPORTANTI D’ORA IN POI VENISSE CONSULTATO IL GRUPPO PD, cosa che non avviene da tempo. Il nostro gruppo al Senato, da inizio anno si è riunito soltanto per accettare la scelta di Renzi di mettere la fiducia sulle unioni civili. Niente altro. Invece con Ala, che non è in maggioranza (ipocriti!) ci si confronterà.
E intanto Ala, felice di questo riconoscimento, sosterrà i nostri candidati sindaci in alcune città importanti. Così il Pd cerca a destra quel sostegno che ha deciso, con le proprie politiche e le proprie invettive, di perdere a sinistra.
Che poi Verdini sia anche un pluri-inquisito, rinviato a giudizio per reati di corruzione e bancarotta, non ci deve interessare. Perché siamo garantisti? Ma come non accorgersi che la questione morale è il tema prioritario che dobbiamo affrontare con determinazione e rigore per potere ridare fiducia nella politica?
Possibile che tanti miei compagni di partito restino indifferenti di fronte a questa deriva?