giovedì 28 aprile 2016

Il consigliere regionale Alleva: “Il Partito Democratico vuole smantellare il SSN per favorire gli interessi privati di Unipol e delle altre compagnie assicurative”.

di Piergiovanni Alleva
consigliere regionale l'Altra Emilia - Romagna


E' stata diffusa con grande enfasi e toni trionfalistici la notizia che la polizza di Unisalute (gruppo Unipol) consentirà di accedere a visite in extramoenia presso gli ospedali pubblici Maggiore e Bellaria per superare così le liste di attesa. Questa in verità, se si guarda oltre la cortina della propaganda, è per i cittadini una pessima notizia che ha bisogno di essere compresa politicamente: ogni cittadino italiano che paga le tasse per il solo fatto essere cittadino italiano ha diritto ad accedere al Servizio Sanitario Nazionale quindi a cure adeguate e tempestive pertanto senza file di attesa estenuanti che rendono magari inutile la cura in questione. Questo è un diritto che spetta a tutti in quanto cittadini. Allora questa notizia cosa significa? La prima cosa da evidenziare è che l'attuale governo nazionale e regionale non eroga in maniera adeguata ciò che è dovuto per legge ai cittadini perché ci sono liste di attesa troppo lunghe e il diritto alla salute nei fatti viene così negato. Come risponde il Partito Democratico a questa illegittimità ? Non già potenziando il Sistema Sanitario Nazionale ma aprendo alla finanza privata e cioè alla possibilità di stipulare una polizza ovviamente costosa presso l' Unipol la quale poi potrà consentire al cittadino di non avvalersi più del Sistema Sanitario Nazionale ma di medici in libera professione che però per lavorare useranno infrastrutture pubbliche.
Il che è la solita contraddizione in cui si muove il SSN della professione privata all' interno della struttura pubblica. Si crea così illegittimamente un bisogno che non dovrebbe esistere e poi gli si dà una riposta di tipo speculativo che non dovrebbe esistere
Quel che resta al fondo insomma è che la finanza privata viene favorita sfacciatamente dall' insufficienza del sistema pubblico, peggio ancora, si afferma che questo sistema dovrebbe essere allargato sempre di più. In altre parole il SSN rinnega se stesso in favore di chi? Dei padroni del vapore quali sono anzitutto le assicurazioni private ed una in particolare molto forte con riferimenti politici che tutti conosciamo ( il Pd). Non si tratta di impedire a chi ha bisogno di curarsi di accedere a dei servizi sanitari adeguati, come vorranno far credere i politici sponsor interessati degli affari privati, noi siamo contrari perché quello che si vuole ottenere pagando Unipol i cittadini dovrebbero già averlo solo in quanto cittadini italiani. 




11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben detto!
Nulla da aggiungere.

Anonimo ha detto...

Articolo più che condivisibile, da giovane non avrei mai creduto che il peggior nemico delle masse proletarie sarebbero diventate le sinistre, oltre alla sanità ci puoi mettere anche la gestione dell'acqua e le speculazioni sui migranti. Il tragico è che molti vecchi proletari ormai rincoglioniti dall'età non se ne rendono conto e continuano a dargli consensi in nome di un passato che non esiste più, anzi, si è capovolto.

Anonimo ha detto...

Hai scoperto l'acqua calda

Anonimo ha detto...

Articolo pienamente condivisibile e ben articolato !

Anonimo ha detto...

«a causa dell’attuale recessione economica, la salute mentale e il benessere dei lavoratori sono messi a repentaglio dalla diminuzione delle opportunità lavorative, lo Stato, troppo spendaccione con le pensioni, non ha soldi a sufficienza per la medicina preventiva. E le aziende, se non vogliono avere a che fare con una pattuglia di dipendenti invalidi, dovranno in qualche modo farsene carico.dalla paura di perdere il posto e, ovviamente, dalla disoccupazione».

Anonimo ha detto...

esattamente come è avvenuto in america........se c' era qualcosa in italia che funzionava è stato smantellato dal pd di questo governo.

Ghino ha detto...

L'articolo contiene delle boiate incredibili espresse sotto forma di una preoccupazione su ipotesi inesistenti, darei un premio alla fervida fantasia.

Anonimo ha detto...

gli italiani erano una nazione sovrana a casa propria. Gli italiani erano un popolo in cui i padri riuscivano a fare da ammortizzatore sociale per i figli. E i figli portavano avanti le imprese paterne, nel segno della continuità generazionale, e riuscivano a dare un supporto ai genitori anziani, ricambiandone il favore. Gli italiani erano un popolo che pagava le tasse per avere buoni servizi e non per ingrassare il corpo di quella Bestia chiamata Stato. Gli italiani erano un popolo in cui i i figli rispettavano i padri e gli studenti i professori, e i secondi erano autorizzati a dare un ceffone ai primi, non il contrario. Gli italiani erano un popolo in cui le forze dell’ordine erano ammirate e ben gratificate, dalle istituzioni innanzitutto e poi anche dai cittadini. Gli italiani erano un popolo che metteva in banca i propri risparmi per custodirli e non per farseli fregare. Gli italiani erano un popolo che lavorava per vivere, e non moriva per aver perso il lavoro o per non averlo mai trovato.

Anonimo ha detto...

Gli italiani erano una nazione sovrana a casa propria. Gli italiani erano un popolo in cui i padri riuscivano a fare da ammortizzatore sociale per i figli. E i figli portavano avanti le imprese paterne, nel segno della continuità generazionale, e riuscivano a dare un supporto ai genitori anziani, ricambiandone il favore. Gli italiani erano un popolo che pagava le tasse per avere buoni servizi e non per ingrassare il corpo di quella Bestia chiamata Stato. Gli italiani erano un popolo in cui i i figli rispettavano i padri e gli studenti i professori, e i secondi erano autorizzati a dare un ceffone ai primi, non il contrario. Gli italiani erano un popolo in cui le forze dell’ordine erano ammirate e ben gratificate, dalle istituzioni innanzitutto e poi anche dai cittadini. Gli italiani erano un popolo che metteva in banca i propri risparmi per custodirli e non per farseli fregare. Gli italiani erano un popolo che lavorava per vivere, e non moriva per aver perso il lavoro o per non averlo mai trovato.

Ma il nostro popolo si è trasformato, ha subìto una mutazione genetica, rimuovendo il suo passato e smettendo di credere nel futuro. Siamo senza destino, e insieme privati di un’origine, ridotti a vivere in un incerto e sterile presente. Abbiamo smarrito le radici, i legami, i fili della tradizione e l’amor patrio, ciò che ci rendeva “umili”, più vicini alla terra, e perciò umani. Ma insieme abbiamo perso la dignità, quell’orgoglio nazionale e quel senso di regalità che ci rendeva “sovrani”, per lo meno a casa nostra. Né umili né sovrani, siamo diventati arroganti e schiavi, sbruffoni nei toni e nei modi, ma nella sostanza subalterni e impotenti. Senza stile, senza scettro e senza palle. Succubi di tre nuovi tiranni chiamati Burocrazia, Multiculturalismo e Finanza.

Vale molto di più di noi l’Europa che ci detta regole, valgono più di noi gli immigrati cui spalanchiamo le porte e che credono di essere padroni nella nostra terra, valgono di più i poteri invisibili (e perciò più inquietanti) delle lobby e delle banche.

Vale di più chi rinnega l’italianità, chi scappa dall’Italia, chi ne parla male all’estero prostituendosi al miglior offerente, di chi rimane e continua ad amarla e a difenderla, nonostante tutto.

Eravamo fratelli d’Italia, poi siamo stati camerati e compagni, adesso siamo solo orfani, figli di madre ignota, di “una puttana”, come la definivano i missini nel dopoguerra, “chiamata Repubblica Italiana”.

E siamo anche figli privi di padri della patria, di governanti che ci facciano crescere e pensino al nostro bene da bravi genitori, anziché “stuprarci” e violentarci nelle nostre tasche, nella nostra dignità e nella nostra identità, come dei mostri.

Siamo tante isole senza più un nome, senza più un’anima, senza più una storia. Individui senza una nazione. Noi forse riusciremo a sopravvivere, tirando a campare. Ma i nostri figli, le future generazioni? Se non reagiamo noi adesso, loro saranno già morti prima di nascere.

E io che scrivo, non voglio morire col rimorso di non aver fatto nulla per chi verrà dopo di me, perché avverto una responsabilità civile verso i futuri italiani. E soprattutto mi sento accomunato loro, così come ai miei connazionali presenti, da un’appartenenza che non ha colore né sfumature politiche né età, e che si chiama Identità Italiana.

Anonimo ha detto...

un partito solo da votare : l'unione tra m5s e Lega

Anonimo ha detto...

Ghino come posso aitarti a comprare un paio di occhiali?
sempre che si tratti di difetto di vista e non di altro difetto tipo prociutto sugli occhi.
per quello devi solo disintossicarti dal PD.