venerdì 2 ottobre 2015

Il bel sabato di Monzuno.



 


Domani, sabato 3 ottobre, alle 18, l'innamorato dell'Appennino Emilio Veggetti presenta e inaugura la sua mostra di 'GIGANTI VERDI DELL'APPENNINO' organizzata nella Sala Ivo Teglia dell'Emil Banca di Monzuno. Una bella occasione per verificare la 'ricchezza ambientale' dell'Appennino. 




 


Domenica 4 ottobre, alle 17, nella Sala Civica di Vado (Via Val di Setta 54/A - sopra Coop), presentazione del libro IL SOLE DOPO LA TEMPESTA di Bruno Volta, edito dal Gruppo di Studi Savena Setta Sambro con il patrocinio del Comune di Monzuno.
 La prefazione dell'autore:
  Sulla collina delle sofferenze al lume di petrolio, in una casa colonica chiamata La Torre di monterumici, viveva la mia famiglia.
Questa era costituita, in forma patriarcale, da 20 - 23 persone tutti grandi lavoratori, e anche i bambini si dedicavano con impegno alle mansioni di casa, assegnati a queste con metodi amorevoli e non imposte con violenza.
Noi bambini eravamo ascoltati dai nostri familiari, che ci avevano educato a comportarci con rispetto verso tutti. con il nostro modo di fare ricevevamo in cambio l'amore dei nostri genitori e degli altri componenti della famiglia; mia mamma, infatti, ha partorito sei figli e, ogni volta che le nasceva un bambino andava all'Opera Maternità a Infanzia dove le veniva affidato un trovatello, detto bastardino, e lei lo allattava e lo cresceva insieme a suo figlio fino all'età, che era l'età scolastica,
L'Opera Nazionale Maternità inviava le proprie assistenti a ritirare il fanciullo per portarlo in collegio dove avrebbe ricevuto un'istruzione e poi imparato un mestiere. Ricordo sempre quei
giorni di dolore per mia mamma e per noi ragazzi, piangevamo a lungo per aver perso un fratello o una sorella.
Io li ricordo tutti perchè mia madre si è sempre tenuta in contatto con loro e devo ringraziare il
Signore che nei confronti è stato generoso perchè si sono tutti sistemati bene. In questo libro sono raccolti i miei ricordi dell'epoca della guerra ma, fra i tanti ricordi tristi di sofferenza, dolore e
terrore ho voluto aggiungere alcune piacevoli piccole memorie che riguardano l'età della mia fanciullezza, presentate con gli occhi di bambino; successivamente ho continuato raccontando il mio modesto impegno di solidarietà umana verso il prossimo ricordando a me stesso il
bene che ho ricevuto da tanti benefattori venuti in mio aiuto per togliermi di dosso un poco della mia ignoranza, grazie all'istruzione ricevuta a scuola.
Per questo motivo ho servito per 37 anni come volontario di soccorso ai più deboli e questo impegno oggi mi rende sereno e felice dio aver potuto offrire un piccolo contributo a chi è
stato meno fortunato di me. Mi ritengo un uomo davvero fortunato per essere sopravvissuto alla guerra e alla malattia e, nonostante la mia solitudine, continuo a leggere serenamente aspettando l'ultimo autobus che mi porterà nel mondo delle nostre speranze.

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