Riceviamo e pubblichiamo:
“Diciamo ‘no’ alle chiusure, drastiche e tutte ideologiche, dei sentieri di
montagna ai mezzi a motore. Ci opporremo a qualsiasi legge-marchetta a favore
dei talebani del falso ambientalismo, sarebbe un colpo al cuore del turismo
montano, già gravemente compromesso dalle politiche di un governo che è
riuscito a tassare anche gli impianti di risalita”. Il capogruppo leghista Alan
Fabbri mette in guardia dai rischi che porterebbe una nuova stretta
all’accesso, in moto, in Appennino, voluta e sollecitata dagli ambientalisti.
“La politica non penalizzi la montagna per inseguire il consenso
dell’ambientalismo intransigente, che rischia di desertificare l’economia del
nostro Appennino. Valorizzare la montagna è anche favorirne l’accesso e
incentivarne la fruizione, non è con divieti, blocchi totali e con le politiche
del ‘nulla-è-consentito’ che si rilancia l’ Appennino”. Fabbri invoca, semmai,
“nuovi e più snelli meccanismi autorizzativi per gli amanti delle due
ruote". “Oggi la burocrazia la fa da padrona. La Regione dovrebbe rivedere
le procedure, magari predisponendo una mappa, chiara e di facile consultazione,
dei tracciati autorizzati, sviluppata d’intesa con i Comuni di montagna, le
associazioni e le categorie interessate”.
5 commenti:
Pienamente d'accordo con Alan Fabbri, ma disponibile a cambiar parere al primo sentiero distrutto dai mezzi motorizzati che incrocierò sul mio cammino.
I motociclisti sono avvisati, comportarsi con buon senso, non si raspa con le ruote e non si percorrono i sentieri quando sono intrisi d'acqua.
I talebani delle 2 e 4 ruote stanno trasformando i sentieri di montagna in torrenti di fango.
Perché, invece di una foto con un terreno "vergine" e secco, non mettete una foto di un sentiero fangoso dopo che è passato un veicolo a motore? Così, tanto per far capire di cosa parliamo?
Se poi l'economia la facciamo girare perché dopo la sgommata andiamo dal benzinaio a timbrare la scheda carburante, forse è meglio non farla girare...
Nella foto: un amante delle due ruote, al quadrato.
Invece i talebani della natura hanno trasformato le montagne in spaventose frane di fango, grazie COMPAGNI della Provincia e della Regione e dei Comuni, HA DA VENI' BAFFONE.
In montagna si è sempre andati a piedi, a mulo, a cavallo.
Ora ci si può andare anche in bici.
Poi ci sono questi barbari devastatori aratori di sentieri che ti scassano i koglioni per ore col ca__o di frastuono dei loro dragasentieri a ruote dentate aprendo fosse e frane.
A spese dei proprietari confinanti, dei dissestati, dei franati, della pazienza dei camminatori.
Andate in un crossodromo senza scassare al resto del mondo e sui__ che è meglio.
Quelli della Lega c'hanno anche qualche posizione ragionevole e intelligente, ad esempio sulla guerra e invasione migratoria in corso e su contro altre fanfaluche sconclusionate di robe campate per aria dei vari dirittismi, assistenzialismi, sìglobalismi, sinistrismi, etc. e religioni vecchie e nuove oppio per le menti.
Solo che poi sulle altre cose concrete rientrano nei più beceri schemi politicastrici.
Ecco, ci manca solo l'esplosione mine per divertimento e l'helisking a queste barbarie.
Poi quando l'Appenino sarà ridotto come l'orribile turismificio romagnolo o come la costipazione vuotocappannonizzata padana, quando le falde saranno secche o al cromo esavalente, i leghisti saranno contenti.
Posta un commento