Manes
Bernardini scrive:
"L'amministrazione ha svenduto l'identità di
mamma e papà agli equilibri di maggioranza. L'assessore Marilena Pillati ha
preannunciato oggi di sostituire, nei moduli dei servizi per l'infanzia, la dicitura ‘padre’ e ‘madre’ con quelle di ‘genitore
richiedente’ e ‘altro genitore’.
Una follia degna di un'amministrazione avvitata su
questioni lessicali e lontana dalle esigenze reali dei bolognesi.
Questa linea di progressivo annientamento della
famiglia è preoccupante e rischia di condurci alla deriva. La famiglia è
infatti il nucleo primario e fondante della nostra società e non può essere
sacrificata ai giochi di partito. Così la giunta ancora una volta rivela di
essere ostaggio di Sel”.
Bernardini
torna poi a invocare ‘una reazione collettiva’ e sollecita ‘madri e padri’ a
far sentire la loro voce contro l'ennesimo scempio perpetrato ai danni della
famiglia.
In una nota Pier Ferdinando
Casini interviene sull'argomento e scrive in merito all'ordine del giorno in discussone domani sulla
nomenclatura nei moduli di iscrizione nelle scuole d'infanzia del Comune di
Bologna:
"L'Ordine del giorno che
punta a sostituire nella modulistica scolastica le parole ‘padre’ e ‘madre’ è
una farsa che rischia di fare dei danni irreparabili. Nel giro di pochi mesi si
è passati dal referendum sulle scuole paritarie, a questa pericolosa
mistificazione burocratica che intende mettere in discussione due figure che
nella nostra società hanno un valore preciso, fondante e certamente non
divisivo. Surrettiziamente invece si vuole far passare l'idea che la
genitorialità possa essere diversa da quella naturale.
La nostra posizione è nota, è legittimo che qualcuno la pensi in modo diverso, ma è inaccettabile la strumentalizzazione dei nostri bambini: quando si tratta di infanzia occorre sempre usare la massima cautela, la Giunta continua a mostrare invece una leggerezza che lascia allibiti".
La nostra posizione è nota, è legittimo che qualcuno la pensi in modo diverso, ma è inaccettabile la strumentalizzazione dei nostri bambini: quando si tratta di infanzia occorre sempre usare la massima cautela, la Giunta continua a mostrare invece una leggerezza che lascia allibiti".
4 commenti:
Ho già espresso il mio parere su questa follia umana. Penso che sia stato oltrepassato il segno del buon senso e della ragione. Qui non si tratta di essere cattolici, credenti o quello che volete, ma stiamo svendendo il nostro patrimonio culturale per colpa di irresponsabili che stanno facendo prevalere le folli idee di quattro sparuti pederasti. Che usino a loro uso e consumo questi termini, pederasta uno e pederasta due, bello no, non vi pare?
Se non li fermiamo tra qualche anno bisognerà stare attenti ovunque e farsi fare dei pantaloni particolarmente rinforzati sul di dietro. Malati froci maledetti.
Siamo in mano ad un gruppo di ebeti privi di senso logico, con i problemi che ha Bologna e che da anni attendono una soluzione invano, riusciamo a portare in giunta a tempi record un argomento insulso solo per compiacere equilibri di partito. Se qualcuno si sente offeso dalle parole PADRE e MADRE è psicologicamente labile e da tale deve essere trattato.
Salti mortali per non dire quello che in realtà è (padre e madre).
Questi sono i problemi su cui si impegnano i nostri inutili politici, e voi pensate che con gente simile si possano risolvere i problemi dell'Italia?
Ma cosa avremo mai combinato per meritarci dei deficienti simili?
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