Il torrente Limentra è una grande
risorsa per il turismo dell’Appennino: le sue caratteristiche si prestano
perfettamente all’attività sportiva della canoa e molti praticanti di questo
sport giungono nella bella stagione per le discese di allenamento e per
divertenti manifestazioni sportive e agonistiche.
Ciò porta notevoli benefici agli
operatori turistici della zona.
Purtroppo recenti difficoltà nella
gestione dei flussi di acque dal bacino di Suviana hanno compromesso l’attività
sportiva, con inevitabile danno.
Di questo problema si è fatto portavoce
il consigliere regionale Andrea Defranceschi (Movimento 5Stelle) il quale in
una interpellanza alla Giunta regionale chiede
se sia possibile stabilire un calendario delle aperture delle acque del
bacino di Suviana, in accordo con Enel ed Hera, per garantire il regolare
svolgimento delle attività sportive e turistiche lungo il corso del Limentra.
Il consigliere motiva la richiesta
precisando che il flusso del torrente Limentra è condizionato dalla quantità di
acqua proveniente dal bacino di Suviana.
Ora, la gestione dell’acqua del bacino è
di Enel per usi idroelettrici, di Hera
per usi idropotabili e del Consorzio della Chiusa di Casalecchio per la pulizia
dei canali sotterranei della città di Bologna.
Defranceschi spiega che nel 2010 la
stagione sportiva sul Limentra è stata azzerata a causa del mancato accordo sui
rilasci di acqua. Nel 2011 la stagione ha potuto tenersi ma per il solo fatto che il bacino è
stato interessato da interventi che ne hanno richiesto lo svuotamento, per cui
il corso dell’acqua non è stato regolato dall’attività di Enel. Riferisce poi
che per il 2012 si stanno ripresentando le problematiche del
2010 ed è forte il rischio di fallimento dell’attività sportivo-turistica.
Defranceschi va ancora più
nello specifico facendo notare che per gli usi plurimi di Hera e del Consorzio della
Chiusa di Casalecchio, Enel è tenuta a rilasciare
durante il periodo estivo un quantitativo pari a 8.000.000 di mc all’anno. Per
le discese sportive la portata necessaria è di 50.400 mc e siccome la stagione
di discese, da maggio a settembre, prevede 30 discese ciò comporta una
necessità di di 1.512.000 mc. Basterebbe quindi una regolamentazione opportuna
in quanto 12 ore di scarico di 40 mc/sec portano un quantitativo complessivo di 1.728.000 mc, più
di quanto occorra per l’intera stagione.
Inoltre, precisa Defranceschi,
l’uso delle acque rilasciate a fini sportivi e turistici non inficia in alcuna
maniera il loro riutilizzo per produrre energia, acqua potabile o per la
pulizia dei canali.
Se la matematica non è un’opinione
e i dati sono esatti c’è da chiedersi perchè non si sia ancora giunti a un accordo
per regolamentare i rilasci a fini sportivi e turistici.
Il consigliere chiude l’interrogazione
con l’invito a sedersi
ad un tavolo per calendarizzare i rilasci di acqua per non penalizzare il
turismo e lo sport nel nostro Appennino.
2 commenti:
Egregio Andrea Defranceschi, il motivo è uno solo, vogliono dei soldi, non vi sono altri motivi , la quantità d'acqua usata è trascurabile l'ondata di piena dura circa 10 minuti e le canoe ed i gommoni scendono insieme a questa ondata, acqua che comunque non va sprecata, in estate quest'acqua dà un po' di ossigeno al fiume.
l'Assessore Provinciale all'Ambiente, Emanuele Burgin, in risposta all'interrogazione sull'utilizzo per attività turistico-sportive sul Limentra, sostiene che la scarsità della risorsa acqua impedisce il suo utilizzo per usi diversi da quelli idro-potabili o di produzione di energia elettrica. Conferma questa risposta anche nell'articolo di Gabriele Mignardi apparso sul Resto del Carlino in data 12 luglio u.s.. Se fosse vero non ci sarebbe niente da eccepire, però non lo è assolutamente ! Il lago di Suviana è tutt'ora al livello massimo, 469 metri sul livello del mare. Il lago è profondo 70 metri ed ha una capienza complessiva di circa 50.000.000 di metri cubi. Dagli annuari idrologici pubblicati sul sito dell'Arpa si può avere una chiara prospettiva dei consumi degli ultimi anni.
Le statistiche dal 2003 al 2010 dimostrano che partendo dal livello massimo del Lago di Suviana pari a 469 metri slm a inizio giugno, livello obbligatorio per legge, si arriva mediamente a fine settembre ad un livello fra i 458 metri slm del 2003 (anno di maggior siccità degli ultimi 20) e i 464 metri slm del 2009. Il livello ritorna a crescere nettamente fra fine ottobre e inizio novembre (da un minimo di 463,77 metri del 2005 ad un massimo di 466,49 del 2008), con il recupero totale della risorsa.
Affermare che (cito l'articolo del Carlino) "..i rilasci vanno gestiti con parsimonia, altrimenti ad ottobre, se non piove, rischiamo di ritrovarci senza acqua" è per lo meno discutibile e contraddetto dai dati statistici.
Nel 2011 c'è stato lo svuotamento del lago per opere di manutenzione. A fine estate il lago era a m. 441,00 slm e anche a tale livello è possibile sia la produzione di energia elettrica che l'uso idro-potabile (la presa più bassa è a 417 m slm).
La riserva idrica non è minimamente intaccata dagli usi turistico-sportivi.
Il nostro fabbisogno per un'intera stagione, 4 mesi e mezzo, è di 1.700.000 mc totali. Se tale quantitativo venisse rilasciato tutto in una volta il livello del lago calerebbe in modo impercettibile, figuriamoci se rilasciato a 50.000 mc al giorno, solo nei week end, e in un periodo di 4 mesi. Nella maggior parte dei casi il lago si ricarica nell'arco della stessa giornata grazie all'apporto idrico degli affluenti.
Da rimarcare poi che i rilasci per il rafting possono essere contemporaneamente utilizzati sia per la produzione di energia che per l'approvvigionamento idrico.
Apprendo poi dall'articolo che ogni estate possono essere richiesti fino a 16.000.000 di mc per l'uso idropotabile, io sapevo che erano solo 8.000.000.
Questo renderebbe ancora più semplice programmare rilasci che tengano conto anche degli usi turistico-sportivi, perché non lo si vuole fare ?
Graziano Papi
ASD Riverland
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