giovedì 22 marzo 2012

L'invito dei 'Ragazzi del campanile' di Pioppe di Salvaro e del 'Gruppo Ambiente di Marzabotto.




L’Associazione ‘Il Campanile dei Ragazzi Pioppe di Salvaro’ e il Gruppo Ambiente Banca del Tempo Marzabotto, con il patrocinio del Comune, hanno programmato un ‘fine settimana’ ricco di eventi e invitano a partecipare:

Domani, VENERDI’ 23 MARZO, nella Sala del Consiglio Comunale di Marzabotto, alle 20,30, si terrà una conferenza-dibattito sul tema ‘Dall’illusione della crescita economica all’abbondanza di vita.

Interverranno, l’economista Mauro Bonaiuti, Antonio Ruzza, dell’associazione per la Decrescita e la biologa Daniela Conti.



SABATO prossimo, 24 MARZO, nel Magazzino della Socialità e Cultura – 2° binario stazione di Pioppe di Salvaro, alle 15,30, è stato organizzato un seminario sui ‘Beni Comuni’ come rifiuti, mobilità, cultura, agricoltura, acqua, paesaggio, pace, storia e memoria,

energia

Alle 20,cena comunitaria e e musica


DOMENICA 25 MARZO ancora al Magazzino di Pioppe di Salvaro, alle 10 e previsto un convegno su ‘La Valle del Reno, possibile Distretto di Economia Solidale’ con il confronto tra le realtà economico-sociali del territorio

Alle 13, pranzo comunitario, alle 14,visita alle aree del Centro di Educazione Ambientale e alle 15, Musica e Balli della tradizione montanara con il gruppo ‘La Violina’

Riportiamo l’invito di Paolo Giuffrida, vicepresidente dell’associazione ‘Il Campanile dei Ragazzi’ e di Pierpaolo Lanzarini, assessore all’ambiente del Comune di Sasso Marconi.

Vi scriviamo per invitarvi, DOMENICA 25 MARZO alle 10, presso il

‘Magazzino della Socialità e Cultura’ di Pioppe ad un confronto tra realtà impegnate in quello che ci piace definire ‘il mondo dell’economia solidale’.

Voi tutti, infatti, testimoniate con il vostro impegno e le vostre attività una concreta ricerca di costruzione di un mondo basato su valori economici e sociali diversi da quelli dominanti: la cooperazione, la solidarietà, il passo degli ultimi, i bisogni dei più deboli.

Noi pensiamo che la crisi che la nostra società sta attraversando sia una crisi non solamente economica, ma, prima ancora, una crisi culturale, di valori, diremmo di civiltà, dove le fragilità e le criticità ambientali pongono a rischio le stesse condizioni di sopravvivenza della nostra specie sul pianeta.

Nel pensare alla nostra Valle, alla sua crisi di vocazione economica, con la chiusura delle aziende manifatturiere e con un’agricoltura pressoché

scomparsa, ci è sembrato necessario rivolgere, primariamente a voi, questo invito al confronto: voi, noi tutti, con le nostre scelte e con le nostre iniziative, possiamo oggi rappresentare una strada possibile per uscire dalle difficoltà, ricostruendo le comunità del territorio attorno ai valori della solidarietà e del rispetto dell’ambiente naturale.

Conoscerci, aiutarci, cooperare su comuni progetti, immaginare e costruire una nuova politica, più importante ed efficace, sono cose che oggi, tutti insieme, possiamo realizzare: crediamo, infatti, che i tempi siano maturi per provare a rendere maggiormente concreta la pratica di un’economia diversa, a partire dalle cose concrete che sappiamo e possiamo già fare.

Immaginiamo e auspichiamo una Valle del Reno ospitale per tutti i suoi

abitanti e rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali, dove l’agricoltura biologica possa rappresentare il primo tassello per un’economia che guardi, finalmente, ai bisogni delle persone e non ai profitti degli speculatori finanziari. Dove anche l’artigianato e l’offerta di servizi si basino su un uso oculato e conservativo delle risorse disponibili, rifiutando logiche di rapina a danno di altri territori a favore di una economia stabile e sostenibile perché non delocalizzabile.

Se pensate possibile e desiderabile questa narrazione di un futuro per tutti noi migliore, quello che a noi piace chiamare il discorso sulla felicità possibile, venite a raccontare la vostra realtà. Per chi lo vorrà, potrà essere una prima tappa di un percorso che, definito insieme, potrà gettare le basi per la costruzione di una rete che aiuti ciascuno a valorizzare le proprie specificità e costituisca l’embrione di un nuovo patto sociale, solidale, sostenibile e inclusivo, nella valle del Reno.

Vi aspettiamo.

2 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

Vediamo se ora che le condizioni ecologiche, sociali ed economiche stanno rapidamente degradando (come ampiamente e precisamente previsto da MIT & Club di Roma in I limiti dello sviluppo solo una quarantina di anni fa) ci sarà anche qualcuno dei paesani e cittadini sopiti che saranno drammaticamente colpiti da questa accelerazione verso il collasso di questo sistema-tumore della crescita.
Qui si tratta del futuro poco più che prossimo e interessa tutti!!

Grazie Paolo.

Anonimo ha detto...

Parlate anche dei disastri edilizi perpetrati fin qui dalle amministrazioni comunali succedutesi in appennino che hanno permesso la cementificazione del territorio: Lama di Reno, Marzabotto, Pian di Venola, Sibano, Vergato ecc.ecc.