venerdì 3 ottobre 2008

Tar boccia il Sindaco di Sasso Marconi che pensa agli esami di riparazione al Consiglio di Stato.


Il Tar ‘sgrida’ l’amministrazione comunale di Sasso Marconi e respinge al mittente l’ordinanza del sindaco con la quale veniva inibita la caccia nella frazione di Jano a Sasso Marconi. All’origine della bocciatura vi sarebbe una ‘invasione di campo’ : la gestione venatoria è di competenza della Provincia e non del Comune.


A seguito di un’ energica protesta dei residenti della frazione che chiedevano l’allontanamento delle doppiette l’amministrazione, alcuni anni fa, prese il ‘toro per le corna’ e inibì alla caccia la bella frazione che si estende in un ampio altopiano. Unici abilitati ad entrare armati a Jano , i ‘selecontrollori’ che, guidati dalla Polizia Provinciale, potevano intervenire in caso di eccesso del numero dei selvatici. La finalità era quella di riportare il numero di animali a quello compatibile con le capacità del territorio. Federcaccia non era però convinta della validità del provvedimento e chiese la verifica del giudice che le ha dato ragione. La vicenda non è ancora comunque chiusa. L’assessore Pierpaolo Lanzarini, cui è toccata la ‘pesca’, ha riferito che lunedì prossimo ci sarà un primo incontro informativo con i cacciatori. Nella riunione di Giunta sarà poi valutato se ricorrere o meno al Consiglio di Stato, giudice di secondo grado in campo amministrativo.

I più soddisfatti della sentenza del Tar sono gli agricoltori che puntano ora ad ottenere anche la concessione di ‘autodifesa’ dai selvatici in caso di aggressione ai loro prodotti. Fra questi Giancarlo Sassi (nella foto, mentre valuta i danni da ungulati) che proprio alcune settimane fa denunciò la perdita di metà del suo sorgo già maturo per una scorpacciata notturna degli ungulati.

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