giovedì 11 maggio 2023

Il 13 maggio riapre il Teatro Comunale di Castiglione con un concerto del grande Leo Nucci

Dopo sessant’anni di attesa e i recenti lavori di miglioramento tecnologico ,  il baritono castiglionese tiene a battesimo la riapertura

L’Amministrazione comunale informa: 


Il teatro di Castiglione dei Pepoli riparte in grande stile, con un concerto del suo concittadino più celebre, il maestro Leo Nucci ( nella foto).

Il Teatro è stato inaugurato un anno fa dopo quasi 20 anni di chiusura.

Durante l’inverno le attività sono state sospese per poter installare gli impianti speciali. I miglioramenti continueranno nel 2024  con la  modifica dell’assetto in galleria, così da implementare il numero di posti seduti per gli spettatori. 

Il 13 maggio dunque si riaprono le porte del Teatro e sarà l’occasione di festeggiare un’importante ricorrenza: sessant’anni fa esatti, giorno più giorno meno, Leo Nucci fece il suo esordio su quel palco, insieme agli allievi della scuola di musica di Bologna. Da lì è una storia leggendaria, che lo ha portato a calcare i palchi di tutto il mondo, venendo riconosciuto come uno dei più grandi interpreti di sempre.

Con lui sul palco ci saranno la Soprano Elisa Maffi, il Maestro Paolo Marcarini al Pianoforte, il Maestro Marco Righi al violoncello e la Corale Lirica San Rocco di Bologna diretta dalla Maestra Marialuce Monari; saranno eseguite musiche di Verdi, Bellini, Mascagni e Marcarini. 

Per Castiglione un’occasione unica per riabbracciare il suo celebre cittadino: nonostante la sua carriera lo abbia portato in giro per il mondo, il suo rapporto con il paese natale è sempre stato fortissimo. Nucci tra l’altro è stato uno dei più qualificati promotori per la ristrutturazione e riapertura del Teatro: in questi mesi ha compiuto diversi sopralluoghi presso la struttura, dando consigli utili e preziosi. 

I posti a disposizione per assistere al concerto sono andati esauriti in poche ore, come sottolinea il Sindaco di Castiglione Maurizio Fabbri: “Avremmo dovuto avere un Teatro 10 volte più grande per soddisfare le tante richieste che abbiamo avuto. I Castiglionesi hanno un rapporto particolare con la storia di Leo e ogni volta che torna qui, fra la sua gente, la risposta è calorosa e generosa. Sono molto emozionato da tutto questo, non potevamo chiedere di più per questa riapertura. Realizzare un teatro in Appennino è un atto di cui vado molto fiero: l’acceso a servizi culturali di qualità è un diritto di tutti i cittadini, compresi quelli che abitano in aree periferiche.”

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