Il cuore grande di Iside Passini (nella foto) si allarga fino all’Uganda e a beneficiare della generosità sua e dei suoi fratelli saranno i piccoli ospiti di Padre John, il sacerdote che ospita nella sua scuola in Uganda (nella foto) oltre 5.000 studenti. La maggior parte di loro è costituita da orfani, a causa della tragica guerra che ha martoriato la loro patria .
La signora, prima di otto fratelli, (nella foto) ogni anno, in occasione del suo compleanno, invita i parenti a pranzo e, invece del regalo, chiede un contributo in denaro che poi destina in ogni occasione a chi ne ha necessità. I bambini sono quelli che più degli altri attirano la sua attenzione e per questa ragione per il secondo anno consecutivo ha destinato il denaro ‘dei suoi regali mancati’ agli scolari di Padre John.
La somma raccolta è stata di 340 euro che sono stati consegnati a don Dario Zanini, (nella foto) perché la parrocchia di Sasso Marconi, di cui il sacerdote è parroco, è fra quelle in Italia che sostengono il sacerdote ugandese nella sua importante attività umanitaria e religiosa.
Padre John, due volte l’anno, è infatti in Italia e visita le comunità religiose che hanno deciso di sostenerlo. In questa circostanza raccoglie le offerte che gli serviranno per dare alla sua scuola tutto ciò che consente agli insegnanti una attività didattica adeguata.
Per questo compleanno Iside ha invitato i suoi fratelli all’Agriturismo Guidotti di Luminasio a Marzabotto e ha voluto fra i suoi ospiti il sindaco di Marzabotto Romano Franchi (nella foto) e il primario dell’ospedale di Vergato, professor Cucchi, cui è particolarmente legata da affettuosa amicizia.
Il giorno del compleanno è per Iside un giorno particolarmente atteso perché le sembra che l’anno in più che si trova a dover contare abbia avuto, con la raccolta di fondi da destinare ai bisognosi, una felice conclusione. Inoltre è l’occasione di ritrovarsi con le sei sorelle, Franca, Marisa, Francesca, Renata, Anna (la più giovane) e Maria, e l’unico fratello, Pietro. “Sono la meno giovane dei miei fratelli” ama raccontare Iside, quasi a voler rimarcare che le spetta ancora il compito di dare l’esempio. Poi con orgoglio di verità, precisa di aver fatto da bambina la pecoraia. “Abbiamo abitato prima a Montese, poi a Savigno, quindi a Montepastore e ho saputo cosa sono le difficoltà”, conclude. “Non si possono ignorare le necessità degli altri”.
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