martedì 15 giugno 2010

Il cinquantesimo della chiesetta di Bolsenda


E’ stato celebrato con una funzione religiosa il cinquantesimo anniversario della realizzazione della chiesina che si trova in località Bolsenda di Sasso Marconi, fondo alle pendici di monte Capra nelle vicinanze dell’ex chiesa parrocchiale di Nugareto. La chiesetta, voluta da Callisto Mazzetti, proprietario del fondo, fu costruita da Bruno Sabbi e ogni anno nell’ultimo sabato del mese di maggio, come voluto da Callisto, viene aperta al pubblico e raggiunta dai tanti estimatori di quel piccolo edificio nascosto tra i boschi. E’ ormai tradizione consolidata recitare, alle 17.30 di questo sabato, un rosario in onore della Madonna di Boccadirio cui è intitolato l’edificio religioso. La chiesetta, per la singolarità della festa che la caratterizza, è stata a lungo molto cara a don Claudio Stagni nel periodo in cui era parroco di Mongardino, prima di divenire vescovo e reggente della diocesi di Faenza Modigliana. Anche quest’anno l’affluenza dei tanti estimatori del piccolo edificio religioso e dei cultori della tradizione mai dimenticata è stata massiccia. Gli onori di casa li ha fatti l’ispettore capo di polizia municipale di Bologna, Mariangela Mazzetti, nipote di Callisto, aiutata dai fratelli Marco e Marilena. Alla cerimonia era presente anche il commissario capo Maria Gabriella De Mitri . Ha officiato il parroco di Casalecchio di Reno don Lino Stefanini . La signora Mariangela, nella circostanza più padrona di casa che ispettore di polizia, ha commentato l’ennesimo successo dell’incontro dicendo: “Vogliamo onorare la ricorrenza come ha sempre voluto con molta forza mio nonno Callisto, il quale ebbe l’illuminazione di costruire la chiesa su questo dosso, chiamato ‘maciuclino’. Mio padre Alfeo ha continuato anche per onorare la memoria di suo padre. Anche noi nella data canonica ci raduniamo in amicizia e in preghiera. Mio padre ebbe il mandato da mio nonno a non mancare di fare la festa dell’ultimo sabato di maggio presso la chiesina. Anche noi nipoti abbiamo tenuto fede all’impegno e chiederemo di rispettarlo a coloro che ci succederanno. Siamo grati ai nuovi proprietari Cesare Testoni e il figlio Antonio che ci consentono l’accesso al fondo e accettano un numero sempre più consistente alla festa della chiesa, quasi si sentissero coinvolti nella richiesta di mio babbo quanto noi. Quest’anno abbiamo chiamato anche la banda così come faceva il nonno”. Poi come tutte le feste che si rispettano, dopo aver soddisfatto i bisogni dello spirito si è passati a zittire quelli del corpo. Ognuno ha portato ciò che sapeva preparare al meglio e lo ha messo a disposizione per il pranzo comunitario.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao Mariangela, ti ricordi con le moto giu' per i dirupi di monte capra? io con il mister college e tu con il vespino?