giovedì 15 aprile 2010

Grizzana Morandi da domani ha un nuovo cittadino



Domani (17 aprile) alle 11 Grizzana Morandi conferirà la Cittadinanza Onoraria all’ex combattente della Seconda Guerra Mondiale Colin Eglin, durante un Consiglio Comunale Straordinario. Colin Eglin, reduce della Sesta Divisione corazzata Sudafricana, combattè eroicamente nel territorio di Grizzana Morandi. Il conferimento della cittadinanza è stato ritenuto un ‘doveroso tributo’ al soldato dell’armata SudAfricana per aver dato un sostanziale contributo alla Liberazione di Monte Sole e di Grizzana Morandi dall’occupazione tedesca e per l’impegno e il senso civico manifestato nella sua attiva carriera militare e politica. Eglin infatti è stato anche uno dei protagonisti delle vicende politiche del suo paese. Eletto nel 1954 Consigliere Provinciale di Maitland per il Partito unitario, nel 1958 divenne il membro del Parlamento dell’UP. Fu uno dei ribelli che presentarono una dichiarazione di dissenso nell’agosto 1959, in seguito al congresso dell’UP a Bloemfontein. Nel novembre dello stesso anno fu uno degli 11 membri del Parlamento che formarono il nucleo del Partito Progressista (PP). Nel 1971 divenne il leader del partito . Per attrarre gli africani verso il PP, fondò “Deutbraak”, il primo giornale di opinione vertligte (illuminata) in Sud Africa. Eglin iniziò un dialogo tra il PP, la cittadinanza Nera e i leaders urbani. Si era arruolato nell’esercito a 18 anni dopo aver interrotto gli studi intrapresi alla facoltà di Scienze dell’Università di Cape Town. Divenne un istruttore a tempo pieno nell’unità area di Cape Town. Fu mandato in una simile unità in Egitto e poi trasferito in Italia. Dopo la guerra, rimase in Italia nove mesi, nei quali frequentò corsi di architettura e Pianificazione urbana. Nel 1946 tornò in Sud Africa e continuò i suoi studi, laureandosi nello stesso anno con una tesi sul controllo della quantità. Eglin è sposato con Joyce Mabel e ha tre figlie. Si è ritirato dall’attività politica e vive a Clifton, Cape Town. Nelson Mandela lo ha definito ‘uno degli architetti della democrazia in Sud Africa’ e ha aggiunto: “Egli conferma la mia profonda convinzione che ci siano uomini e donne buoni in tutte le comunità, capaci di mettere l’interesse generale della Nazione sopra a qualsiasi altro”.

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