Si spera in un ripristino entro marzo, ma c’è chi dubita.
A
Cinque Cerri, frazione di Sasso Marconi, 400 utenze telefoniche sono mute dal 20
dicembre scorso, colpite da un guasto che ha lasciato senza linea
telefonica e connessione internet numerose abitazioni, attività commerciali e
imprenditoriali. La situazione, particolarmente grave, ha messo in difficoltà
chi si affida al web per gestire prenotazioni, ordini e servizi essenziali.
Tra
i più colpiti figurano ristoranti che vedono sfumare le prenotazioni, aziende
agricole che non riescono a organizzare la distribuzione dei prodotti e persino
un distributore di carburanti e un rivenditore di auto, rimasti isolati dal
sistema informatico indispensabile per i loro servizi.
Secondo
quanto riferito dal gestore della linea telefonica, il guasto sarebbe
localizzato in un tratto sotterraneo che attraversa una strada provinciale. Per
effettuare i lavori di ripristino, è necessaria l’autorizzazione della Città
Metropolitana, ente proprietario della strada. Tuttavia, le procedure
burocratiche rallentano l’intervento. Le comunicazioni ufficiali indicano come
termine possibile per la riparazione il mese di marzo, ma
manca una conferma definitiva, alimentando dubbi e insoddisfazione tra i
residenti.
Gli
abitanti di Cinque Cerri, esasperati, stanno organizzando una serie di incontri
per decidere come sollecitare il ripristino del servizio e denunciare una
situazione definita "inaccettabile".
La
vicenda del guasto telefonico si inserisce in un contesto già segnato da eventi
drammatici. Cinque Cerri è stata gravemente colpita durante le due ondate di
maltempo dello scorso autunno: il passaggio sotterraneo del torrente locale si
è ostruito, causando una devastante esondazione di fango che ha invaso
abitazioni e strade, con danni ingenti.
Nonostante
un intervento complesso per ripristinare il flusso sotterraneo del torrente,
altre aree, come via Branchicciolo, restano in condizioni
critiche. L’erosione delle sponde del fosso Carbonaro minaccia di compromettere
la stabilità della strada. I residenti hanno segnalato la situazione al
Demanio, ma la risposta ricevuta – che il torrente necessita dei suoi spazi
naturali di deflusso – ha generato ulteriore frustrazione.
“È da più di cinquant’anni che su quel fosso non viene fatto nulla, e ora si continua così”, commentano amaramente gli abitanti. La comunità, già provata dalle conseguenze delle alluvioni, ora affronta con crescente sfiducia anche le difficoltà legate alla mancanza di connessioni essenziali.
2 commenti:
Gira e rigira c'è sempre di mezzo la città metropolitana di Bologna : ma chi è che la governa ?
Quando uno vuole dire la verità cancellano tutto branco di buffoni
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