lunedì 13 gennaio 2025

400 utenze telefoniche mute da dicembre: Cinque Cerri attende soluzioni

Si spera in un ripristino entro marzo, ma c’è chi dubita.



 

A Cinque Cerri, frazione di Sasso Marconi, 400 utenze telefoniche sono mute dal 20 dicembre scorso, colpite da un guasto che ha lasciato senza linea telefonica e connessione internet numerose abitazioni, attività commerciali e imprenditoriali. La situazione, particolarmente grave, ha messo in difficoltà chi si affida al web per gestire prenotazioni, ordini e servizi essenziali.

Tra i più colpiti figurano ristoranti che vedono sfumare le prenotazioni, aziende agricole che non riescono a organizzare la distribuzione dei prodotti e persino un distributore di carburanti e un rivenditore di auto, rimasti isolati dal sistema informatico indispensabile per i loro servizi.

Secondo quanto riferito dal gestore della linea telefonica, il guasto sarebbe localizzato in un tratto sotterraneo che attraversa una strada provinciale. Per effettuare i lavori di ripristino, è necessaria l’autorizzazione della Città Metropolitana, ente proprietario della strada. Tuttavia, le procedure burocratiche rallentano l’intervento. Le comunicazioni ufficiali indicano come termine possibile per la riparazione il mese di marzo, ma manca una conferma definitiva, alimentando dubbi e insoddisfazione tra i residenti.

Gli abitanti di Cinque Cerri, esasperati, stanno organizzando una serie di incontri per decidere come sollecitare il ripristino del servizio e denunciare una situazione definita "inaccettabile".

La vicenda del guasto telefonico si inserisce in un contesto già segnato da eventi drammatici. Cinque Cerri è stata gravemente colpita durante le due ondate di maltempo dello scorso autunno: il passaggio sotterraneo del torrente locale si è ostruito, causando una devastante esondazione di fango che ha invaso abitazioni e strade, con danni ingenti.

Nonostante un intervento complesso per ripristinare il flusso sotterraneo del torrente, altre aree, come via Branchicciolo, restano in condizioni critiche. L’erosione delle sponde del fosso Carbonaro minaccia di compromettere la stabilità della strada. I residenti hanno segnalato la situazione al Demanio, ma la risposta ricevuta – che il torrente necessita dei suoi spazi naturali di deflusso – ha generato ulteriore frustrazione.

 “È da più di cinquant’anni che su quel fosso non viene fatto nulla, e ora si continua così”, commentano amaramente gli abitanti. La comunità, già provata dalle conseguenze delle alluvioni, ora affronta con crescente sfiducia anche le difficoltà legate alla mancanza di connessioni essenziali. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gira e rigira c'è sempre di mezzo la città metropolitana di Bologna : ma chi è che la governa ?

Anonimo ha detto...

Quando uno vuole dire la verità cancellano tutto branco di buffoni