Il Consiglio Regionale dello SNAMI Emilia-Romagna esprime profonda preoccupazione per la proposta emersa negli ultimi giorni di trasformare i Medici di Famiglia in lavoratori dipendenti e subordinati, allo scopo di colmare forzatamente le criticità del progetto delle Case della Comunità. Tale soluzione, qualora attuata, rappresenterebbe un grave errore, in grado di compromettere sia la qualità che l’efficienza del sistema sanitario territoriale, a meno di un improbabile investimento di miliardi di euro per sostenere l’intero impianto.
La scelta di modificare il "contenitore contrattuale" senza affrontare i problemi strutturali del sistema sanitario rischia di peggiorare le criticità attuali. L’imposizione di una subordinazione gerarchica ai Medici di Famiglia – già provati da una governance decennale priva di visione – potrebbe determinare un effetto domino negativo, simile a quanto si osserva negli ospedali. L’esplosione del fenomeno dei medici a gettone è un chiaro esempio delle conseguenze di una gestione centralizzata, burocratica e politicizzata.
I Medici di Famiglia svolgono un ruolo cruciale come garanti degli interessi dei cittadini, grazie alla loro autonomia professionale e alla capacità di instaurare un rapporto di fiducia personale con i pazienti. Privarli di questa autonomia, trasformandoli in dipendenti delle Case della Comunità, significherebbe snaturarne la funzione e ridurne l’efficacia. Inoltre, l’aumento delle pressioni burocratiche e gerarchiche potrebbe ripercuotersi negativamente sul benessere psicofisico dei professionisti, già sottoposti a carichi di lavoro insostenibili.
Le Case della Comunità, ideate come presidi sanitari di prossimità, rischiano di trasformarsi in strutture impersonali e sovraccariche, lontane dall’attuale capillarità degli studi medici. Questo approccio, più orientato alla logica industriale che a quella relazionale, non soddisfa le esigenze di fiducia e continuità assistenziale che i cittadini meritano. La letteratura scientifica evidenzia come il rapporto fiduciario tra medico e paziente sia una componente fondamentale della cura.
La soluzione non è assorbire i Medici di Famiglia nel sistema pubblico come
lavoratori subordinati, bensì aggiornare le regole convenzionali con una
visione strategica. È necessario:
- Potenziare le competenze
attribuite ai Medici di Famiglia, a partire dal percorso formativo;
- Negoziare standard di
accreditamento e regole per la contestabilità del medico curante;
- Semplificare i processi
amministrativi e garantire risorse adeguate per l’esercizio della
professione;
- Integrare i diversi livelli di
assistenza sanitaria con strumenti innovativi e investimenti mirati.
In un momento in cui la sanità territoriale ha bisogno di rafforzarsi per
rispondere alle crescenti esigenze della popolazione, è fondamentale
valorizzare il ruolo del Medico di Famiglia come pilastro del sistema.
Invitiamo le istituzioni a riconsiderare questa proposta e ad avviare un
confronto serio con i professionisti del settore, individuando soluzioni
concrete e sostenibili per migliorare l’assistenza sanitaria senza
compromettere l’autonomia e la qualità del servizio offerto ai cittadini.
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3 commenti:
In questo modo potranno tenere sotto controllo anche quei pochi medici che non si allineano agli ordini di BIG FARMA che è il vero PADRONE della sanità italina, sia pubblica che privata
Ma i medici di famiglia si sono volutamente allontanati dai loro pazienti dopo il covid,
tantè che che prima si poteva andare in ambulatorio senza prenotazione , invece ora bisogna sempre prenotare.
I FAMOSI EROI (medici e affini) al tempo del covid, li vedono quanto sono aumentati questi numeri?Miocardite - Aumento del 2800%
Cancro - Aumento dal 300% al 900%
Infertilità (entrambi i sessi) - Aumento del 500%
Miscele - Aumento del 300%
Disordini neurologici - Aumento del 1000%
Disturbi demielinizzanti - Aumento del 1000%
Sclerosi multipla (SM) - Aumento del 600%
Sindrome di Guillain-Barré - Aumento del 500%
HIV - Aumento del 500%
Embolie polmonari - Aumento del 400%,
CHISSA' PERCHE', MA CHISSA' PERCHE'.
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