mercoledì 22 gennaio 2025

Sciopero alla Marzocchi Pompe di Casalecchio di Reno: lavoratori contro i licenziamenti

 



Proteste e tensioni alla Marzocchi Pompe Spa, storica azienda di Casalecchio di Reno specializzata nella progettazione e produzione di pompe e motori. Oggi i dipendenti hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio per contestare i 38 licenziamenti annunciati dall’azienda lo scorso 17 gennaio. La decisione, comunicata con brevissimo preavviso, ha scosso i 254 lavoratori degli stabilimenti di Casalecchio e Zola Predosa, gettando ombre sul futuro della società e dei suoi dipendenti.

Un "fulmine a ciel sereno"
La comunicazione dei licenziamenti collettivi è arrivata inaspettata, soprattutto considerando che l’azienda non aveva manifestato segnali di difficoltà economica o gestionali. Al contrario, negli ultimi anni Marzocchi Pompe ha compiuto importanti investimenti immobiliari. Tra questi, l’acquisto di un nuovo stabilimento di 2.500 metri quadrati a Zola Predosa, costato oltre un milione di euro e situato nello stesso complesso industriale in cui erano stati acquisiti altri immobili nel 2022.

I lavoratori, sorpresi e amareggiati, definiscono la decisione "inspiegabile" e temono che la scelta possa segnare l’inizio di un processo di ridimensionamento della storica realtà produttiva.

La politica interviene
La vicenda ha attirato anche l’attenzione del deputato PD Andrea De Maria, che ha espresso solidarietà ai lavoratori e ha annunciato iniziative parlamentari per affrontare la vertenza. "La notizia dei licenziamenti con brevissimo preavviso alla Marzocchi Pompe è di straordinaria gravità. Tutta la mia solidarietà ai lavoratori e il mio sostegno alle loro iniziative di lotta", ha dichiarato l’onorevole in una nota ufficiale.

Il primo confronto con la direzione
Nella giornata odierna, in concomitanza con lo sciopero, si è svolto il primo incontro tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale. I lavoratori chiedono chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato all’apertura della procedura di licenziamento collettivo e auspicano un confronto che possa portare al ritiro della procedura di licenziamento e a  una soluzione condivisa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ecco l'effetto europa, azzerare il potere d'acquisto dei lavoratori, distruggere tutto per svendere l'Italia, fuori l'Italia dall'Europa.