Proteste
e tensioni alla Marzocchi Pompe Spa, storica azienda di Casalecchio di Reno
specializzata nella progettazione e produzione di pompe e motori. Oggi i
dipendenti hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio per contestare
i 38 licenziamenti annunciati dall’azienda lo scorso 17 gennaio. La decisione,
comunicata con brevissimo preavviso, ha scosso i 254 lavoratori degli
stabilimenti di Casalecchio e Zola Predosa, gettando ombre sul futuro della
società e dei suoi dipendenti.
Un "fulmine a ciel sereno"
La comunicazione dei licenziamenti collettivi è arrivata inaspettata,
soprattutto considerando che l’azienda non aveva manifestato segnali di
difficoltà economica o gestionali. Al contrario, negli ultimi anni Marzocchi
Pompe ha compiuto importanti investimenti immobiliari. Tra questi, l’acquisto
di un nuovo stabilimento di 2.500 metri quadrati a Zola Predosa, costato oltre
un milione di euro e situato nello stesso complesso industriale in cui erano
stati acquisiti altri immobili nel 2022.
I
lavoratori, sorpresi e amareggiati, definiscono la decisione
"inspiegabile" e temono che la scelta possa segnare l’inizio di un
processo di ridimensionamento della storica realtà produttiva.
La politica interviene
La vicenda ha attirato anche l’attenzione del deputato PD Andrea De Maria, che
ha espresso solidarietà ai lavoratori e ha annunciato iniziative parlamentari
per affrontare la vertenza. "La notizia dei licenziamenti con brevissimo
preavviso alla Marzocchi Pompe è di straordinaria gravità. Tutta la mia
solidarietà ai lavoratori e il mio sostegno alle loro iniziative di lotta",
ha dichiarato l’onorevole in una nota ufficiale.
Il primo confronto con la direzione
Nella giornata odierna, in concomitanza con lo sciopero, si è svolto il primo
incontro tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale. I lavoratori
chiedono chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato all’apertura della
procedura di licenziamento collettivo e auspicano un confronto che possa
portare al ritiro della procedura di licenziamento e a una soluzione condivisa.
1 commento:
Ecco l'effetto europa, azzerare il potere d'acquisto dei lavoratori, distruggere tutto per svendere l'Italia, fuori l'Italia dall'Europa.
Posta un commento