giovedì 14 novembre 2024

Il mio impegno in Regione finisce qui, ma non quello per il nostro territorio

Il consuntivo dell'Assessore per la Montagna  Igor Taruffi: " Abbandono l'amnministrazione regionale, ma non l’Appennino"



Domenica e lunedì prossimi saremo chiamati a eleggere il nuovo Presidente della Regione e i nuovi membri dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Dopo dieci anni e due mandati, il mio percorso in Regione si conclude definitivamente. Non sono candidato a queste elezioni e, anche in caso di vittoria del candidato di centro-sinistra Michele De Pascale, non farò parte della nuova Giunta.

Per me è stato un grande onore ricoprire il ruolo di Consigliere regionale, il primo dell’Appennino bolognese eletto direttamente in Viale Aldo Moro, e di Assessore nella Giunta del Presidente Stefano Bonaccini negli ultimi due anni. Sono stati anni molto difficili, segnati prima dalla lunga crisi finanziaria del 2011, poi dalla pandemia mondiale, dalla guerra e dalla crisi energetica, e infine dalle alluvioni.

L’Emilia-Romagna è una terra straordinaria, con un tessuto sociale ed economico che le conferisce un'identità unica, rendendoci orgogliosi di essere emiliano-romagnoli. In questi anni ho percorso oltre 500 mila km, da Piacenza a Rimini, per rappresentare e contribuire a governare questo territorio, un’opportunità che ho cercato di onorare ogni giorno al meglio delle mie possibilità, a partire dalla necessità di dare risposte al “mio” territorio. Quell’Appennino bolognese che mi ha dimostrato una fiducia e un riconoscimento di cui sono profondamente grato e che ho cercato di ripagare con impegno.

Non solo ho partecipato a ciascuna delle 562 sedute dell’Assemblea legislativa in questi dieci anni, ma ho sempre cercato di far sentire la voce e le ragioni del nostro territorio. Negli ultimi due anni, come Assessore, ho lavorato su importanti deleghe: le politiche sociali, le politiche per l’Appennino e le aree interne.

Sul welfare è stato fatto un lavoro enorme: non solo abbiamo aumentato il Fondo regionale per la non autosufficienza, ma abbiamo riscritto le regole per il sistema dei servizi di assistenza alle persone non autosufficienti e disabili, migliorando la qualità dei servizi e la cura delle persone.

Sul fronte delle politiche per l’Appennino, l’incarico di Assessore alla Montagna ha significato occuparsi di 121 Comuni e quasi mezzo milione di abitanti. Abbiamo introdotto importanti misure, rispondendo anche a chi in questi mesi ha criticato il mio operato. Tra gli interventi più rilevanti:

  • 25 milioni per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa in montagna, con contributi a fondo perduto di 35 mila euro per oltre mille richiedenti in tutta la Regione;
  • 35 milioni per la riduzione o l’azzeramento dell’Irap per le imprese operanti nei Comuni montani, di cui hanno beneficiato oltre 8 mila imprese;
  • 11 milioni annui ai Comuni montani per la manutenzione delle strade, con un contributo di circa 50 mila euro per ogni Comune dell’Appennino bolognese;
  • 2 milioni per il posizionamento di tralicci telefonici nelle aree scoperte dal segnale;
  • 12 milioni per rendere gratuito l’asilo nido alle famiglie residenti nei Comuni montani.

Potrei citare altre risorse stanziate in questi anni per la montagna, comprese quelle per la difesa del suolo e il contrasto al dissesto idrogeologico, ma mi fermo qui. Questo lavoro è stato frutto del massimo impegno, anche se resta ancora molto da fare, in particolare sulle infrastrutture stradali e ferroviarie, per le quali continuerò a battermi in altre vesti.

Dall’aprile scorso ricopro infatti un ruolo all’interno della segreteria nazionale del PD, dove il mio impegno proseguirà ora a Roma, al fianco della Segretaria Elly Schlein. È un incarico ancora più gravoso, ma necessario per costruire un’alternativa a questa destra e dare al Paese una prospettiva diversa e nuova.

Concludo questa esperienza in Regione consapevole di aver dato il massimo, per onorare la fiducia ricevuta. Ringrazio tutti, compresi coloro che hanno criticato il mio operato, perché anche le critiche sono uno stimolo per migliorare.

Avanti quindi, perché il mio impegno in Regione finisce qui, ma non quello per l’Emilia-Romagna e il nostro territorio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma in queste settimane eri più in giro con vuotolo che in giro per l'appennino per fare un consuntivo di ciò che avreste dovuto fare e non avete fatto.