Presentato un documento con le istanze della montagna per la Legge di Bilancio.
Dubbio invia:
UNCEM Emilia-Romagna incontra i parlamentari eletti nella regione. Lo fa in una riunione online con il presidente Giovanni Battista Pasini, i componenti della Giunta e alcuni sindaci dei Comuni montani. L’occasione è quella della presentazione del nuovo documento elaborato dalla stessa delegazione UNCEM intitolato “Contrastare lo spopolamento della montagna, stimolare il suo rilancio”.
Un momento di confronto importante, che fa seguito
all’incontro svoltosi un anno fa, a seguito dell’insediamento del nuovo
Parlamento, dedicato alle problematiche delle aree appenniniche. L’invito di
UNCEM, anche questa volta, è stato motivato dalla richiesta a deputati e
senatori di farsi interpreti - a prescindere dall’appartenenza politica - delle
istanze delle aree montane, in particolare in questo momento, quando è in corso
l’approvazione della nuova Legge di Bilancio.
Il presidente Pasini, nella sua introduzione, ha
fatto riferimento al fatto che UNCEM è consapevole delle difficoltà date dalla
complicata congiuntura che Governo e Parlamento devono affrontare, ma la
richiesta è quella di un’attenzione maggiore alla montagna, che, pur occupando
più della metà del territorio nazionale, è abitata soltanto dal 10% della
popolazione. Un’attenzione che si traduca in interventi non assistenziali, ma
di valorizzazione e tutela del tessuto socio-economico dei territori
montani, negli ultimi decenni fortemente impoverito.
Il documento elaborato da UNCEM, già inviato
preventivamente ai parlamentari, diffuso presso i Comuni e le Unioni Montane
all’indomani della sua approvazione, e indirizzato alla condivisione con
l’UNCEM nazionale, è articolato in sei punti che trattano gli ambiti più
sensibili e critici sui quali occorre intervenire per contrastare lo
spopolamento, quali il mantenimento dei servizi, gli svantaggi fiscali per le
imprese, le sperequazioni a danno degli Enti locali, le nuove opportunità di
reddito per i cittadini, il divario digitale e la qualità
territoriale-ambientale. Pasini ha fatto una rapida illustrazione del
documento, a cui hanno fatto seguito i contributi dei parlamentari intervenuti,
dai quali è venuta una sostanziale ed unanime condivisione dei contenuti. Le
differenze sono emerse quando si è entrati nel dettaglio della Legge di
Bilancio, dove alcuni ravvisano gravi carenze sugli interventi a beneficio
della montagna, mentre altri pongono l’accento sulla scarsità delle risorse
economiche a disposizione, indicando nel nuovo disegno di Legge sulla
Montagna (recentemente approvato in Consiglio dei Ministri) l’ambito nel
quale questi interventi sono previsti. Occorrerà poi capire - viene ancora
detto dai primi - su quante risorse questa nuova legge potrà contare, visto che
la stessa impostazione pare orientata al risparmio, come nel caso della
riclassificazione dei Comuni montani, destinata a ridurne il numero.
Comunque, pur nelle differenti visioni, tutti i
partecipanti all’incontro hanno confermato la necessità di un’attenzione
maggiore alle problematiche della montagna. E se gli esponenti della
maggioranza si sono detti disponibili a mantenere aperto il confronto in
Parlamento, quelli dell’opposizione sono pronti a presentare emendamenti, anche
in forma unitaria, in aula per modificare, per quanto possibile, la stesura
della Legge di Bilancio.
Il presidente Pasini, nelle conclusioni, si è augurato che gli emendamenti siano “bipartisan” e ha voluto rimarcare il fatto che nel documento UNCEM non ci sono rivendicazioni di risorse o contributi, ma solo richieste affinché si creino le condizioni per mantenere i residenti e per favorire investimenti in montagna. Cita come esempio l’IMU, su cui UNCEM non chiede sconti, ma solo che venga lasciata ai Comuni. Non rinuncia, in chiusura, a ricordare la Legge sulla Montagna n. 97 approvata dal Parlamento nel lontano 1994: la migliore di tutte, secondo Pasini, ancora attuale nonostante i trent’anni passati, ma purtroppo in larga parte inattuata.
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