Da Dante Franchi
"Socializzare le perdite (d'acqua) per massimizzare i profitti
(privati)"
Ci viene da dire questo dopo la proposta del governo di nominare un commissario straordinario per ovviare all'"emergenza" della siccità che sta attanagliando il nostro Paese, sicuramente non da ora.
Si perchè i nostri governanti o sono piovuti sulla terra all'inizio dell'attuale legislatura oppure "fanno orecchie da mercante" e la nomina del commissario ci fa propendere per quest'ultima opzione.
Tralasciando il fatto che oltre alla dispersione idrica, il problema che grava su di noi è quello che L'ACQUA MANCA (e difficilmente tornerà prima di qualche anno se non decennio), non vediamo appunto il motivo di questa nomina ad acta se non quello di esautorare (ancora una volta) la società civile e anche quella da essa localmente eletta, per eseguire opere utilizzando soldi pubblici (fondi del PNRR) senza far spendere un euro agli attuali gestori ai quali corrispondiamo una bolletta, nella quale sono contenuti tutti i costi di gestione e di futuri investimenti per i quali, a questo punto possiamo dire, non si è fatto ancora nulla.
Infatti l'Autorità nazionale (oggi ARERA) impone metodi di calcolo della tariffa da più di 10 anni (con il conseguente aumento della stessa).
Che sia questo, appunto, un altro modo per far arricchire i gestori (inadempienti) senza far spendere loro un centesimo ma garantendogli un lauto profitto.....a distanza di 11 anni dal referendum?
Approfondiremo sicuramente la questione più avanti, dopo questo nostro primo commento.
#SiscriveAcquaSileggeDemocrazia
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