Negli ultimi 13 anni attraverso progetti di inclusione finanziaria la Banca ha sostenuto oltre 600 famiglie della regione
di Filippo Benni
Un patto per aiutare privati e microimprese a non finire nella rete dell’usura: anche Emil Banca ha aderito all’accordo quadro siglato tra la capogruppo del mondo Bcc, Iccrea Banca, e la Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II” Onlus.
L’accordo, facendo leva sul Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura stanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, servirà a garantire che le risorse stanziate dal Governo arrivino, attraverso gli istituti di credito, sul territorio evitando così che le fasce più deboli della società vengano esposte ai rischi e alle conseguenze legate al drammatico fenomeno dell’usura, ancora fortemente attuale e addirittura acuito dalla Pandemia.
Il Fondo nazionale antiusura è stato istituto e finanziato per prestare garanzie alle banche e agli intermediari finanziari al fine di favorire l’erogazione di finanziamenti a soggetti che incontrano difficoltà di accesso al credito. La Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II” Onlus è un’associazione volontaria di Fondazioni e Associazioni antiusura. Attualmente ne fanno parte 32 soggetti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Di ispirazione cattolica, ha il suo punto di forza nel campo dell’assistenza sociale, legale, amministrativa e della beneficienza per promuovere la solidarietà, la prevenzione e la cultura della legalità in tema di denaro e di prestito.
Questo accordo si aggiunge ad una serie di attività già consolidate da anni, tutte finalizzate a sostenere attraverso la finanza etica quelle persone che, se aiutate, possono essere in grado di superare i loro momenti di difficoltà legati a crisi economiche contingenti, usura o sovra-indebitamento.
Dal 2007 ad oggi Emil Banca ha attivato ben 14 progetti legati al credito di emergenza e inclusione o alla microfinanza per l'impresa. La maggior parte sono stati studiati in collaborazione con enti locali o associazioni riconosciute a livello nazionale, come il progetto Fenice realizzato assieme al Codacons, come Insieme per il lavoro a cui partecipa assieme a Comune e Diocesi di Bologna, o l’accordo con Per Micro finalizzato ad aiutare chi ha una buona idea imprenditoriale - o esigenze finanziarie primarie (casa, salute, formazione) - ma che, a causa di insufficiente storia creditizia o precaria posizione lavorativa, sono esclusi dai tradizionali canali del credito.
Nessun commento:
Posta un commento