Il consigliere regionale di RETE CIVICA, Marco Mastacchi, ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulle tariffe autostradali in vigore e in particolare quelle applicate allo snodo di Bologna.
Marco Mastacchi
di Letizia Rostagno
Sembra (e il termine condizionale è d’obbligo) che per il momento sia scongiurato il pericolo di un aumento delle tariffe autostradali. Il 31 luglio scadeva infatti il congelamento degli aumenti tariffari per i pedaggi autostradali stabilito dal decreto legge Milleproroghe varato alla fine del dicembre dello scorso anno. Definire 'poco lungimirante' una simile decisione è il minimo. Far scattare aumenti delle tariffe autostradali il 1° agosto , alla vigilia delle partenze per le ferie di milioni di persone, sarebbe stato penalizzante per gli utenti. Forse non tutti sanno che dal 2011 è stata istituita l’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), insediata ufficialmente nel 2013. L’Autorità è competente nel settore dei trasporti e tra i suoi compiti rientrano la definizione delle condizioni minime di qualità dei servizi di trasporto e dei contenuti minimi dei diritti degli utenti nei confronti dei gestori dei servizi e delle infrastrutture di trasporto. L’Autorità riferisce annualmente alle Camere evidenziando lo stato della disciplina di liberalizzazione adottata e la parte ancora da definire. Opera nel rispetto delle competenze delle Regioni e degli enti locali.
Nel 2019, in esecuzione delle novità normative introdotte dal DL Genova,
l’Autorità ha avviato un procedimento volto a definire i sistemi tariffari
delle concessioni autostradali in essere.
La rete autostradale italiana (km 5886,6) è affidata in concessione a
diverse società e la disomogeneità delle relative tariffe non corrisponde agli
intenti dell’Autorità di regolazione dei trasporti per la quale applicare una metodologia
tariffaria basata su criteri uniformi per tutte le concessioni risponde
all’esigenza di promuovere la concorrenza, stimolare l’efficienza produttiva
delle gestioni e determinare un contenimento dei costi per gli utenti.
L’obiettivo è di sostituire i diversi regimi tariffari con un unico sistema,
per ricondurre la redditività delle gestioni autostradali a livelli di mercato,
con meccanismi premiali e di penalità legati a standard di qualità.
II nodo autostradale di Bologna
(tangenziale ed autostrade) è stato affidato ad Autostrade per l’Italia così
come gli oneri di gestione, manutenzione e di nuovi investimenti in cambio di
una tariffa omnicomprensiva, al Kilometro percorso, da applicare su tutta la
rete di sua competenza.
Nel 2007 una “convenzione unica” stipulata
da ANAS con le singole concessionarie ha introdotto un’innovazione
sul piano delle tariffe, che ha stabilito il recupero degli extraprofitti e il
riconoscimento di adeguamenti tariffari solo a seguito della effettiva
realizzazione degli investimenti (nel computo
dell’elaborazione della tariffa il “parametro K”, che corrisponde alla
“componente investimenti” è sempre stato considerato in tutti gli adeguamenti
annuali delle tariffe autostradali).
Nel 2014 tra Ministero delle
Infrastrutture, Regione, Comune di Bologna e Società Autostrade per l’Italia
viene formalizzato l’accordo per la realizzazione del Passante Nord per il
quale il sistema di pedaggiamento (art 3) è considerato condizione
imprescindibile per la realizzazione dell’opera. Nello stesso accordo e per la
stessa finalità è inoltre confermato che alle quattro barriere (San Lazzaro,
Borgo Panigale, Arcoveggio e Casalecchio) sia in entrata che in uscita, vengono
applicate ulteriori maggiorazioni ai transiti con percorrenze superiori ai 40
km, pari a 6 km a transito, in ciascuna delle barriere. Tali maggiorazioni
risultano già in essere alla data di sottoscrizione dell’accordo. Vale
la pena evidenziare che tali maggiorazioni penalizzano non solo e soprattutto i
cittadini della Città Metropolitana di Bologna, ma anche chiunque passi sia in
entrata che in uscita dai caselli sopra menzionati recandosi presso il
capoluogo della nostra regione.
La stipula di un nuovo accordo in data
15 Aprile 2016 ha portato non solo all’abbandono definitivo dell’ipotesi
Passante Nord per l’adozione del progetto di realizzazione del cosiddetto Passante
di Mezzo, ma anche all’aumento dei chilometri aggiuntivi da applicare in
tariffa in entrata e in uscita, in ciascuna delle quattro barriere (San
Lazzaro, Borgo Panigale, Arcoveggio e Casalecchio).
L’atto ispettivo del Consigliere
Mastacchi intende chiarire diverse e importanti questioni:
- La Giunta è a conoscenza della
situazione?
- Le maggiorazioni di cui all’Accordo
del 2014 sono ancora in essere e quali sono eventualmente le motivazioni che ne
giustificano l’applicazione?
- In che modo viene effettuato il
calcolo delle maggiorazioni e a quanto ammontano attualmente quelle già
percepite, prima da società Autostrade spa e poi dal 2007 da Società Autostrade
per l’Italia?
- A partire da quale anno vengono
percepite tali maggiorazioni e a che titolo, considerato che nella convenzione
unica del 2007 non vengono menzionate mentre in quella del 2014 risultano già
in essere?
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