1)
Bellezza contro gli insulti.
E
dire che non fa nemmeno troppo caldo. Ma a leggere alcune
dichiarazioni politiche sembra proprio che a qualcuno sia scappata la
frizione. Il Sindaco di Napoli mi insulta e minaccia con volgarità
indegne di un uomo pubblico. I Cinque Stelle equiparano il PD alla
mafia, cercando in tutti i modi di oscurare il proprio atteggiamento
incoerente sulla vicenda del sindaco di Livorno. Berlusconi dice che
con queste riforme saremo al regime, ignorando che le ha votate anche
lui fino al momento dell'elezione di Mattarella. Salvini accusa il
Colle e Palazzo Chigi di avere le mani sporche di sangue per gli
immigrati.
Davanti a tutto questo scintillare di insulti e accuse, qual è la parola che usiamo per rispondere? Una sola. La parola è bellezza.
Vi domanderete adesso: Matteo, tutto bene? Sei sicuro che il "nemmeno troppo caldo" non faccia danno anche a te? Sto benissimo, tranquilli.
È che sono proprio convinto: davanti alla guerriglia senza frontiere, davanti alla follia delle minacce, l'unica soluzione è non inseguirli. Lasciarli divertire con la battaglia nel fango, se vogliono. E continuare a parlare di cose vere, serie, grandi.
L'Italia sta molto investendo sulla cultura, finalmente. Pompei, Brera, Uffizi, Caserta, Tremiti, Roma, Porto di Trieste, Torino, Capodimonte, San Luca a Bologna, Ventotene. Potrei continuare a lungo. Finalmente abbiamo cambiato registro: altro che "con la cultura non si mangia". È uno dei segnali di novità più netti degli ultimi anni. Lo facciamo innanzitutto perché gli italiani tornino a essere orgogliosi della propria storia. E di conseguenza a voler bene al proprio futuro.
Ma pensiamo anche che non siano sufficienti i grandi musei o i grandi progetti.
Chi come me è cresciuto in un piccolo paese sa che ci sono migliaia di luoghi che hanno una storia identitaria per la comunità. Un cinema da riaprire, un teatro da ristrutturare, una chiesetta di campagna da salvare, un sotterraneo da riscoprire. Penso alla mia Rignano e penso alla chiesa di San Leolino che un gruppo di volontari riuscì a rimettere a posto, con l'aiuto della Diocesi. O al cinema Bruschi che invece restò chiuso nonostante i tentativi di rianimarlo. Ma da Sindaco di Firenze ho visto decine di questi luoghi in tutti i quartieri, in tutti gli spicchi di città. Portare i giovani a interessarsi, gli anziani a vivere ancora in modo attivo, le istituzioni a dialogare e fare un progetto con una cooperativa sociale o con un'associazione, con un'impresa artigianale o con la pro loco o il centro anziani significa costruire comunità, richiamare identità. Significa bellezza, insomma. Intervenendo da Fazio ho annunciato che dedicheremo 150 milioni di euro (già pronti) a progetti dal basso che arrivano dai cittadini. E ho invitato tutti coloro che hanno suggerimenti o proposte a scrivere all'indirizzo bellezza@governo.it.
Una commissione valuterà i progetti migliori e firmerò prima delle vacanze estive il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per assegnare le risorse.
È un piccolo segnale, certo. Come è piccolo il messaggio del Bonus Stradivari, una misura che abbiamo pensato sulla base di un'idea dell'onorevole Vignali: un contributo di mille euro per gli studenti dei conservatori che acquistano uno strumento musicale. 15 milioni di stanziamento, dei quali 3,5 già usati in quindici giorni. Perché la musica è cambiata davvero, in tutti i sensi...
A quelli che urlano, che insultano, che offendono, la nostra risposta è solo una: progetti concreti, idee semplici, coinvolgimento di cittadini. C'è un'Italia che insulta gli altri, che usa riferimenti alla mafia, che minaccia. E c'è un'Italia che invece dice sì. E ci prova. E giorno dopo giorno si carica la fatica e la gioia di restituire speranza e credibilità al Paese più bello del mondo.
Davanti a tutto questo scintillare di insulti e accuse, qual è la parola che usiamo per rispondere? Una sola. La parola è bellezza.
Vi domanderete adesso: Matteo, tutto bene? Sei sicuro che il "nemmeno troppo caldo" non faccia danno anche a te? Sto benissimo, tranquilli.
È che sono proprio convinto: davanti alla guerriglia senza frontiere, davanti alla follia delle minacce, l'unica soluzione è non inseguirli. Lasciarli divertire con la battaglia nel fango, se vogliono. E continuare a parlare di cose vere, serie, grandi.
L'Italia sta molto investendo sulla cultura, finalmente. Pompei, Brera, Uffizi, Caserta, Tremiti, Roma, Porto di Trieste, Torino, Capodimonte, San Luca a Bologna, Ventotene. Potrei continuare a lungo. Finalmente abbiamo cambiato registro: altro che "con la cultura non si mangia". È uno dei segnali di novità più netti degli ultimi anni. Lo facciamo innanzitutto perché gli italiani tornino a essere orgogliosi della propria storia. E di conseguenza a voler bene al proprio futuro.
Ma pensiamo anche che non siano sufficienti i grandi musei o i grandi progetti.
Chi come me è cresciuto in un piccolo paese sa che ci sono migliaia di luoghi che hanno una storia identitaria per la comunità. Un cinema da riaprire, un teatro da ristrutturare, una chiesetta di campagna da salvare, un sotterraneo da riscoprire. Penso alla mia Rignano e penso alla chiesa di San Leolino che un gruppo di volontari riuscì a rimettere a posto, con l'aiuto della Diocesi. O al cinema Bruschi che invece restò chiuso nonostante i tentativi di rianimarlo. Ma da Sindaco di Firenze ho visto decine di questi luoghi in tutti i quartieri, in tutti gli spicchi di città. Portare i giovani a interessarsi, gli anziani a vivere ancora in modo attivo, le istituzioni a dialogare e fare un progetto con una cooperativa sociale o con un'associazione, con un'impresa artigianale o con la pro loco o il centro anziani significa costruire comunità, richiamare identità. Significa bellezza, insomma. Intervenendo da Fazio ho annunciato che dedicheremo 150 milioni di euro (già pronti) a progetti dal basso che arrivano dai cittadini. E ho invitato tutti coloro che hanno suggerimenti o proposte a scrivere all'indirizzo bellezza@governo.it.
Una commissione valuterà i progetti migliori e firmerò prima delle vacanze estive il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per assegnare le risorse.
È un piccolo segnale, certo. Come è piccolo il messaggio del Bonus Stradivari, una misura che abbiamo pensato sulla base di un'idea dell'onorevole Vignali: un contributo di mille euro per gli studenti dei conservatori che acquistano uno strumento musicale. 15 milioni di stanziamento, dei quali 3,5 già usati in quindici giorni. Perché la musica è cambiata davvero, in tutti i sensi...
A quelli che urlano, che insultano, che offendono, la nostra risposta è solo una: progetti concreti, idee semplici, coinvolgimento di cittadini. C'è un'Italia che insulta gli altri, che usa riferimenti alla mafia, che minaccia. E c'è un'Italia che invece dice sì. E ci prova. E giorno dopo giorno si carica la fatica e la gioia di restituire speranza e credibilità al Paese più bello del mondo.
2)
Italia che dice sì
A
proposito dell'Italia che dice sì. Grazie a tutti quelli tra voi che
si sono già offerti di formare un comitato. Il sito attraverso cui
lanciare ufficialmente i comitati sarà attivato sabato 21 maggio,
insieme alla partenza dei tavolini nelle città per raccogliere le
firme (obiettivo: mezzo milione di firme, diecimila comitati,
autofinanziamento). Intanto stiamo raccogliendo adesioni davvero
interessanti. Scrivetemi anche direttamente su matteo@governo.it:
basta un sì, e ridurremo il numero dei politici, taglieremo i poteri
delle regioni e gli stipendi dei consiglieri regionali, eviteremo il
ping-pong parlamentare e la doppia fiducia di Camera e Senato. Basta
un sì e rottameremo enti inutili come il CNEL e l'abuso della
decretazione d'urgenza grazie alla previsione del voto a data certa
in Parlamento. Basta un sì e l'Italia sarà più semplice, come
abbiamo sempre detto tutti e come non era mai stato fatto. Adesso la
palla è nelle mani dei cittadini, sarete voi a decidere. E dunque
noi vogliamo la massima informazione, capillare.
A chi ha qualche minuto libero suggerisco di leggere alcuni articoli più pesanti di costituzionalisti o professori che entrano nel merito della riforma:
A chi ha qualche minuto libero suggerisco di leggere alcuni articoli più pesanti di costituzionalisti o professori che entrano nel merito della riforma:
Da
questa partita dipende come ha spiegato bene il presidente emerito
Napolitano (qui
intervista) il futuro del nostro Paese. Nessuno si senta escluso:
abbiamo bisogno di tutti e di ciascuno. Saranno cinque mesi di
dialogo intenso con i cittadini. E alla fine vedremo chi sta con il
popolo e chi nuota solo nell'acquario della politica politicante,
fatta di talk, tv e autoreferenzialità.
La sovranità appartiene al Popolo. Il referendum ci dirà se la gente vuole cambiare davvero o si accontenta del solito sistema istituzionale bloccato di questi anni. Io sono in campo, ma la differenza potete farla solo voi: matteo@governo.it
La sovranità appartiene al Popolo. Il referendum ci dirà se la gente vuole cambiare davvero o si accontenta del solito sistema istituzionale bloccato di questi anni. Io sono in campo, ma la differenza potete farla solo voi: matteo@governo.it
3)
Coraggio, Europa
Ho
detto la mia sull'Europa in questo
intervento
a Roma, con Juncker, Schulz e Tusk coordinati dal prof. Weiler e in
modo più organico e compiuto a Firenze, allo Stato
dell'Unione.
Ma - è bene dirlo senza troppi giri di parole - se non avete troppo
tempo libero vi suggerisco di ascoltare altri due discorsi
sull'Europa: quello di Obama e quello del Papa.
Ciò che sta avvenendo in Austria dovrebbe farci riflettere. Se la politica cede alla paura, chi fabbrica mostri diventa invincibile. E per essere vincente, fabbrica sempre più mostri. Finisce che i cittadini inseguono i fantasmi delle proprie paure. E chiudono la porta alla speranza, al coraggio, al futuro. Si illudono di chiudere i pericoli fuori dalle porte, ignorando che chi costruisce un muro pensa di farlo per sentirsi al sicuro ma si sta soltanto imprigionando.
Coraggio, Europa. Sei nata inseguendo un ideale, non alimentando una minaccia. Noi, italiani, faremo di tutto perché l'Europa torni se stessa.
Pensierino della sera.
Campo sportivo di Cerbaia, comune di San Casciano, domenica mattina. Uno dei miei figli gioca nel torneino di fine stagione: in campo Lanciotto, Fucecchio, Lastrigiana, Affrico.
Insieme a qualche decina di genitori assonnati parliamo del più e del meno. Immancabili i selfie, normale qualche borbottio a bassa voce, coloriti i commenti come sempre nelle tribune fiorentine. Poi a un certo punto mi si avvicina una signora, di quasi 90 anni. È residente in questa piccola frazione nel cuore della provincia di Firenze ma è marchigiana. Viene da una storia difficile, ha avuto un grave lutto. Mi parla della figlia che ha perso. Mi parla della pensione minima con cui fatica a tirare avanti. Giustamente mi sollecita a intervenire per situazioni analoghe alla sua. Poi però mi dice: ma io ho sentito in Paese che lei era qui e sono venuta solo per abbracciarla. Perché io voglio tanto bene all'Italia. Non molli, eh!
Ho resistito alla commozione, da professionista perché non era facile.
Ma pensare che ci sono donne come questa signora che vanno avanti nonostante tutto e tutti ti dà una carica bestiale.
Le difficoltà ci sono, certo. Ma noi vogliamo tanto bene all'Italia. E allora avanti tutta. E insieme all'Italia che dice sì.
Ciò che sta avvenendo in Austria dovrebbe farci riflettere. Se la politica cede alla paura, chi fabbrica mostri diventa invincibile. E per essere vincente, fabbrica sempre più mostri. Finisce che i cittadini inseguono i fantasmi delle proprie paure. E chiudono la porta alla speranza, al coraggio, al futuro. Si illudono di chiudere i pericoli fuori dalle porte, ignorando che chi costruisce un muro pensa di farlo per sentirsi al sicuro ma si sta soltanto imprigionando.
Coraggio, Europa. Sei nata inseguendo un ideale, non alimentando una minaccia. Noi, italiani, faremo di tutto perché l'Europa torni se stessa.
Pensierino della sera.
Campo sportivo di Cerbaia, comune di San Casciano, domenica mattina. Uno dei miei figli gioca nel torneino di fine stagione: in campo Lanciotto, Fucecchio, Lastrigiana, Affrico.
Insieme a qualche decina di genitori assonnati parliamo del più e del meno. Immancabili i selfie, normale qualche borbottio a bassa voce, coloriti i commenti come sempre nelle tribune fiorentine. Poi a un certo punto mi si avvicina una signora, di quasi 90 anni. È residente in questa piccola frazione nel cuore della provincia di Firenze ma è marchigiana. Viene da una storia difficile, ha avuto un grave lutto. Mi parla della figlia che ha perso. Mi parla della pensione minima con cui fatica a tirare avanti. Giustamente mi sollecita a intervenire per situazioni analoghe alla sua. Poi però mi dice: ma io ho sentito in Paese che lei era qui e sono venuta solo per abbracciarla. Perché io voglio tanto bene all'Italia. Non molli, eh!
Ho resistito alla commozione, da professionista perché non era facile.
Ma pensare che ci sono donne come questa signora che vanno avanti nonostante tutto e tutti ti dà una carica bestiale.
Le difficoltà ci sono, certo. Ma noi vogliamo tanto bene all'Italia. E allora avanti tutta. E insieme all'Italia che dice sì.
Un
sorriso,Matteo
3 commenti:
Era meglio Berlusconi
harottoilc****!!!!!
Lo ha annunciato ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei ministri in conferenza stampa con accanto la stessa Boschi e il neo ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Renzi ha dato un caloroso "benvenuto a bordo a Carlo" e ha voluto augurare "un ulteriore buon lavoro" alla Boschi alla luce delle nuove deleghe che assume.
Per quel che fanno........ x ogni incarico quanto guadagnano di denaro pubblico ????
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