C'è
una rivoluzione amministrativa in corso che è quella della 'fusione
dei comuni': più realtà comunali si uniscono per generarne una
nuova, con nuovo nome e con un unico apparato politico-
amministrativo. L'intervento si propone una più efficace
organizzazione della macchina comunale, una adeguata efficienza
burocratico-amministrativa e soprattutto un risparmio economico
dovuto alla riorganizzazione numerica degli apparati operativi: per
esempio un'unica ragioneria, anziché una per ogni comune, possibile
grazie alle nuove realtà informatiche, una migliore distribuzione
degli addetti alle manutenzioni, un ridimensionamento delle presenze
politiche ( un unico consiglio comunale, un'unica giunta e un'unica
sede politica con comprensibili riduzioni di costi).
Il
progetto è principalmente rivolto a quelle realtà comunali che si
trovano con un numero ridotto di abitanti. Sia lo Stato, sia le
Regioni incentivano le fusioni dei comuni con apprezzabili
trasferimenti economici e in molti, allettati anche da possibili
ritorni in termini di denaro, guardano alla fusione con concreto
interesse.
Fra
questi anche Sasso Marconi, compreso nel distretto socio sanitario di
Casalecchio di Reno e componente dell'Unione dei Comuni che fa
riferimento al distretto. Dall'unione si era ipotizzato di poter
passare alla fusione, ma questa ipotesi pare naufragata. Esiste già
la fusione Valsamoggia che comprende cinque dei comuni del distretto
( Savigno, Bazzano, Castello di Serravalle, Monteveglio e
Crespellano). Sono 'non fusi' Casalecchio, Sasso Marconi, Monte San
Pietro e Zola e si era ipotizzato anche una fusione fra questi.
Casalecchio però non è interessato poiché le sue condizioni
sconsigliano la fusione, Monte San Pietro è indirizzato a fondersi
con Zola Predosa e non con Sasso.
Sasso
Marconi quindi pare relegato al ruolo del 'calimero' del distretto di
Casalecchio, quando invece la 'fusione' non è mal vista da molti.
Lo
stallo ha offerto a Sasso
Libera, formazione di minoranza in Consiglio Comunale,
l'occasione di riproporre la tesi sostenuta dal gruppo da tempo. E
cioè la fusione di Sasso Marconi con Marzabotto e Monzuno poiché
uniti dalla stessa logistica di viabilità e da un interscambio anche
residenziale datato.
Sasso
Libera ha organizzato un incontro con la cittadinanza cui hanno
partecipato Marco Veronesi, ex consigliere di Sasso Libera, Carlo
Sinigaglia, segretario dell'unione comunale PD di Sasso Marconi,
Patrizia Zanasi segretaria del PD di Marzabotto e Pietro Fortuzzi
consigliere dell'Unione di cui Sasso Marconi fa parte. Sul piatto
della discussione, una possibile linea operativa per il prossimo
futuro.
Carlo Sinigaglia e Patrizia Zanasi |
La
Zanasi ha anticipato che Marzabotto avvierà studi di fattibilità su
due possibili fusioni: Sasso Marconi-Marzabotto e
Marzabotto-Vergato-Grizzana Morandi, quest'ultima da ritenersi più
operativa poiché i comuni sono già compresi nella stessa unione.
Veronesi
ha riproposto la tesi della sua formazione politica che è quella
Casalecchio-Sasso Marconi-Monzuno- Marzabotto, ricordando che possono
essere presi in considerazione ipotesi di 'federazioni di comuni'.
Sinigaglia, dopo aver rimarcato le ragioni che consigliano la
fusione, ha ribadito che l'esito finale dell'operazione porterà a
una realtà 'più ricca e dinamica'. Ha poi precisato che la
direzione locale del suo partito è convinta della validità
operativa di unione 'Reno Lavino Samoggia', quindi un'unione che
comprenda tutti i comuni dell'attuale distretto sanitario di
Casalecchio. Pietro Fortuzzi ha lamentato l'esclusione del suo gruppo
di minoranza dalle scelte operative, perchè schiacciato da una
fortissima maggioranza di sinistra. Da parte del pubblico è venuta
la richiesta di poter valutare le varie ipotesi con dati tecnici alla
mano, quindi con gli studi già presenti. Morris Battistini, della
minoranza marzabottese, ha invece lamentato l'esclusione dal
confronto di voci critiche , sostenendo quindi che il confronto è
stato monco.
L'incontro
si è concluso con l'invito a continuare e favorire la discussione
pubblica.
12 commenti:
Mi sembra di capire che ci sono poche idee e molto confuse !
Tutto e il contrario di tutto !
Che bravi amministratori !
Meglio soli che male accompagnati.
Marzabotto se vuole aprirsi allo sviluppo e al beneficio delle risorse farebbe bene a fondersi con Sasso Marconi. Facendolo poi si annetterà all'Unione delle Valli.
Verso Vergato pensano molto alla cultura. E alle fontane.
Un invito a Veronesi da parte di uno che lo ha pure votato: vattene!!! Hai diviso l'opposizione di Sasso Marconi per vent'anni (come voleva il tuo amico pd), non hai portato alcun contributo alla politica sassese e adesso ti inventi convegni senza ne capo ne coda per avere un minimo di visibilità!!!
Vai in pensione che è meglio!!!
Ma lasciate stare Veronesi e pensate al bene del Paese !!
Gege smettila di fare commenti anonimi !!!!!
Almeno quelli di Sasso Libera hanno provato a portare la discussione di un'argomento così importante verso il basso. Hanno invitato tutti i consiglieri di Sasso + Monzuno e Marzabotto. Ma come al solito in pochi hanno avuto il coraggio di presentarsi. QUESTA E' LA REALTA'
Basta parlare nelle sale di pochi andiamo in piazza o nelle strade e parliamo con la gente !!
Verissimo quanto osservato da piu' commentatori, questo e' caos senza capo ne' coda. Ci sono un sacco di proposte assurde. Inoltre le minoranze che a volte rappresentano anche grandi percentuali di cittadini in singoli comuni, sono coinvolte poco o per nulla. Marginalizzarle infatti e' uno degli scopi piu' chiari. Perche' invece non organizzano qualcosa loro, cominciando a fare squadra con le opposizioni degli altri comuni? O fate cosi', o sparite!
Ottima la presenza di Battistini di UNITI PER CAMBIARE MARZABOTTO. Effettivamente il leader di UCM potrebbe essere un buon alleato per Veronesi di Sasso Libera. Insieme distruggerebbero salamone e il suo movimento in calo costante, oltre che diventare una fortissima opposizione in caso di fusione fra Sasso M. e Marzabotto
pensateci bene
Sinigaglia Veronesi e Fortuzzi.....
Davvero un bel trio......
La profondità di questo convegno sorprende assai per arguzia di argomentazioni e spessore degli organizzatori. Fortuna che qualcuno ha fatto notare che prima di parlare bisognerebbe vedere con dati alla mano se questa operazione conviene oppure no.
Insomma prima di fondere i comuni si dovrebbero allineare i neuroni.
Non sono d'accordo !! Se aspettiamo gli studi di fattibilità soprattutto se fatti all'interno e non da enti esterni sicuro che la cosa sarà pilotata. Meglio parlarne prima e anche tante volte così l'opinione pubblica avrà modo di pensare su un tema così importante!!!!!!
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