martedì 5 aprile 2016

Dalla redazione di Radio Frequenza Appennino

Un brutto Bologna. Un'altra volta.
Brutto, a dirla tutta. è un eufemismo, visto che i felsinei ieri sera hanno saputo giocare soltanto per qualche decina di minuti, limitandosi a guardare gli avversari giocare nel restante tempo di gioco. Un brutto Bologna, un Bologna che non sa più vincere, un Bologna che non sa più giocare come soltanto qualche partita fa faceva, un Bologna che, a fine gara, si è guadagnato tanti, tantissimi fischi da parte dei suoi tifosi.
I pochi applausi sentiti durante il match erano all'indirizzo di un guerriero che, dopo un anno lontano dai campi di gioco, ieri è finalmente riuscito a scendere in campo in serie A con la maglia che, negli ultimi due anni, ha sempre onorato, difeso e protetto.

Ma andiamo a vedere la confitta di ieri sera del Bologna per 1 a 0 contro l'Hellas Verona, che a questo punto dimostra di non essere ancora morta. Mister Donadoni, dopo le settimane di sosta per le Nazionali, deve fare a meno di parecchi giocatori, sia per squalifica che per infortunio, per il posticipo della 31esima giornata di Serie A, in casa contro gli scaligeri dell'Hellas.
Maietta e Rossettini centrali di difesa, Ferrari terzino destro e Floccari punta nel tridente offensivo completato da Giaccherini e Mounier. Dopo pochi minuti il Bologna è già costretto a spendere il primo cambio del match: Taider, dopo uno scontro di gioco, non riesce a proseguire la partita e deve quindi uscire per fare spazio a Brienza.
La prima vera occasione da rete è per gli ospiti che colpiscono una traversa con Ionita, con il centrocampista che calibra male il cross e il pallone sbatte sul legno dopo una strana traiettoria. Il Bologna prova a reagire al tanto possesso palla della squadra di Mandorlini e, pochi minuti dopo, è Floccari che prova ad impensierire Gollini, con il colpo di test del numero 99 rossoblù che si perde sul fondo. L'Hellas capisce che è il momento giusto per provare a fare male ad un Bologna distratto e troppo permissivo: dopo un paio di calci d'angolo non sfruttati arriva una gigantesca occasione per gli scaligeri con Juanito Gomez che, tutto solo in area, manca di poco la porta sugli sviluppi di un corner. Ed è proprio da corner che, come sappiamo visto tante altre partite del Verona, i ragazzi in gialloblù sanno tirare fuori il meglio di loro, con Samir che, a pochi minuti dallo scadere del primo tempo, trafigge Mirante con un preciso colpo di testa. Gol all'esordio per il giovanissimo difensore dell'Hellas e ospiti avanti.



Primo tempo inguardabile per i padroni di casa, incapaci di creare pericoli alla difesa avversaria, con i giocatori di maggior talento incapaci di prendere per mano la squadra. Donadoni capisce che così il passivo può solamente aumentare e decide di sostituire un deludente Mounier con Rizzo, per provare a sfruttare maggiormente le fasce e mettere in difficoltà i terzini avversari. Il Bologna che entra in campo per la seconda frazione di gioco è un Bologna decisamente più combattivo e più agguerrito, anche se continua a peccare in precisione, soprattutto nella non brillantissima scelta di affidarsi molto spesso ad improbabili lanci lunghi, raccolti con comodità dalla difesa ospite. L'unico in grado, per ciò che si è visto in campo, di provare ad accendere la luce per i felsinei è Luca Rizzo, per larghi tratti l'unico giocatore che ha creato qualche grattacapo alla difesa dell'Hellas, con l'esterno che va vicino al gol ad una ventina di minuti al termine della partita, con la conclusione del giocatore che viene intercettata sulla linea da Pisano, dopo che il numero 22 rossoblù si era incuneato in area ospite. E adesso, un attimo di attenzione: minuto numero 72, un ragazzo con la coda s alza dalla panchina della squadra di casa, e in moli lo hanno già riconosciuto; sale l'attesa per il suo fatidico rientro in campo e, quando lo speaker annuncia il cambio, il Dall'Ara esplode in un boato di applausi e ovazioni, con cori all'indirizzo dell'uomo che l'anno scorso ha dato tantissimo per questa maglia: signore e signori, è tornato Franco Zuculini. E subito dopo il suo ingresso è Brienza ad avere una buona chance su calcio di punizione, con il fantasista rossoblù però impreciso nell'esecuzione. Ad una decina di minuti dal termine, con il Bologna completamente riversato in avanti per cercare quantomeno il pareggio, è nuovamente Rizzo ad impensierire il giovane Gollini, bravo a devaire il colpo di testa del giocatore felsineo in calcio d'angolo. Gli ultimi minuti di gioco sono una compilation di crosso sbagliati ed appoggi errati, con la squadra ospite che riesce a resistere ai poco convinti attacchi bolognesi portandosi a casa i 3 punti, linfa vitale per la squadra di Del Neri. Nessuno sa con certezza cosa diamine stia succedendo al Bologna. Nessuno. Una sconfitta dopo l'altra, una prestazione inguardabile dopo l'altra e la salvezza non ancora raggiunta che inizia seriamente a fare paura, molta paura- Uniche note positive in una serata che ha lasciato molti tifosi delusi la prestazione di un ritrovato Luca Rizzzo, il quale ha saputo ancora una volta dire la sua, ma soprattutto il ritorno in campo di Franco Zuculini, beniamino della curva e non solo, con l'ingresso dell'argentino e il suo possibile reinserimento tra le rotazioni nel centrocampo che possono davvero rappresentare un'arma in più. Ora tocca alla Roma, con la speranza che inizi a cambiare almeno la mentalità e si ricominci a vedere il bel Bologna che si era guadagnato i complimenti di molti addetti ai lavori. Una nota a margine il ricordo di Cesare Maldini prima del fischio d'inizio: un altro grande amante del Calcio che ci lascia, ciao Cesare!

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