domenica 4 ottobre 2015

A Castel di Casio e a Camugnano si cacciano i cervi maschi selezionati.

Inizia domani, lunedì 5 ottobre, la caccia al cervo a Castel di Casio e a Camugnano.
Il Presidente della ATC BO3( ambito territoriale di caccia di Castel di Casio e Camugnano fanno parte), Moreno Morganti, ha comunicato infatti:

A partire da lunedì, 5 ottobre 201 5, i cacciatori
assegnatari di un cervo maschio adulto nel distretto BODC3 potranno effettuare il prelievo sia nell'area di Camugnano che nell'area di Castel di Casio”.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unica speranza è che dalla cina arrivi un virus che li stermini tutti. Oltre ad andare ad ascoltare il bramito addentratevi nei boschi e guardate tutti gli alberi troncati, sbucciati o rovinati da queste bestie. Queste bestie non servono ad arricchire l'Appennino ma a contribuire alla distruzione e all'abbandono degli ultimi agricoltori

Anonimo ha detto...

Il commento dell'anonimo, perché non firmarsi..., è abbastanza miope. Gli agricoltori dell'Appennino possono tutelarsi in svariati modi e i danni che ha fatto e fa l'uomo sono molto più impattanti di quanto fanno i cervi.
Marco

Anonimo ha detto...

il prelievo andrebbe effettuato tra coloro che postano come il tizio del 4 ott 15 ore 13,00

Anonimo ha detto...

Anonimi delle 22.39 e delle 19.31, siete dei montanari che vivono esattamente come vivono i cittadini bolognesi, non sapete niente e perciò niente dovreste scrivere, in alternativa potreste essere dei cacciatori in conflitto di interesse. L'Anonimo delle13.00 del 4 ottobre ha ragione da vendere, ed il silenzio dei montanari su questo argomento certifica l'ovvio ..l'appennino è il parco divertimenti dei cittadini cacciatori, niente di più.

Cesare Zecca ha detto...

> l'appennino è il parco divertimenti dei cittadini cacciatori, niente di più

La distribuzione di cacciatori, probabilmente, è inferiore nelle aree urbane.
La questione è che il diritto venatorio repubblicano che ha espropriato la proprietà della fauna dai proprietari dei fondi è la causa di tutti i problemi.
I contadini dovrebbero proprio incassare il "prezzo del biglietto" per la caccia che avviene in luogo, in modo che gli onori (denari) compensino gli oneri (distruzione dei raccolti) che essi subiscono: se pigli un cervo in questa area, a me e al vicino devi x centinaia di euro.

In altre parole, gli agricoltori di montagna avrebbero la possibilità di trarre un profitto anche dalla fauna che pascola sui loro terreni, una forma di integrazione del loro reddito.
Non solo, dovrebbero pure poter abbattere parte della fauna selvatica - con l'obbligo di conservarla - e di gestirla con filiera corta e propria.
Poter cucinarla per piccola ristorazione agrifaunoturistica, poterla trasformare e vendere in modo diretto, eccetera.
Da problema a opportunità.

Anonimo ha detto...

Prima di tutto sono buffonate questi commenti sulla provenienza dei cacciatori, l'appennino e' pieno di gente che va a caccia, magari non sempre regolarmente vero? Come spesso succede, davanti al problema i piu' gretti dei montanari e sono TROPPI pensano non tanto a come risolverlo ma piuttosto a come prendersi un altro po' di soldi dalla gente di citta'.
Dopo di che Zecca come sempre ha una grossa parte di ragione, una parte dei proventi dovrebbe tornare sui terreni che subiscono ilpassaggio dei cacciatori. Ma sembra gia' di vedere il sig. Rossi (di montagna o di citta'?) che d'accordo col suo amico Gino dice che ha preso il cinghiale sul terreno di Gino...

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del 5 Ottobre ore 23.46:
1) Impara a leggere; il post del 4 è firmato;
2) Impara a saperti confrontare che vuol dire accettare le altrui opinioni;
3) Impara a comprendere quello che viene scritto dopo aver imparato a leggere;
4) Impara a non dare giudizi sulle altrui conoscenze "non sapete niente" perché magari ne sanno molto più di te i tuoi interlocutori (sono quelli con cui parli);
5) Impara a non esprimere facili sentenze o supposizioni che non sono vere, attenendoti ai fatti che conosci;
6) Impara a comprendere che non sei un oracolo che ha la verità tra le mani, ma esprimi tue considerazioni e tali rimangono se non oggettivate e/o confutate (oggettivare=dimostrare non in modo soggettivo quindi influenzato da arbitrio).
7) Impara a non classificare, montanari e/o cittadini, le persone sulla base delle loro opinioni, perché non ha senso e potresti sbagliare la collocazione geografica dei tuoi interlocutori.
Quando avrai imparato e compreso il significato di quanto sopra allora potrai proporti non palesando alcuni evidenti limiti.
Marco

Anonimo ha detto...

PERCHE' A CAMUGNANO CI SONO I CACCIATORI??? AHAHAHAHAH!!!! ANDREA