giovedì 9 aprile 2015

Marzabotto, assemblea pubblica perchè 'l'acqua rimanga del sindaco'.



Di Dante Franchi

L'Amministrazione Comunale di Marzabotto, dopo aver rinviato la discussione sul punto già inserito nell'ultimo Consiglio Comunale, ha convocato per venerdì prossimo 10 aprile, alle 20.30 nella sala consiliare del municipio,  una assemblea pubblica per dare voce alla comunità locale, sul progetto di ulteriore privatizzazione del bene acqua.
Nel referendum del 2011, il 96,3% dei votanti del comune di Marzabotto, nel segreto dell'urna, ha detto che L'ACQUA è un BENE COMUNE e deve essere sottratto ai meccanismi del profitto privato.
Proprio in questi giorni invece, anche la nostra Amministrazione Comunale viene chiamata, da chi vuole scippare la volontà popolare, a votare una ulteriore e pressoché definitiva privatizzazione di questo fondamentale bene comune.
Allora credo sia giusto ricordare alla nostra Amministrazione, nata sul profondo rispetto della trasparenza e della volontà popolare, che A MARZABOTTO VOGLIAMO L'ACQUA DEL SINDACO E NON L'ACQUA DELLA BORSA!
Questi Cittadini auspicano ovviamente che la loro  Amministrazione ed i loro Sindaco DIFENDANO GELOSAMENTE la volontà popolare espressa con il voto nel referendum, recuperando anche per questa occasione lo spirito ed il coraggio politico che tanto fu' apprezzato dalla nostra Comunità nel 2009.




9 commenti:

Anonimo ha detto...

E a Sasso.???
Il Governo tace....l'opposizione...pure
E' un argomento troppo bipartisan per contrapporsi. Ed in mezzo noi Cittadini.
Fortuzzi qui non parla? Non sia mai gli interessi "forti" aiutano...bipartisan"".
Zorro

Gaspare Ruggeri ha detto...

Questa è una battaglia che, a prescindere dal proprio orientamento politico, va combattuta spalla a spalla e così ci ritroveremo domani sera con Dante Franchi e con chiunque voglia battersi affinché l'acqua non diventi un bene di pochi.
Il Referendum del 2011 con un esito plebiscitario lo ha sancito !
Che l'Amministrazione di Marzabotto rispetti la volontà popolare, che il nostro Sindaco, Ing. Romano Franchi, sia il garante di questa volontà !

[Gaspare Ruggeri]

Anonimo ha detto...

acqua come servizio pubblico

non acqua pubblica. si sa che l'acqua è patrimonio dell'umanità

meglio che venga gestita da VERI privati non da società riempite da soggetti pubblici, trombati della politica o fancazzisti.

saranno presenti come sempre i soliti due tre soggetti

che epoca da era glaciale che si respira su questi territori.

mi fanno poi sorridere i tanti cammelli che poi vanno al supermercato e comprano l'acqua in bottiglia.

Anonimo ha detto...

Ora si apprende che i lavoratori di HERA spa hanno dichiarato 8 ore di sciopero contro questa scelta scellerata.

Anonimo ha detto...

Fanno bene i lavoratori di Hera. Un particolare, l'acqua se e' un bene comune non si puo' definire "del sindaco" ma DEI CITTADINI.

Dante Franchi ha detto...

Stasera a Marzabotto si è tenuta una Assemblea Pubblica sul tema della ulteriore, e nel caso definitiva, privatizzazione dell'acqua, come richiesto da Merola e dai Sindaci PD, su cui si stanno esprimendo tutti i Consigli Comunali.
Per la verità molti Consigli si sono già espressi, naturalmente a favore, ma soprattutto all'insaputa dei loro stessi Cittadini.
Su questo aspetto almeno, Marzabotto ha segnato una diversità positiva aprendo al confronto con la propria Comunità, seppur tardivamente, ma sempre meglio tardi che mai.
Assemblea decisamente affollata e vivace.
Molti interventi contro la privatizzazione ed il rispetto del voto popolare espresso con il referendum del 2011.
Un solo intervento a favore. Immaginate di chi? Di uno pagato e profumatamente per fare questo. Un signore che siede nel gruppo amministrativo di HERA SpA: il sig. Forte Clò.
Un ex amministratore locale, naturalmente collocato colà al termine dei suoi mandati amministrativi, come si fa con quelli che hanno servito bene la propria cordata.
Se l'assemblea doveva servire ad illuminare il Consiglio Comunale, direi che il mandato è chiarissimo ed univoco, ed è un chiaro no alla ulteriore privatizzazione ed un richiamo fermo al rispetto della volontà popolare espressa tanto chiaramente ne referendum.
Avrebbe dovuto essere una conclusione scontata questa, in quanto con il voto espresso in quel referendum i Cittadini avevano vincolato il futuro dell'acqua quale bene pubblico da sottrarre al profitto.
Immaginate cosa sarebbe successo se dopo il referendum su Repubblica o Monarchia, pur avendo vinto i si alla Repubblica, chi governava avesse ignorato quel voto e stabilito che il nostro Paese avesse continuato ad essere una Monarchia?
E allora perchè questo referendum non solo continua ad essere disatteso ma addirittura ignorato e contraddetto?
Una nota davvero dolente, ma illuminate purtroppo, è certamente il silenzio assoluto osservato in questa occasione da tutti i Consiglieri di maggioranza e assessori su questa delicata vicenda, seppur presenti in numero rilevante.
Piacerebbe sapere cosa ne pensa e il peso che attribuisce alla volontà popolare ciascuno di loro.
Lo possono ancora fare. Anzi direi che ne hanno il dovere di esprimersi pubblicamente.
I Cittadini hanno il diritto di sapere se hanno investito bene il loro voto e le loro preferenze.

Anonimo ha detto...

ma a quale insaputa dei loro cittadini!!!

ogni qualvolta che il Sindaco di un Comune indice un Consiglio Comunale, fa affiggere i manifesti nei tabelloni delle affissioni e il comunicato viene OBBLIGATORIAMENTE affisso al'albo pretorio on line.

già leggendo certe cavolate non si puo' che dare discredito al delatore che fornisce disinformazione o informazione veicolata dalla sua mentalità

Anonimo ha detto...

non prendete per corretta l'informazione dell'eiuculatore

l'acqua COMUNQUE è un bene pubblico

la sua gestione è sempre privata.

esiste la stortura del monopolio di una SPA chiamata HERA che purtroppo è detenuta oltre il 50 per cento dai comuni.

esiste la stortura che nelle partecipate come Hera vi siano dirigenti che a prescindere prendono lo stipendio o politici trombati o non (per fortuna) rieleggibili.

Tanto vale che la società di gestione dell'ACQUA DA SEMPRE PUBBLICA sia privata.

Almeno i Comuni che stanno vendendo o svendendo la loro quota di partecipazione, incamerano i soldi nella nostra vana speranza che rimettano in sesto il territorio visto che con gli oneri di costruzione ricevuti dalla dissennata politica di espansione edilizia non ci sono riusciti o se ne sono disinteressati.

Anonimo ha detto...

i quattro cittadini che sono andati a votare non hanno investito in niente.

hanno votato come si vota l'amministratore di condominio.

aprono il cassetto della memoria solo in quel frangente e si fanno infarcire delle quattro chiacchere dei solito portatori di interessi.