lunedì 9 gennaio 2012

Passeggia per Bologna con una “katana” giapponese: 29enne bolognese denunciato dai Carabinieri.



Pizzaiolo bolognese stava passeggiando per Bologna a notte fonda impugnando una pericolosissima ‘sciabola da Samurai’. Ai Carabinieri che lo hanno fermato ha spiegato che stava portando l’arma nel luogo dove lavorava senza alcun intento bellicoso. I militari ovviamente non gli hanno creduto, gli hanno preso l’arma e stanno indagando per capirne di più.

Intorno all’una della notte di sabato scorso, 7 gennaio, i Carabinieri hanno notato un giovane camminare in via Riva di Reno impugnando una sciabola “katana” giapponese, per fortuna ancora nel fodero. Insospettiti e perplessi lo hanno seguito a distanza per un po’ e, quando hanno avuto certezza che si trattasse proprio di una di quelle sciabole rese famose dai film sui samurai e dai fumetti giapponesi, lo hanno fermato e sottoposto a controllo: l’aspirante samurai , un 29enne pizzaiolo bolognese, ha quindi candidamente riferito che la stava trasportando presso l’esercizio commerciale dove lavora.

La spiegazione, ancora in corso di verifica, anche se vera non cambia la sostanza dei fatti, anche l’ora e la modalità del trasporto. I militari, dopo avergli sequestrato l’arma (di libera vendita con lama non affilata ma comunque estremamente pericolosa se utilizzata con cattive intenzioni), lo hanno denunciato in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la trasportava senza cattive intenzioni (e non escludo sia così)è stato un fesso, doveva metterla in un contenitore oppure fasciarla in uno straccio e nastrarla, anche per non creare allarme in chi lo vedeva.

Anonimo ha detto...

Se la katana in questione è quella della foto, è solo una riproduzione tratta dal celebre film di Quentin Tarantino: "Kill Bill".
Sono spade SENZA lama e quindi meri oggetti decorativi, perchè il filo della stessa è inferiore a quello previsto dalla legge italiana.
Non è quindi considerata un'arma, ma solo un oggetto atto ad offendere (come buona parte degli oggetti che abbiamo in casa...).
L'unico errore che ha commesso il pizzaiolo è quello di non aver avvisato preventivamente la vicina caserma del trasporto dell'oggetto dalla sua abitazione al luogo di destinazione, così facendo, avrebbe evitato inutili e dannosi fraintendimenti...