Domani, 19 ottobre, alle 16.45, il cardinale Caffarra , nella cattedrale di San Pietro a Bologna, terrà la cerimonia solenne di chiusura del processo locale per la beatificazione dei sacerdoti don Ubaldo Marchioni, don Ferdinando Casagrande e don Giovanni Fornasini che durante l’eccidio di Monte Sole preferirono seguire la sorte dei fedeli di cui avevano assunto l’incarico di guida spirituale e morire con loro .
L’indagine verrà ora trasmessa a Roma per la seconda fase del processo e cioè quella di verifica conclusiva che porterà alla decisione definitiva per la ‘dichiarazione di beatificazione’ dei tre sacerdoti.
Per fare un paragone con il processo civile, la diocesi di Bologna ha affidato l’incarico a tre ‘postulatori’ (uno per ogni indiziato di santità) con la funzione di pubblico ministero. Questi hanno avuto il compito di individuare le prove a sostegno della beatificazione del ‘candidato ’. La ricerca ha richiesto l’impegno dei postulatori per diversi anni. La funzione di domenica è paragonabile alla dichiarazione del rinvio a giudizio, poiché le prove lo richiedono, da parte del Gip (giudice delle indagini preliminari). Questo ruolo lo ha assunto il vescovo locale. I risultati della ricerca preprocessuale ora verranno inviati al giudice romano per l’apertura del processo vero e proprio che dovrà stabilire se i tre sacerdoti saliranno agli onori degli altari o meno.
Che essi sono santi, ne è certo don Dario Zanini. Ne ha parlato a lungo durante le sue omelie domenicali. Il sacerdote ha ricoperto in questa vicenda il ruolo di vice postulatore. Ma soprattutto è stato coinvolto per avere conosciuto all’epoca i tre sacerdoti e quindi per essere portatore di una testimonianza diretta degli avvenimenti anche grazie alla sua approfondita conoscenza del periodo dell’occupazione tedesca del 1943 - 45 avendone curato la memoria con una ricerca che lo ha impegnato da allora ad oggi e che non considera ancora terminata. Don Dario ha riportato il frutto delle testimonianze da lui raccolte in un corposo volume (Marzabotto e dintorni 1944) e ne ha in programma un secondo.
“I religiosi deceduti a Monte Sole furono però ben sei”, precisa Gian Paolo Frabboni, guida del parco storico di Monte Sole: “ Per due di loro, il dehoniano Padre Martino Cappelli e il salesiano don Elia Comini, le procedure per il processo di beatificazione sono già concluse e si aspetta che Roma decida. Il sesto religioso è una suora, Suor Maria Fiori dell’ordine delle Maestre Pie di Bologna, uccisa dalle SS a San Giovanni ”. Frabboni mostra inoltre la relazione del segretario comunale dell’epoca, Agostino Grava. Il documento, precisa la guida la parco, è rimasto inspiegabilmente nei meandri del Comune per anni. Il rapporto riporta anche alcuni avvenimenti che ebbero per protagonista Don Fornasini . Avvenimenti che precedettero la sua uccisione. Tra questi menziona un periodo di licenza di 15 giorni che don Fornasini avrebbe ottenuto dai Tedeschi per poter seppellire le vittime. Al termine di questo periodo, il sacerdote si sarebbe riconsegnato ai nazisti e quindi alla morte.” Questa parte della relazione però non troverebbe conferme.
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