lunedì 5 ottobre 2009

I commercianti









Hanno il respiro più intenso ma non sono in affanno i commercianti di Marzabotto. I loro servizi non sono stati abbandonati per la crisi. La clientela marzabottese continua a dimostrare l’apprezzamento per la loro presenza anche se il risparmio e l’oculatezza sono divenuti un imperativo per tutti. Anche la sicurezza pare un problema relativo. In qualche caso sono stati registrati dei furti, ma i commercianti si sentono in sostanza sicuri e sufficientemente protetti. Cinzia Elena e Anna che collaborano con Tiziano Grigoletto nella gestione del Bar, Trattoria Pizzeria sulla Poreettana a Lama di Reno riferiscono: “Abbiamo avuto in passato dei furti, soprattutto di tabacchi, ma disponiamo ora di buoni sistemi di sicurezza”. Il bar è uno dei servizi storici della frazione poiché era presente già pochi anni dopo la realizzazione della Porrettana. Il barbiere Angelo Monari, presente a Marzabotto da 38 anni precisa: “Non ho mai subito furti anche perché la mia merce è di valore molto basso”. Mariapaola Progressi titolare della Foto Victor, presente a Marzabotto dal 1965, ha detto: “Contro i furti ci siamo attrezzati al meglio per cui viviamo con relativa tranquillità . Riguardo alla crisi, ha avuto per noi un effetto molto contenuto”. A sentire qualche effetto della crisi è invece Sabrina Peri, titolare di Fioridee: “Numericamente la mia clientela la conservo intatta, ma le famiglie spendono meno. Non ho subito furti, ho però paura come donna quando chiudo la sera ed è già buio”. Chi ha notato notevoli cambiamenti nei comportamenti della propria clientela è Lucia Donvito, che da due anni gestisce ‘L’angolo delle Fate’, una merceria e intimo nel capoluogo: “Le famiglie spendono molto meno rispetto ai tempi pre-crisi. Fortunatamente il mio fatturato cresce ugualmente poiché essendo presente da pochi anni la mia clientela cresce di numero. Non ho subito furti se non a casa. Ho però paura”. La parrucchiera Dina Nannuzzi, presente nel capoluogo di Marzabotto dal 1964: “La crisi si fa sentire poiché le signore non spendono, per il mio servizio, come un tempo. Diminuiscono il numero di volte che vengono nel mio laboratorio. Non ho mai subito furti anche perché nel mio negozio ci sono principalmente strumenti di lavoro. Non ho paura di subire l’arrivo dei ladri”. Più sereni degli altri e sicuri delle proprie capacità, gli operatori del Bloom Caffè di Lama di Setta. “La crisi ci ha risparmiati. Il nostro volume di affari è rimasto invariato, forse anche perché siamo l’unico bar della frazione. Purtroppo abbiamo subito dei furti nonostante abitiamo nello stesso stabile del bar, proprio sopra. I ladri non si sono fatti sentire, ora siamo comunque ben attrezzati”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi congratulo con la positività di questi commercianti ma credo proprio che la realtà dei fatti a Marzabotto sia ben diversa. Capisco che pensare positivo e guardare avanti sia di buon auspicio ma in un paese come questo dove dopo le sei di sera sembra passare il coprifuoco, dove la piazza è spesso deserta, dove tanti negozi al sabato pomeriggio hanno deciso di restare chiusi perchè non gira un'anima, dove l'unica coop esistente è grande come una bottega, dove la stragrande maggioranza dei cittadini è abituata a fare la spesa nei centri vicini tipo Sasso Marconi o Vergato, dove il mercato settimanale è il più deserto e triste di tutta la vallata, dove ogni manifestazione che qualcuno cerca di organizzare viene snobbata dalla gran parte dei cittadini, dove, mentre i paesi vicini crescono come abitanti ed i centri vengono ampliati e resi vivi e vivibili con conseguente beneficio per le attività che vi si trovano, in questo paese invece non è cambiato nulla da almeno 30 anni...
In poche parole Marzabotto è un paese triste, non chiedetemi il perchè ma questa è la realtà dei fatti. Ci sarebbero tante cose da migliorare ma credo che la strada sia ancora lunga soprattutto perchè sono gli stessi cittadini di Marzabotto a volere un paese come questo, e non si può additare nessuno perchè ogni paese è lo specchio di chi ci abita.