Alle famiglie degli alunni della Scuola Secondaria di primo grado di Sasso Marconi
Come lavoratori della Scuola Secondaria di primo grado (Scuola media) Galileo Galilei di Sasso Marconi sentiamo la necessità di comunicare alle famiglie il disagio che stiamo vivendo in seguito ai tagli del governo.
Nella nostra scuola che cosa è cambiato?
Gli insegnanti di lettere sono diminuiti e ciò ha comportato che, in alcune classi, ci sia una frammentazione della cattedra di lettere, per cui una sola classe si trova ad avere fino a 3 insegnanti diversi per italiano, storia, geografia e laboratorio.
Sono diminuite inoltre le ore di lingua francese, tecnologia, arte e immagine, educazione musicale, attività di avviamento alla pratica sportiva, che venivano impiegate per lezioni frontali e di laboratorio. Ad esse la scuola attingeva anche per fare fronte ad altre esigenze: laboratori facoltativi pomeridiani, assistenza alla mensa, attività alternative alla religione cattolica, sostituzione di docenti assenti per brevi periodi (nella scuola secondaria già da tempo non è possibile chiamare un supplente per assenze inferiori a sedici giorni).
La situazione sopra descritta determina in concreto per esempio:
- la prassi talora adottata di “parcheggiare” temporaneamente in altre classi, in concomitanza con le ore di religione cattolica, gli alunni che non hanno scelto tale insegnamento, oppure di utilizzare l’insegnante di attività alternativa come supplente che porta con sé i ragazzi a cui dovrebbe fare assistenza nello studio o sorveglianza;
- l’impossibilità a volte di svolgere i laboratori in compresenza programmati su una classe, in quanto uno dei due insegnanti viene utilizzato su un’altra classe per sostituire un collega assente;
- la richiesta di utilizzare nello stesso modo l’insegnante di sostegno che dovrebbe lavorare sugli alunni disabili e sulla classe per favorire il recupero degli alunni in difficoltà;
- la suddivisione degli alunni di una classe senza supplente in tutte le altre classi.
Tutto questo comporta delle evidenti ricadute negative sulla qualità della didattica.
Un calo c’è stato anche per il personale non docente, con una pesante ricaduta sull’organizzazione complessiva della scuola e sullo svolgimento delle attività.
Nell’ offerta formativa per il corrente anno scolastico la scuola aveva auspicato il proseguimento delle attività facoltative pomeridiane già sperimentate negli anni precedenti, come per esempio: laboratori di scrittura, di studio assistito, recupero di lingue, progetto ambiente e orienteering, avviamento alla pratica sportiva, assistenza alla mensa tutti i giorni della settimana (oltre a giochi matematici, recupero in matematica e coro che venivano pagati dalla scuola con i fondi destinati alle attività progettuali).
Tali proposte erano state accolte molto favorevolmente dalle famiglie, in quanto qualificata risposta alle loro esigenze, ed avevano favorito gli apprendimenti e la socializzazione.
Tutto ciò adesso non è più realizzabile.
Inoltre scarseggiano i fondi per il funzionamento quotidiano: materiale di pulizia ambiente e igiene personale, toner per stampanti, carta per fotocopie, pennarelli per lavagna bianca, gessi…
Tutto ciò peggiora le nostre condizioni di lavoro, ma soprattutto peggiora la qualità della scuola pubblica, ne viene limitato il servizio, a scapito del diritto allo studio.
Anche l’intervento di soggetti esterni, privati, con attività a pagamento, sostitutive a quanto proposto finora dalla nostra scuola in modo gratuito e qualificato, pur rispondendo ad una oggettiva necessità delle famiglie, porterà ad una forte riduzione del servizio pubblico, garantito e aperto a tutti.
Tutto ciò è stato fatto, ci dicono, in nome di una riforma e di una “razionalizzazione” delle risorse che avrebbe dovuto portare ad innalzare il livello della scuola. Noi, al contrario, abbiamo molte perplessità al riguardo, perché pensiamo che la scuola così non abbia fatto un passo avanti,ma molti indietro.
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