mercoledì 27 aprile 2022

Perché non si dimentichi, di Gianni Pellegrini


 

Una testimonianza romanzata, ma non troppo, in un nuovo libro dell’ex sindaco di Sasso Marconi, Gianni Pelligrini ( nella foto), riporta uno squarcio di vita antica, ma anche questa non troppo antica, di cui l’autore, pur non essendo stato fra i protagonisti poichè all’epoca era giovanissimo, fu un attento osservatore. Gianni riporta il semplice vivere quotidiano del periodo pre e post bellico, in cui il contatto pieno e intenso con la natura, senza i filtri precauzionali o sociali di oggi, in particolare con l’importante fiume Reno e affluenti, in modo delicato fa intravvedere quanto  si è perso e immolandolo sull’altare del vivere moderno. 


A questo si aggiunge il protagonista vero del romanzo: un soldato italiano che rientra dalla Russia dopo la disfatta degli eserciti coinvolti nel disegno itleriano di impossessarsi dell’URSS di Stalin. Egli, dopo varie peripezie, viene accolto da una famiglia contadina della bassa bolognese, dove trova l’amore e un sostegno pratico per sfuggire al reclutamento militare della Repubblica di Salò. Qui inizia una maturazione politica che lo porterà ad essere fra gli artefici della rinascita socio economica del suo paese, Sasso Marconi, dopo la fine della guerra. Una storia piena che unisce l’esperienza di vita troncata per un giovanissimo di allora e il travaglio di chi gli avvenimenti dell’epoca li subì un modo tragico.

 “Il vero messaggio” precisa poi Pellegrini parlando del suo romanzo, “è quello di ricordare l’eroismo, vissuto con  semplice quotidianità attiva e disponibile, di coloro che si trovarono un paese distrutto nel 1945 e riuscirono in sei anni a ricostruirlo. Sasso Marconi nel 1951 aveva di nuovo la sua chiesa rifatta, la piazza ricostruita nell’intera sua cintura e il patrimonio  produttivo agricolo di tutto il comune in piena produzione. Oggi ci lamentiamo di una buca sulla strada o di una lampada che non funziona,” vuole sottolineare Gianni. “Allora in un lustro si ricostruì un paese completamente distrutto dalle bombe e si trovò il cibo necessario per tutti. Unico motore fu il voler ritornare alla normalità. Questo dovrebbe far riflettere”.

Il romanzo è in distribuzione nelle librerie cittadine ed è acquistabile on line sul sito dell’editore Pendragon di Bologna

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarà certamente un bel romanzo da leggere. Vorrei però segnalare al dott. Fabbriani che il titolo del suo articolo, così come impostato, fa supporre che quello da ricordare sia il Pellegrini stesso, inducendo chi legge a pensare che egli non sia più tra noi. Suggerisco di lavorare con la punteggiatura per chiarire...

Francesco Fabbriani ha detto...

Fatto!