domenica 17 dicembre 2017

Presidio sulla futura legge urbanistica: martedì 19 dicembre sotto i palazzi della Regione

Bologna: martedì 19 dicembre, vi aspettiamo al presidio che abbiamo organizzato alle ore 13:45 sotto il Consiglio Regionale durante il voto della legge urbanistica.
Appello ai consiglieri regionali per frenare davvero il consumo di suolo: necessario un limite certo al consumo di suolo, togliendo deroghe per evitare “l’assalto alla diligenza” nei 3 anni transitori.


Marco segnala

Martedì 19 dicembre si voterà in Consiglio Regionale il testo della nuova legge urbanistica. Dopo oltre un anno di dibattiti e impegno e dopo le osservazioni inviate nei mesi scorsi, lanciamo un presidio sotto il Consiglio regionale aperto a tutte le forze ed ai cittadini sensibili alla tutela del territorio.
Un appuntamento nodale, per chiedere ai Consiglieri regionali di chiudere le maglie presenti nel testo di legge, garantendo invece un limite certo ed effettivo al consumo di suolo.
Ad oggi la norma, che pur prevede di azzerare le previsioni dei Piani vigenti, produce una forte semplificazione procedurale con un limite al consumo di suolo solo virtuale, a causa delle numerosissime deroghe presenti.
Preoccupante inoltre la fase di transizione dei prossimi 3 anni, durante i quali i Comuni beneficeranno di procedure semplificate e di un periodo “franco” per poter attuare le previsioni dei Piani oggi vigenti. Un periodo molto pericoloso, dato che già oggi si censiscono numerosi atti dei Comuni volti a mettere in sicurezza le proprie aree di espansione.Chiediamo che nel passaggio in Consiglio si fissi davvero un tetto alla cementificazione del territorio e che la Regione metta sotto controllo il periodo transitorio con strumenti che evitino il rischio di tre anni di urbanizzazione selvaggia, con conseguente nuovo sprawl.
Ribadiamo infine ai Consiglieri Regionali come la legge urbanistica avrà ripercussione sull’ambiente e la vita di tutti i cittadini per i decenni a venire, e sia quindi necessario far prevalere gli interessi collettivi a lungo termine sugli interessi economici legati a modelli espansivi del passato.


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