giovedì 30 marzo 2017

Lavoratori e imprenditori migranti al centro del progetto Welcoming Bologna.


Riceviamo:
 
Venerdì prossimo, 1° aprile 2017, presso il Polo formativo di Lama di Reno, in via Lama di Reno 34 a Marzabotto, si terrà, dalle 9:30 alle 13:00, l’evento di lancio di Welcoming Bologna: un laboratorio di idee e confronti sulle relazioni tra migrazione, imprenditoria e lavoro. L’incontro vuole essere un’occasione per individuare insieme ai partecipanti percorsi da sviluppare nei prossimi mesi nel Distretto dell’Appennino Bolognese. Seguendo la metodologia alla base di Welcoming Bologna, il contributo di ciascun relatore e partecipante sarà prezioso nell’ottica di una progettazione partecipata che risponda ai bisogni locali.
 

La prima parte sarà dedicata al tema del lavoro e dell’imprenditoria straniera: saranno passati in rassegna i dati nazionali e locali, mentre uno sguardo particolare sarà rivolto al Distretto dell’Appennino Bolognese.
Dopo il saluto di Romano Franchi, Sindaco di Marzabotto, e l’introduzione di Luca Rizzo Nervo, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bologna, Franco Pittau, Coordinatore scientifico del Dossier Statistico Immigrazione, spiegherà come e perché gli immigrati rappresentano una risorsa, oltre che una componente essenziale per l’economia italiana. Sarà fornita poi una panoramica più dettagliata sui dati locali relativi all’immigrazione, all’occupazione dei cittadini stranieri e alle imprese presenti nel Distretto Appennino Bolognese attraverso gli interventi di Marco Mastacchi, Sindaco di Monzuno e Presidente del Distretto Appennino Bolognese e di un rappresentante dell’Ufficio di Piano del Distretto.
Seguirà una tavola rotonda moderata dalla giornalista di TRC, Camilla di Collalto: un momento di confronto e di crescita che, attraverso esperienze, idee e testimonianze provenienti da realtà diverse, delineerà il quadro dell’occupazione straniera nell’Appenino bolognese individuandone criticità, soluzioni e prospettive. Parteciperanno al dibattito Madi Sakande, vincitore del premio MoneyGram 2016 come miglior imprenditore straniero con la sua ditta New Cold System Srl, Claudio Tedeschi, Amministratore Delegato della Dismeco srl, Anna Rosa Rossi, dell’Ufficio stranieri della CGIL, Domenico Perrotta, sociologo dell’Università di Bergamo e membro del consiglio direttivo dell’associazione Funky Tomato, Omar Amchiaa, dell’Associazione culturale islamica per l’integrazione di Marzabotto, Bouchaib Khaline, Presidente dell’Associazione immigrati appenino bolognese (AIAB), e Serena Tosi, dell’area lavoro della società cooperativa sociale Lai-momo. Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Marchesini Reggiani, Presidente di Lai-momo.
La mattinata si concluderà con un aperitivo con piatti tipici siriani, a cura del ristorante “Sham Cibo Siriano”, creato e gestito da un giovane imprenditore originario della Siria .
Welcoming Bologna è un progetto dell’associazione Africa e Mediterraneo, in collaborazione con il Comune di Bologna e Lai-momo soc. coop. soc., co-finanziato da Cities Alliance, con il supporto di UCLG United Cities and Local Governments. Per maggiori informazioni: www.welcomingbologna.eu; www.facebook.com/welcomingbologna; http://twitter.com/welcoming_bo.
Informazioni e contatti Si prega di confermare la propria presenza scrivendo una mail a info@welcomingbologna.it. Tel. +39 051 840166.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che sarà mai!
Roba da vetero-terzomondisti, da no-border sorosiani e da elemosinieri d’Oltre-Tevere.
A Torino sono molto più avanti di voi, dal 2014 hanno già invitato la “Finanza Islamica”, hanno già auspicato la costituzione di “banche islamiche che adottino una finanza conforme alla Sharia". Cercatevi e leggete in rete l’intervista al sindaco di Torino.

Invece qui nel vostro programma Wellcoming Bologna non vedo l’invito alle banche islamiche.
Perchè? Come mai? Cosa c’è che vi frena?

Anonimo ha detto...

ci manca solo le banche islamiche poi siamo a posto ormai comandano loro le donne con quel copricapo non le concepisco

Cesare Zecca ha detto...

I migranti hanno l'obbligo morale di contribuire all'economia dei propri paesi.

Quando ospiti di un paese ne rispettano le tradizioni e si integrano. Qui invece siamo all'islamizzazione col sostegno tromboni sostituzionisti razzisti che catechizzano gli ospitanti di doversi adeguare agli ospiti.

Come già detto a Mimmo Perrotta su Funky Tomato in ambito GAS, terre e risorse in Italia sono limitate e i contadini italiani sono già in enormi difficoltà e non c'è alcun bisogno né senso nel catapultare dall'esterno centinaia di migliaia di competitori per campi e produzioni agricole. I campi stessi in Italia sono limitati, in territori sovrappopolati, e non possono ospitare numeri alti a piacere di imprese agricole condotte da alloctoni.
Non ha alcun senso sostenere la produzione di conserve di pomidoro prodotti da invasori dirottando a essi il sostegno etico prima rivolto alle piccole imprese contadine italiane.

La visione marxistoide che giustifica ogni cosa in termini economicistici è disgustosa. Non siamo tubi digerenti che debbono digerire qualsiasi cosa imposta loro dall'esterno. Molti valori NON sono economicamente negoziabili né annullabili da coercizioni imposte.
Non voglio citare dati sull'emmoragia di capitali dovuti alle rimesse, sui miliardi di euro di costi vivi dovuti al sostegno all'invasione, sul debito ormai indicibile dello stato italiano.
Semplicemente se non ti vuoi sposare, non c'è alcun motivo di dover subire o analizzare i costi delle nozze. No!?

L'Italia ha una situazione occupazionale drammatica (qui, qui, ad esempio): in una situazione di grave eccedenza di forza lavoro solo degli idioti o dei criminali possono sostenere e imporre l'arrivi di milioni di lavoratori.

La maggior parte dei nuovi lavoratori va a competere brutalmente con le classi deboli italiane per lavori poco qualificati che verranno in gran parte distrutti dall'automazione. Questo comporterà una destabilizzazione, per induzione, di tutto il mercato del lavoro e quindi della società.

La mistica degli invasori come risorse o pagatori di pensione è del tutto smentita dai semplici fatti della realtà: ad esempio, in Germania, dopo due anni, solo 34k di oltre 1.2M di migranti, hanno trovato occupazione (siamo al 97,2% di nulla/poco/scarsofacenti, Mail on Line su fonti ministeriali tedesche).

La presenza, come sempre, di un riferimento islamico è il segno della progressiva integrazione degli indigeni italiani nell'Euararabistan in veloce formazione.
Qualcuno ha chiesto agli italiani se vogliono essere integrati e sottomessi in una società islamica nella loro terra?

La sovversione antidemocratica imposta dai neosoviet, oltre essere ammantata di falsi clamorosi (prodotti tossici dell'oppio marxista) è sfacciata: questo sistema di fanfaluche, falsi, sovversioni e adulterazioni della realtà deve essere imposta con una propaganda asfissiante. Più è evidente la falsità e più questo sistema di adulterazione deve essere martellato, ripetuto.

No grazie.