di Martina Mari
Castiglione
dei Pepoli, incantevole borgo dell’Appennino tosco-emiliano, ospiterà il
prossimo 13 maggio un importante seminario sul dissesto idrogeologico e le
soluzioni innovative adottate per contrastarlo. L’evento, promosso dal
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di
Bologna, si inserisce nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in
“Progettazione e gestione del territorio forestale, del paesaggio e
dell’ambiente”.
Al
centro dell’incontro, l’intervento realizzato da Autostrade per l’Italia a
Castiglione dei Pepoli, con l’applicazione di tecniche innovative per la
stabilizzazione del terreno e la mitigazione dell’erosione. Particolare
attenzione sarà dedicata all’impiego della tecnologia PRATI ARMATI®, basata
sull’uso di piante erbacee a radicazione profonda, in grado di migliorare la
stabilità del suolo senza necessità di opere edili invasive.
Un intervento all’avanguardia per la tutela del territorio
Il
dissesto idrogeologico è una problematica cruciale per le aree appenniniche,
frequentemente soggette a frane e smottamenti. L’intervento di Autostrade per
l’Italia ha riguardato il ripristino della frana, la stabilizzazione dei
terreni e la sistemazione idraulica del rio Muricce. Grazie alla collaborazione
con PRATI ARMATI srl, leader mondiale nel settore, è stata implementata una
soluzione ecocompatibile, efficace e a bassa manutenzione.
La
tecnologia delle piante erbacee perenni a radicazione profonda si distingue per
la capacità di:
·
Bloccare
l’erosione anche in condizioni climatiche avverse;
·
Ridurre
l’infiltrazione e aumentare la traspirazione, migliorando i parametri
geomeccanici del terreno;
·
Eliminare
la necessità di opere artificiali di regimentazione delle acque;
·
Ridurre
il consumo energetico e l’impatto ambientale;
·
Favorire
la sostenibilità e il ripristino della biodiversità.
Programma della giornata
Mattina – Teatro Comunale di Castiglione dei Pepoli (BO), via Aldo Moro
n. 2
·
09:00-09:30 Saluti istituzionali e introduzione
o Dott. Tommaso Tarabusi, Sindaco di
Castiglione dei Pepoli
o Prof. Ing. Francesca Valenti, Università
di Bologna
o Rappresentanti degli enti
patrocinanti e accreditanti
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09:30-10:00 Evoluzione del territorio e interventi di messa in sicurezza
o Dott. Ing. Emilio Pedone, Dott. Geol.
Aldo Fantini – Unione dei Comuni Appennino Bolognese
·
10:00-10:30 Tecniche di ingegneria naturalistica per il consolidamento
dei versanti
o Dott. For. Claudio Cavazza – Agenzia
Sicurezza Territoriale e Protezione Civile Emilia-Romagna
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10:30-11:15 Opere di compensazione di Autostrade per l’Italia a
Castiglione dei Pepoli
o Gruppo ASPI: Autostrade per l’Italia
spa – TECNE spa
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11:15-12:45 Risultati tecnici, ambientali e paesaggistici dell’uso di
piante erbacee a radicazione profonda
o Dott. Ing. Claudio Zarotti, Dott.
Ing. Marcello Zarotti – PRATI ARMATI srl
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12:45-13:00 Testimonianze dal territorio
o Presidente Associazione Apicoltori
Emilia-Romagna e Sig. Adolfo Rodolfo, proprietario dei terreni coinvolti
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13:00-15:00 Pausa pranzo libera
Pomeriggio – Visita al cantiere di Castiglione dei Pepoli
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15:00-17:00 Dimostrazione sul campo con esperti e tecnici del progetto
o Punto di ritrovo: coordinate GPS https://maps.app.goo.gl/ccbYweyBsC2kWExX6
o Obbligatorio giubbino ad alta
visibilità e scarpe chiuse
Iscrizione e crediti formativi
L’evento
è gratuito ma la prenotazione è obbligatoria. Gli interessati dovranno inviare
entro il 7 maggio 2025 una mail a info@pratiarmati.it indicando nome, cognome,
ente di appartenenza, email e numero di telefono.
Per
i professionisti, il seminario dà diritto al riconoscimento di crediti
formativi da parte degli ordini professionali di ingegneri, geologi, agronomi,
forestali e architetti dell’Emilia-Romagna.
Verso un futuro più sicuro e sostenibile
L’ingegneria naturalistica rappresenta una svolta nella gestione del territorio e nella prevenzione del dissesto idrogeologico. L’incontro del 13 maggio sarà un’occasione unica per conoscere da vicino un progetto all’avanguardia, che coniuga innovazione e sostenibilità per la tutela del territorio e delle infrastrutture.
1 commento:
Se funziona’ come si legge e dicono, è una bella soluzione almeno in parte, perché nelle frane del 2023/24 si sono staccati dalla montagna terreni con alberi dalle radici ben piu profonde di queste “infestanti”. L’acqua si infiltra nei terreni di “riporto” , nuovi e antichi a tutte le distanze e profondità.
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