Si aspetta un adeguato recupero e ripristino della viabilità appenninica
Rimangono
irrisolte le frane sulla viabilità ordinaria dell’Appennino. Gli interventi
sono stati pochi e, più che lavorare le macchine movimento terra per rigenerare
la viabilità franata, lavorano i semafori nell’ordinare il transito a senso
unico alternato dove le frane hanno coinvolto il tratto carrabile. La maggior
parte delle frane è avvenuta nel triste inizio dell’ottobre del ’23 e allora si
disse che gli interventi di ripristino sarebbero stati attuati entro la
primavera del 2024. Primavera trascorsa invece inutilmente.
I progetti
degli interventi sono già disegni e calcoli su carta, mancano i soldi e c’è
persino chi dice invece che ‘ i denari’ sarebbero già stati stanziati e
disponibili. Sono in Regione, da cui si aspetta l’erogazione, ma siamo in un
triste travaglio amministrativo elettorale e le attenzioni sono rivolte al
prossimo novembre quando si eleggerà il nuovo assetto politico amministrativo
regionale. Più che nuovi amministratori, però, che impiegheranno un certo tempo
per raccapezzarsi sul da fare, sarebbe utile una mano chiusa di qualche
amministratore dell’Appennino con cui picchiare il tavolo polveroso e pieno di
pratiche inevase di una scrivania perché
il funzionario che vi siede non dorma, non tergiversi e molli il contante. Se si arriverà
all’autunno in queste condizioni le nuove piogge peggioreranno sicuramente ancor
di più lo stato delle frane e si potrebbe arrivare alla constatazione che il
denaro ora disponibile non sia più sufficiente e quindi a dover subire altri
ritardi e altri ancora.
Sveglia !!!!!
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