Anche Arpae impegnata nella stima della pericolosità da dissesto idrogeologico: considerata la presenza e gli effetti della vegetazione
Il 24 luglio
scorso è stato pubblicato sulla rivista scientifica Landslides l’articolo: “Implementation of a slope stability method
in the CRITERIA-1D agro-hydrological modeling scheme” riguardante un nuovo modello,
fisicamente basato, che riesce a stimare la pericolosità da frane superficiali
indotte da pioggia.
Il pericolo
da frana consiste nel rilevare non solo il luogo fisico, ma anche il momento in
cui un versante diventa instabile. L’elemento innovativo del lavoro è
costituito dalla modellazione dinamica della vegetazione, di cui si può
simulare lo sviluppo indotto dalla situazione meteorologica, diversa ogni
giorno.
Il calcolo della stabilità dei versanti è stato implementato come estensione di
Criteria, il modello agro-idrologico sviluppato dall’Osservatorio Clima di
Arpae per la stima dei fabbisogni irrigui delle colture.
Il lavoro è stato realizzato da Arpae, dall’Università di Parma,
dall’Università degli Studi di Bologna e dall’Università di Pavia.
Come viene usato il modello criteria
Tale sistema modellistico, per ora operativo nel dominio monodimensionale
(Criteria-1D), assume un punto come rappresentativo di un versante. Considerando
la presenza di una singola coltura o di un tipo di vegetazione naturale, una
serie storica di dati meteorologici e un suolo caratterizzato dai suoi diversi
orizzonti, Criteria-1D è in grado di simulare in dettaglio i processi
idrologici in atto e la crescita di chiome e radici nel tempo. Quest’ultimo
aspetto è raramente considerato dai modelli per frane superficiali
pluvio-indotte, nonostante il ruolo della vegetazione sia cruciale negli
scorrimenti di terra che interessano spessori paragonabili alla zona del suolo
occupata da radici. Si tiene quindi conto della vegetazione tramite l’utilizzo
del tempo termico (in inglese, thermal time), ovvero della capacità delle
piante di accumulare calore per il loro sviluppo. Ogni giorno, se la
temperatura dell’aria supera una certa soglia specifica per ogni specie, la
pianta usa tale calore in eccesso per crescere o per cambiare fase fenologica.
In Criteria, sia le chiome che le radici possono essere modellate secondo
questo approccio. Inoltre, anche l’attività evapotraspirativa viene simulata
giornalmente, e la rimozione di acqua da parte delle radici costituisce un
elemento di rinforzo di tipo idrologico a favore della stabilità del terreno.
Il sistema
modellistico Criteria-1D può essere utilizzato anche per simulare diverse
soluzioni basate sulla natura per la mitigazione del rischio frane, sulla base
di reali dati meteorologici.
In futuro, il modello sarà implementato anche nel dominio tridimensionale
(Criteria-3D), migliorando ancora di più la stima del pericolo da frana grazie
alla considerazione della reale morfologia del terreno e dei flussi idrici
laterali.
PER
APPROFONDIRE
- Maggiori informazioni sul
modello Criteria sono
disponibili nella pagina dedicata
- Il modello è liberamente distribuito tramite la pagina Github del Servizio Idro Meteo Clima
1 commento:
Quante cavolate mai sentite tante stupidaggini in vita mia certe persone prima di parlare devono vivere in campagna e capire i veri problemi che non si può capire stando dietro a una scrivania
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