Dall’innovazione volta a migliorare qualità e rese al cibo sostenibile all’anti-spreco nella ristorazione
di Barbara Bertuzzi
L’essenzialità di tutelare l’agricoltura soprattutto in una regione, l’Emilia-Romagna, che nel 2023 ha visto crollare le sue produzioni causa avversità meteo: frutta - 33% e ortaggi - 10%. Su questo tema si sono confrontati al Meeting di Rimini, presso lo stand di Confagricoltura, il presidente regionale e vice presidente nazionale di Agriturist Gianpietro Bisagni e il preside della Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Marco Trevisan.
Al centro dell’incontro
il progetto pilota promosso dall’associazione Piace Cibo Sano in collaborazione
con la Regione Emilia-Romagna, che partito da Piacenza promette di espandersi
molto oltre con iniziative finalizzate a una ristorazione più sostenibile alla
somministrazione di cibi a bassa impronta ecologica: l’Università del Sacro
Cuore offre la consulenza scientifica, Agriturist-Confagricoltura propone
ricette anti-spreco e promuove all’interno degli agriturismi l’educazione alla
cultura del cibo e all’alimentazione sana accogliendo famiglie, studenti e
scolaresche.
«Serve un cambio di
paradigma a tutti i livelli, che ridia all’agricoltura un ruolo centrale nello
sviluppo sociale riaffermando l’essenzialità di produrre cibo sufficiente in
quantità e qualità, aiutando gli agricoltori nel contrasto al cambiamento
climatico e nella difesa della salute delle piante, sostenendo gli investimenti
in ricerca e innovazione, finanche nell’economia circolare, quindi - il monito
del preside universitario Marco Trevisan – smettiamo di vedere
nell’allevatore o coltivatore colui che inquina invece di riconoscergli il
ruolo di primo piano svolto per garantire la sicurezza alimentare e la
salvaguardia del territorio. Inoltre, promuoviamo il valore dell’educazione al
cibo com’è sempre stato concepito qui da noi, senza buttare via nulla e senza
sprechi».
Si parlato poi
dell’annoso conflitto uomo/natura, uomo/fauna selvatica, «o ancora più
propriamente – ha aggiunto Trevisan – del rapporto agricoltura/fauna selvatica:
occorrono azioni mirate per prevenire i danni provocati in maniera crescente
dai grandi carnivori. Adesso dobbiamo rivolgere priorità massima al
depopolamento dei cinghiali: è a rischio di sopravvivenza un’intera filiera
suinicola che solo a Piacenza vanta tre produzioni DOP».
"Agriturismo non vuole dire solo ristorazione, anzi: dietro c’è sempre una azienda agricola che avvicina famiglie e bambini all’agricoltura a una alimentazione equilibrata, lo conferma questa proficua collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e ancora – replica il presidente di Agriturist Emilia Romagna Gianpietro Bisagni – l’agriturismo concorre alla valorizzazione delle aree marginali contro la crisi climatica, contro lo spopolamento della collina e della montagna». Poi la richiesta: «Attendiamo leggi ad hoc che agevolino lo sviluppo delle imprese agricole e agrituristiche. L’agriturismo in Emilia-Romagna ha bisogno di una nuova legge regionale».
In conclusione l’intervento di Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco Alimentare, che ha ringraziato Confagricoltura dando luce alle azioni comuni in pieno svolgimento contro lo spreco e per la gestione delle eccedenze agroalimentari a fini sociali.
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