lunedì 12 dicembre 2022

Il laboratorio Cartiera di Lama di Reno al gala LVMH a Parigi


 

Riceviamo:

 

Una realtà sociale bolognese, il laboratorio Cartiera, è stata invitata al 10° anniversario della Cena delle "Maisons Engagées", organizzato al Cirque d'Hiver di Parigi dal gruppo LVMH lo scorso 6 dicembre. Primo gruppo del lusso al mondo, LVMH impiega 200.000 collaboratori e riunisce 75 maisons, tra cui Dior, Louis Vuitton, Tiffany, Moët & Chandon, Bulgari, Céline, Fendi Roma. E proprio da Fendi è arrivato a Cartiera l’invito a partecipare, a riconoscimento del sostegno che il marchio dà dal 2017 al laboratorio situato a Lama di Reno (Marzabotto), donando materiali e macchinari, offrendo formazione specializzata ai suoi artigiani e artigiane, e soprattutto dando commesse regolari nel packaging, che consentono di impiegare stabilmente diverse persone in condizione di svantaggio, soprattutto migranti. Dal 2011, LVMH è attivamente impegnata nella lotta contro l’anemia falciforme, una malattia genetica che colpisce 250.000 neonati ogni anno, fornendo sostegno ai team medico dell’ospedale parigino Robert Debré, uno dei principali centri di ricerca per questa malattia. Per il 10° anniversario di questa iniziativa, le Maison del gruppo hanno coinvolto 400 organizzazioni del terzo settore con le quali collaborano in iniziative di responsabilità sociale, tra le quali Cartiera. Cuore della serata di gala uno spettacolo di danze e musiche pensato dal coreografo di origine algerina Kamel Ouali per celebrare le differenze, mescolate e valorizzate nelle loro potenzialità e talenti creativi. “Ringraziamo lo staff di Fendi per aver organizzato la nostra partecipazione e per averci accolto con calore e apertura”, ha affermato Andrea Marchesini Reggiani, fondatore di Cartiera, “è stato un incontro tra mondi molto diversi, proprio per questo interessante e stimolante per futuri progetti.” Lama di Reno.

Nell’immagine: Andrea Marchesini alla foto di gruppo delle associazioni presenti con il direttore generale del gruppo Tony Belloni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se le cose stanno così veramente, questi BENEFATTORI possono esultare, l'Africa è piena di soggetti svantaggiati come gli immigrati. I lavoratori italiani sopra tutti quelli della montagna, possono avviarsi al BURRONE.

Anonimo ha detto...

Guarda come ridono, loro.

Anonimo ha detto...

Guarda come ridono!!!