“Le querce di Monte Sole hanno memorie e memoria hanno anche quelle di Rasiglio,” ha voluto precisare, prendendo a spunto il libro di monsignor Luciano Gherardi, il vice sindaco di Sasso Marconi, Luciano Russo in occasione delle cerimonie che si sono tenute ieri al Cavallazzo di Rasiglio e in via Berleda, a Sasso Marconi. A Rasiglio nel ’44, persero la vita 13 partigiani in uno scontro con i tedeschi, in via Barleda fu ucciso, sempre dai tedeschi in quel tragico autunno, Padre Mario Ruggeri.
“Il sacrificio di Padre Ruggeri si aggiunge a quello
dei religiosi che persero la vita durante la rappresaglia tedesca di Monte
Sole, cinque sacerdoti e una suora”, ha poi aggiunto Russo per ricordare il pesante
tributo che la Chiesa bolognese ha pagato nel passaggio sull’Appennino della seconda
guerra mondiale.
All’incontro erano rappresentati tutti i Comuni dell’Unione di cui fa parte Sasso Marconi.
La deposizione della corona in via Barleda, al monumento dove fu ritrovato il corpo senza vita di Padre Ruggeri, è stata accompagnata dalla benedizione, impartita dal parroco don Edoardo e dalle musiche di due giovanissimi concertisti , Cesare Marchetti al clarinetto e Greta Rondelli al violino.
Don Edoardo, accostando ciò che avvenne 78 anni fa
in queste zone e ciò che sta accadendo in Ucraina, ha detto: “ Nella guerra
nessuno ha ragione e la pace è un grande bene che poggia su tre pilastri: pace,
giustizia e solidarietà”. Cevenini, proprietario del terreno su cui fu ucciso
Padre Mario e che ha realizzato il cippo che lo ricorda, con commozione ha
aggiunto: “E’ importante mantenere memoria di questi tragici e ingiustificabili
avvenimenti, poiché possono aiutare i nostri figli e i nostri nipoti a fare
attenzione perché non si ripetano”.
E’ stato infine riportato il messaggio di
partecipazione del Priore provinciale dei Carmelitani, Padre Roberto Toni,
ordine cui faceva parte Padre Ruggeri.
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