21 borghi italiani scelti per la rigenerazione. C’è anche un gioiello del nostro Appennino: Campolo
Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha informato alcuni giorni fa dei 21 borghi beneficiari del progetto pilota per la realizzazione della misura contenuta nel PNRR per la rigenerazione di borghi a rischio abbandono.
I borghi
vincitori sono: Rocca Calascio (AQ - Abruzzo); Monticchio Bagni (PZ -
Basilicata); Gerace (RC - Calabria); Sanza (SA - Campania); Campolo (BO - Emilia Romagna); Borgo
Castello (GO - Borgo Castello); Trevignano (VT - Lazio); Borgo Castello (SV -
Liguria); Livemmo (BS - Lombardia); Montalto delle Marche (AP - Marche);
Pietrabbondante (IS - Molise); Elva (CN - Piemonte); Accadia (FG -
Puglia); Ulassai (NU - Sardegna); Borgo a Cunziria (CT - Sicilia); Borgo
di Castelnuovo in Avane (AR - Toscana); Cesi (TR - Umbria); Fontainemore (AO -
Valle d'Aosta); Recoaro Terme (VI - Veneto); Palù del Fersina (Provincia
autonoma di Trento); Stelvio (Provincia autonoma di Bolzano). Ad ognuno
andranno 20 milioni di euro per la realizzazione del progetto presentato per la
rigenerazione e il ripopolamento.
Molto interessante il discorso del Ministro:
"Quella
sui borghi è una grande sfida che se funzionerà verrà ripetuta - ha detto
il ministro Franceschini - " L'obiettivo, l'idea nuova sui borghi è creare
crescita sostenibile e di qualità su tutto il territorio nazionale. Nel Piano
nazionale di ripresa e resilienza c'è 1 miliardo di euro, una cifra molto
importante, che non si era mai vista, per l'Italia 'minore', quella dei borghi
che si sono spopolati per dinamiche del secolo scorso. Oggi abbiamo in Italia
centinaia di luoghi bellissimi e disabitati. Da qui è partita questa idea. Il
cronoprogramma del PNRR è molto stringente e noi lo stiamo pienamente
rispettando, firmeremo tutti i decreti entro il 30 giugno".
“Credo molto in questo piano - così ancora il ministro- perché chi ha responsabilità amministrative, politiche e di governo deve capire la direzione da prendere e iniziare processi di cambiamento. Le potenzialità della rete e della banda larga renderanno questi borghi luoghi di possibile lavoro, mentre si sono spopolati proprio perchè non c'era impiego. In questo senso," ha detto Franceschini, "ieri ho avuto un incontro con il ministro Colao che sta costruendo un piano specifico per la banda larga di tutti i 21 borghi per poter tornare a lavorare lì, mentre il Fai ha accettato la nostra richiesta di fare due giornate, il 28 e il 29 maggio, in cui renderà visitabili questi luoghi per farli scoprire. È una grande sfida e credo che sia solo l'inizio: se questo meccanismo funzionerà, non ci si fermerà più".
Mentre
il Governo si adopera per ripopolare luoghi bellissimi e garanti di uno
stile di vita più umano e sostenibile, tranquillo e in armonia con la natura,
abbiamo tante volte notato e fatto notare che i nostri amministratori locali, in
primo luogo la Città Metropolitana di Bologna, si adoperano in tutti i modi per
disincentivare il ritorno in Appennino, sia con scelte programmatiche incomprensibili,
sia nel disimpegno, ormai
insopportabile, sulla viabilità.
3 commenti:
Suvvia, ci sono le piste ciclabili come la ciclovia del sole con la modica spesa di 20 milioni di euro !
Cosi' gli anziani possono andare oltre che in bicicletta anche sui monopattini !
Ottima l'idea , soprattutto se pensiamo che per andare da Vado a Vergato bisogna passare per Timbuctu !
Ma di cosa ti lamenti? Avete ancora due ponti sani e uno mezzo azzoppato per scavalcare il Reno...
...finché non siete costretti al guado non potete dire di essere isolati.
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