Piccinini (M5S): “Incredibile occasione sprecata per aumentare il verde pubblico. regione verifichi correttezza delle procedure”
Il Gruppo Assembleare regionale del MoVimento 5 Stelle scrive:
La Regione verifichi il
rispetto delle procedure portate avanti dal Comune per la messa a dimora degli
alberi ottenuti attraverso il progetto ‘Mettiamo radici per il futuro’: è
quanto chiede la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, Silvia
Piccinini, all’interno di interrogazione presentata sul caso sollevato dai
consiglieri comunali M5S che riguarda la piantumazione di nuovi arbusti a
Zola Predosa. “Nei mesi scorsi il Comune ha ritirato dai vivai regionali
450 nuove piante che avrebbero dovuto contribuire al progetto di forestazione
urbana annunciata dall’amministrazione locale nel 2019 – spiega Silvia
Piccinini – Ad oggi sono state messe a dimora 329 piante, la
stragrande maggioranza nella frazione di Rivabella all’interno dell’area
golenale destra del fiume Lavino. Purtroppo, però, qualcosa nelle procedure di
piantumazione non deve aver funzionato visto che, come evidenziato anche dai
nostri consiglieri comunali Luca Nicotri e Carolina De Lucia, il
22% degli alberi messi a dimora in uno dei lotti di quest'area sono già andati
persi mentre quelli che sono rimasti sembrano versare in uno stato di grave
ammaloramento”. Per questo l’interrogazione presentata dalla consigliera
regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di avviare tutte le verifiche
del caso con il Comune di Zola Predosa per capire i motivi che hanno portato a
questa situazione. “L’amministrazione comunale ha sprecato un’occasione
enorme per poter aumentare a Zola la quota di verde pubblico e
forestazione urbana, mancando l’obiettivo dichiarato dell’iniziativa della
Regione che, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo condiviso e appoggiato. Ecco
perché è necessario che Viale Aldo Moro metta in campo tutte le azioni
necessarie per verificare la correttezza delle procedure eseguite e per evitare
che vengano commessi gli stessi errori anche sui 121 alberi che rimangono
ancora da piantare” conclude Silvia Piccinini.
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