Confagricoltura: “Le 20mila aziende legate al canale Horeca non ricevono ordini da Natale; il 20% almeno delle cantine che vendono nella Gdo non rientrano più nei costi per via del blocco dei listini e restano tagliate fuori dal mercato».
di Barbara Bertuzzi
Confagricoltura
Emilia Romagna
«Serve
liquidità alle imprese del vino, si rischia la paralisi in
Emilia-Romagna. Le aziende legate al canale Horeca, circa 20mila, non
ricevono ordini da Natale. Il 20% almeno delle cantine di dimensioni
medio-grandi, che vendono nella Gdo, non rientrano più nei costi per via del
blocco dei listini e restano tagliate fuori dal mercato, ma il bilancio si
profila comunque amaro per tutto il segmento». Lo dice Marcello
Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, che sottolinea «la necessità
di agevolazioni creditizie e strumenti finanziari più
flessibili».
A scattare la
fotografia sono gli imprenditori del vino. Chi vende nei ristoranti, wine-bar e
alberghi sta lottando contro la risalita dei contagi, «le ultime fatture –
fanno sapere - risalgono al 24 dicembre poi la ripresa si è arrestata con un
netto stop a Capodanno».
Coloro che
esportano in paesi extra Ue hanno già messo nel preventivo 2022 un importante
calo del volume d’affari, «i costi sono quintuplicati – spiegano - e non si
prevedono sconti sui trasporti marittimi verso gli Stati Uniti o l’Asia: così
rischiamo di spedire solo 3 container invece dei 5 inviati lo scorso anno».
Continua poi
il braccio di ferro con la grande distribuzione per le cantine
che hanno scelto la rete commerciale dei supermercati o ipermercati. I prezzi
all’origine sono bloccati da mesi nonostante i
rincari dell’energia e di tutti materiali necessari, dalle bottiglie ai
tappi alle confezioni. I produttori più fortunati sono riusciti ad ottenere
dalla controparte alcuni benefit, come l’estensione dei punti vendita sul
territorio e qualche promozione in più. «Ma ciò non basta – rimarca il
presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Mirco
Gianaroli – perché la stragrande maggioranza fatica ad
accettare le stesse condizioni del periodo pre-stangata senza via d’uscita».
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