Una
serie di brevi filmati aiuterà le famiglie a superare questo momento
difficile che può mettere a dura prova i nostri equilibri.
di
Carmine Caputo
Si
chiama “Pillole di psico-educazione all’emergenza” il progetto
realizzato dalla dottoressa Carlotta Bartolomei in collaborazione con
Officina 15 per l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
Si
tratta di una mini-serie di filmati, che verranno pubblicati sui
social network e sul sito dell’Unione, per aiutare i cittadini che
in questo momento stanno vivendo un’esperienza nuova e
potenzialmente ansiogena: chiusi in casa per un periodo non si sa
bene quanto lungo, con una virus là fuori che non arresta di
diffondersi e di mietere vittime.
Il
progetto è il tentativo di raggiungere le persone in casa, in questo
momento difficile, e aiutarle a superare i piccoli e grandi drammi
che la situazione attuale comporta, con consigli professionali di un
esperto. La dottoressa infatti è una psicologa e psicoterapeuta che
opera da libera professionista e vanta numerose collaborazioni con
l’Unione stessa, le case protette per anziani, i pensionati e le
scuole del territorio. È specializzata in EMDR, un metodo
psicoterapico strutturato per il trattamento di psicopatologie e
problemi legati sia ad eventi traumatici e come volontaria ha
operato in contesti difficili come quello del terremoto in Abruzzo.
Ai filmati si accompagneranno anche alcune illustrazioni a tema a
cura di Giuseppe Beccaglia del FUNstudio di Castiglione, segno
che diversi attori del territorio stanno cooperando per questa
iniziativa.
Il
primo video andrà in onda oggi, mercoledì 18 marzo alle 16,
l’obiettivo è quello di avere una cadenza di due episodi a
settimana. Ovviamente potranno essere rivisti in qualunque momento.
Tanti i temi che verranno trattati: la gestione del quotidianità in
famiglia, la vita di coppia in quarantena, quella delle famiglie con
i genitori che lavorano da casa mentre i figli che studiano o si
annoiano, ma anche la gestione delle persone più fragili come gli
anziani non autosufficienti e i disabili che in questi giorni non
possono accedere alle loro strutture di riferimento. Una puntata
speciale sarà dedicata a chi in questi giorni sta esprimendo lo
sforzo maggiore, e cioè gli operatori sanitari. Il
tutto con l’obiettivo di capire le nostre emozioni e conviverci,
indipendentemente dal fatto che siamo donne in attesa o neo-mamme,
genitori o adolescenti, anziani spaventati o bambini che non
capiscono perché non si va a scuola.
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