mercoledì 2 aprile 2014

Un altro tratto nuovo della statale Porrettana, il Silla-Marano, entra in servizio. Dopo 18 anni di attesa ‘a breve’ l'apertura al traffico.



  
La notizia dell’apertura del nuovo tratto di statale è stata salutata con soddisfazione da molti e da una lettera aperta degli amministratori locali che nel  1996 proposero ed ottennero la realizzazione dei nuovi 7 km di strada statale.

“Pare che in maggio venga finalmente aperto al traffico il nuovo tratto bolognese di SS64 tra Silla e Marano,”  informano infatti Tiberio Rabboni, Cesare Calisti, Roberto Melosi, Graziano Mauriti, Giuseppe Valdisserri, Giuseppe Nanni, Rinaldo Novali, rispettivamente vice Presidente della Provincia di Bologna, Presidente della Comunita' Montana, Sindaco  di Gaggio Montano, Porretta Terme, Casteldi Casio, Granaglionee Lizzano negli anni 1995-1996. “ Normalmente l'apertura di un nuovo tratto stradale e' motivo di soddisfazione per tutti. Noi che quest'opera abbiamo voluto e proposto alla realizzazione nel lontano 1996 siamo ovviamente contenti che si sia giunti alla conclusione dei lavori. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno,”. Quindi precisano, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe. “Ma non siamo soddisfatti. Come potremmo essere soddisfatti di un intervento che tra il momento della decisione politica e quello della realizzazione fa passare quasi 18 anni e 10 dall'apertura del primo cantiere? L'Anas, l'ente nazionale per le strade statali, proprietario della SS64 Porrettana, e responsabile dei lavori, e' sicuramente in grado di portare tante giustificazioni che motivano l'enorme ritardo. Ma per quante giustificazioni possa portare nessuna potràmai giustificare un arco temporale così lungo. Il problema e' a monte: le infrastrutture di interesse territoriale non possono essere gestite centralmente da Roma o comunque con mentalità e procedure centralistiche. Le cose non funzionano e la Silla-Marano ne e' l'ennesima conferma. Ne prenda atto l'Anas, il Governo, la politica nazionale e ne traggano insieme le dovute conseguenze. Noi l'abbiamo capito fin dal primo momento. La proposta di un nuovo tratto di SS64 in sostituzione di quello colpito e minacciato dalle rovinose frane del 1995nacque dagli enti locali e non dall'Anas. Furono gli Enti locali, Comuni, Comunitàmontana e Provincia, e non l'Anas, achiederne, a partire dal 1996, il finanziamento, ottenendolo dopo innumerevoli spedizioni a Roma, incontri di alto livello, pressioni e sollecitazioni. La Provincia di Bologna, e non l'Anas, realizzo' il progetto esecutivo del nuovo tratto, acquisendo successivamente le necessarie autorizzazioni, comprese quelle, rivelatesi poi particolarmente problematiche, di carattere ambientale e paesaggistico.Gli stessi enti locali, negli anni successivi furono i soli a denunciare, sostanzialmente inascoltati, i pasticci negli affidamenti dei lavori, i ritardi e il continuo "stop and go".Insomma senza la Provincia, senza i Comuni e la Comunita montana questa strada non si sarebbe mai fatta.E sicuramente una gestione locale degli appalti ne avrebbe quantomeno dimezzato i tempi di realizzazione. Ben venga dunque la nuova Silla-Marano. Ma si faccia in modo che nessun'altro in questo Paese debba attendere ancora 18 anni o 10 dall'apertura dei cantieri per vedere realizzati 7 km di strada.2200 anni fa gli antichi romani realizzarono in poco menodi 3 anni i 262 km della via Emilia da Rimini a Piacenza. Oggi dobbiamo celebrare questi antichi costruttori, non rimpiangerli o invidiarli!. Per questo vogliamo partecipare allo sforzo di rilancio del nostro Paese inviando questa breve riflessione ai Ministri e ai Parlamentari bolognesi affinchèconsiderino, tra le altre cose, la necessitàe l’urgenza di una revisione del funzionamento dell'Anas e delle procedure statali di finanziamento e di appalto di opere come la Silla-Marano” .

12 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

Non capisco cosa ci sia da essere soddisfatti di aumentare le strutture viarie pro traffico in un paese che sta collassando per vari problemi tra cui la sua dipendenza patologica e distruttiva proprio dal traffico su gomma.
Questo causa una grave inefficienza energetica nel settore dei trasporti, il dissanguamento di capitali per riuscire a recuperare (con sempre minor successo) carburanti fossili sempre più cari, l'ulteriore impoverimento diffuso, l'aggravamento della crisi, del deficit della bilancia dei pagamenti, l'aumento del traffico per induzione, l'ulteriore perdita di competitività con i paesi virtuosi (e.g. la Germania che sta lavorando da anni sul riportare traffico sulla ferrovia, poi è colpa dei crucchi cattivi se quelli vanno bene... qui dilagano gli sciocchi sopra votati da quelli sotto).

Qui abbiamo un ampio consesso di ochi giulivi che si rallegrano e si compiacciono della maggior somministrazione di zucchero al paziente diabetico.
Nel frattempo le briciole riservate alle ferrovie continuano a diminuire.

"Le società in cui gli individui sono più responsabili per sé stessi crescono di più di quelle in cui sono meno responsabili per sé stessi”. L'indicatore a fattore nove dell'autosufficienza fornisce alcuni spunti interessanti su quelle nazioni che è più probabile che sperimentino una crescita sopra la media che prosegue e quelle che non lo faranno, come i paesi europei, cioè Italia, Francia, Spagna e Belgio, tutti posizionati molto in basso nella classifica dell'autosufficienza."

Tyler Durden, Zerohedge
(via Effetto Cassandra)

Anonimo ha detto...

speriamo che dopo l'amministrazione Focci si dia corso al collegamento con l'A1 così da raddrizzare questo mortificato territorio.

zarmuamedov ha detto...

Tratto inutile che renderà la circolazione più veloce di qualche minuto.
Sarebbe interessante saper quanti milioni di euri costano questi pochi minuti (diciamo 5 o 6) di minor percorrenza fra Porretta e Vergato.....
E poi adesso trastulliamoci ancora con l'idea del passante verso l'autostrada....quella roba di cui si parla già da 10 anni....che ha visto REGIONE-Provincia-Comuni fare uno studio di fattibilità inverosimile consentendo all'anas di costruirsi un facile alibi per non fare niente sul tracciato e sistente fra Vergato e Bologna.
Sul quale presto transiteranno solamente i muli!!!!!!!!!!!!

claudio re ha detto...

non apre mica tutta !!!!!!!!!!!!!!!!!!
apre da ca' dei ladri a marano
quindi per il completamento altri anni.
quando si tratta di mangiare....TUTTI PRONTI
quando si tratta di completare i lavori...NON CI SONO I SOLDI
e noi li votiamo ancora
massa di ladroni

Anonimo ha detto...

Ma si, se si fa il collegamento con l'A1 sarà due volte Natale e festa tutto l'anno......

Anonimo ha detto...

certo. e anche gli angeli faranno ritorno (imprenditori).
Adesso resistono Piquadro e Saeco Philips (giusto erp citare le piu' note.

per il resto in questi utlimi 25 anni i comuni hanno campato con il 75 per cento degli oneri di concessione ediliza che suono fuori dalpatto di stabilità non chè dall'aumento delle tasse locali.
Intanto, pero', i residenti/dormienti di questi paesi transumano a nord per lavorare facendo spendere soldi pubblici barra personali per il trasporto caricando di inquinanti l'atmosfera.

Se le persone facessero meno kilometri con automezzi elettrici mediante la mobilità aziendale (come si fa per gli scuolabus) per strada transiterebbero soprattutto le merci.
Se poi alle aziende venissero rigirati alcuni soldi delle tasse per gli asili aziendali non si manifesterebbe il nero delle baby sitter e, soprattutto, in pausa pranzo le donne avrebbero l'opportunità di socializzare con i propri figli che sarebbero riportati a casa col pulmino elettrico di cui sopra. Un pulmino due servizi.

Cesare Zecca ha detto...

> kilometri con automezzi elettrici

Esiste già una rete nazionale di trasporto elettrico che si chiama FERROVIA.
Ce n'è ancora un po', nonostante il sistematico lavoro per smantellarla, ridurla, chiuderla, sopprimerla, demolirla, dimezzarla, nonostante le risorse che riceva siano sempre meno e sempre più concentrate nell'alta velocità (che trasporta a stento il 7% dei viaggiatori).

Non c'è alcun bisogno di auto private, tanto meno elettriche (nelle condizioni attuali il grosso della produzione elettrica è ancora termica con rese spesso che non arrivano al 20%, quindi inferiori ai motori termici con resa intorno al 30%).

Toglietevi dalla testa che in futuro ci siano le risorse per le auto (elettriche) che saranno appannaggio di soli pochissime persone di censo molto elevato. Questa è una colossale puttanata che vi propinano da mane a sera per sedarvi facendovi credere nel miracolao crescitao, che tutti continui così senza cambiare nulla dei vostri, nostri usi (insostenibili).

Le merci devono viaggiare di meno (produzioni locali e popolazione che deve CALARE per essere compatibile con le risorse locali) e viaggiare su ferrovia, non su strada, perché la ferrovia è il miglior sistema industriale di trasporto, l'unico che potrà andare con le (poche) rinnovabili (alias energia elettrica) che saranno disponibili.
Supposto che lo si voglia far funzionare, non certo con questa antipolitica cialtronesca e demagogica per allocchi pro strade, autostrade e trasporto privato su gomma.

Poi ciascuno si può baloccare come un fagiano con sciocchezze come le varie opere nefaste che incombono anche su questo territorio: bretellazza Vergato - Rioveggio, la Porrettana pseudo veloce, opere nefaste e insensate del genere senza alcuna prospettiva.

Anonimo ha detto...

si la ferrovia bologna marzabotto.

Anonimo ha detto...

http://www.lagazzettadellappennino.it/index.php?option=com_jdownloads&Itemid=9&view=finish&cid=84&catid=9

interessante lettura, l'editoriale del Signor Martini.

Anonimo ha detto...

http://www.lagazzettadellappennino.it/index.php?option=com_jdownloads&Itemid=9&view=viewdownload&catid=9&cid=84

se non riuscite a vederlo col collegamento precedente aprite questo e poi fate il download del giornalino

Anonimo ha detto...

Cesare Zacca appartiene ancora a quegli ambientalisti di Neaderthal che credono che ci sia l'equazione meno strade = meno macchine. Per fortuna i verdi sono scomparsi dal panorama italiano ma qualche incompetente rimane ancora in circolazione..

Anonimo ha detto...

Gent.mo Cesare Zacca, la vorrei tanto far parlare con una delle famiglie che ha perso, in questi 18 anni, un proprio caro su quel maledetto pezzo di strada. Le vorrei anche chiedere come pensa di far transitare le merci in un tratto ferroviario sfigato (si, perchè questo è il suo nome) come la ferrovia Porrettana. Vada a portare la sua verde ottusità altrove.