I consigliere regionali del Movimento 5 Stelle
Emilia-Romagna Andrea Defranceschi e Giovanni Favia scrivono:
Assieme agli amici piemontesi siamo stati i primi
rappresentanti del Movimento 5 Stelle ad essere eletti in un consiglio
regionale e quindi ad affrontare, concretamente, la complicata gestione di una
quantità di denaro importante.
Il primo
problema l'abbiamo risolto restituendo allo Stato i rimborsi elettorali, senza
se e senza ma.
La seconda battaglia è stata quella per ridurre emolumenti e rimborsi per gli eletti, ma nessun altro consigliere ha votato le nostre proposte, cercando di conservare i privilegi.
La seconda battaglia è stata quella per ridurre emolumenti e rimborsi per gli eletti, ma nessun altro consigliere ha votato le nostre proposte, cercando di conservare i privilegi.
Da allora, sono passati due anni e mezzo, abbiamo
chiesto numerose volte, per via
informale e poi anche con lettera protocollata, se e come fosse possibile restituire alla Regione la parte
eccedente i 2770 € dello stipendio. La risposta ufficiale non lascia dubbio, ed
è quella che vedete in allegato: non si può fare. Chi dice il contrario, anche in buona fede, dice semplicemente una falsità.
Oppure ha posto una domanda capziosa la cui risposta, necessariamente, non indica la reale possibilità di percepire meno soldi degli altri e quindi di costare meno alle casse pubbliche.
Frasi come "si ritiene pertanto che anche lo Statuto regionale porti ad escludere atti di disposizione dell'indennità se non previsti dalla legge" o "dall'esame normativo e giurisprudenziale, si può ritenere applicabile ai consiglieri regionali, in via analogica, I'obbligatorietà detta previsione di un'indennità ed il correlato DIVIETO DI RINUNCIARVI" lasciano poco spazio alle chiacchiere.
Naturalmente, se le disposizioni di legge dovessero cambiare in qualunque momento, consentendoci quindi di restituire ai cittadini parte dello stipendio, lo faremo senza alcun dubbio immediatamente chiedendo, come sempre, l'opinione dei nostri elettori. Nel mentre continueremo ad adoperarci per individuare un sistema legale corretto ed efficace per restituire l'extra-stipendi.
Siamo sempre pronti a ricevere consigli e suggerimenti su come migliorare la nostra azione politica, ma crediamo di non meritare di essere additati con sospetto come persone attaccate al denaro. Questa lettera ufficiale lo testimonia ancora una volta.
Oppure ha posto una domanda capziosa la cui risposta, necessariamente, non indica la reale possibilità di percepire meno soldi degli altri e quindi di costare meno alle casse pubbliche.
Frasi come "si ritiene pertanto che anche lo Statuto regionale porti ad escludere atti di disposizione dell'indennità se non previsti dalla legge" o "dall'esame normativo e giurisprudenziale, si può ritenere applicabile ai consiglieri regionali, in via analogica, I'obbligatorietà detta previsione di un'indennità ed il correlato DIVIETO DI RINUNCIARVI" lasciano poco spazio alle chiacchiere.
Naturalmente, se le disposizioni di legge dovessero cambiare in qualunque momento, consentendoci quindi di restituire ai cittadini parte dello stipendio, lo faremo senza alcun dubbio immediatamente chiedendo, come sempre, l'opinione dei nostri elettori. Nel mentre continueremo ad adoperarci per individuare un sistema legale corretto ed efficace per restituire l'extra-stipendi.
Siamo sempre pronti a ricevere consigli e suggerimenti su come migliorare la nostra azione politica, ma crediamo di non meritare di essere additati con sospetto come persone attaccate al denaro. Questa lettera ufficiale lo testimonia ancora una volta.
1 commento:
Poveretti!
Peccato che ci sia chi PIANGE DAL RIDERE e chi è costretto a RIDERE PER NON PIANGERE!
Credo che questo comunicato ispiri di più il primo sentimento e, tutto sommato, è sempre megliuo del secondo.
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