giovedì 3 agosto 2023

La preoccupazione di infermieri e medici riguardo al taglio delle auto mediche


Dubbio segnala

Il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e di tutti i professionisti delle professioni sanitarie, riporta che l' Ausl Bologna sta proponendo un piano alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna, il prossimo 3 agosto, per adempire gli obiettivi della Regione Emilia Romagna. Alcuni punti vanno rivisti urgentemente.

Gli obiettivi regionali includono:

- la separazione dei flussi di emergenza tempo-dipendente e complessa da quelli di urgenza a bassa complessità

- la creazione di due reti separate per gestire i due flussi, Dea I, II e CAU

- La creazione di un servizio domiciliare per l'urgenza a bassa complessità 24 ore su 24 e l'attivazione di un numero telefonico centrale 116117 per orientare le persone ai Centri di Assistenza Urgenza (CAU)

- il potenziamento del sistema 118 per un ulteriore miglioramento degli standard di sicurezza.

- introduzione del Medico Link h24

Alcuni di questi obiettivi regionali elencati, a nostro avviso, non coincidono a pieno con il piano che l' Ausl Bologna vorrebbe proporre alla conferenza.

I punti del piano dell’ Ausl Bologna che non piacciono al Nursing Up sono tre:

1) la riduzione delle auto mediche 118 su un vastissimo territorio in cambio della creazione di Cau (centri di assistenza urgenza)

2) il medico link in sostituzione delle auto mediche

3) la quasi totale esclusione di una figura fondamentale per garantire un servizio di qualità e sicurezza ai cittadini, l'infermiere di famiglia e di comunità.

Il fine dell’ Ausl Bologna e’ quello di alleggerire i PS dagli accessi impropri, creando i Cau, ma nel farlo va a depotenziare il servizio 118 sul territorio, tagliando le auto mediche.

E’ davvero possibile potenziare il sistema 118, dimezzando il soccorso avanzato? Ci sembra un controsenso.

I Cau, si, possono aiutare a ridurre gli accessi impropri, ma non può essere fatto a discapito del soccorso avanzato della rete 118, potrebbe portare a ritardi nei soccorsi, con possibili conseguenze negative per la salute dei cittadini.

L’ Ausl Bologna sembra giustificare la sua scelta nominando alcuni Decreti Ministeriali, che onestamente andrebbero rivisti tutti, visto la costante evoluzione della nostra società. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato numerose lacune nel nostro sistema sanitario che sono state superate solo grazie alla professionalità e agli sforzi degli infermieri, medici e altri operatori sanitari.

Speriamo di non dover dire un giorno: Noi ve lo avevamo detto.

Un piano che prevede, nella pratica, il dimezzamento delle auto mediche in un vastissimo territorio che va da quello di Bologna centrale, all’area nord fino al sud appennino. Una sola auto medica 118 su un territorio sterminato da Bazzano a Ozzano dell’Emilia in cambio della creazione di qualche CAU (Centro Assistenza Urgenza).

Addirittura si valuta la chiusura del PS di Budrio e la soppressione dell’auto medica, che già oggi deve occuparsi di un territorio sterminato, dovendo compensare la chiusura dell’ambulanza medicalizzata di Argenta di competenza AUSL Ferrara.

Si spera che questo piano venga rivisto per garantire un servizio di soccorso adeguato a tutta la comunità, ricordiamo che gli interventi sanitari devono avvenire in tempi brevi, poiché ogni minuto è vitale. Siamo d’accordo con il potenziare l’accesso alle emergenze minori, alleggerendo i PS, ma non e’ accettabile prolungare le tempistiche di intervento sul vasto territorio delle province di Bologna e Ferrara.

Ricapitolando, una sola automedica sul comune di Bologna che sarebbe chiamata a coprire da Bazzano a Ozzano di notte, nonostante nel medesimo territorio ci siano circa 16 medici di guardia medica.

Il secondo punto da rivedere e’ il medico link, crediamo sia utilissimo in aggiunta, ma non in sostituzione di un auto medica, ma anche nella salvaguardia del medico stesso, che senza vedere un paziente con i suoi occhi, oppure stando su cosa gli dicono altri, e’ tenuto a sbilanciarsi con una valutazione differenziale. Lo riteniamo pericoloso e non fattibile. Il medico link potrebbe definire dove inviare il paziente, e fornire aiuto nel caso in cui le auto mediche non siano disponibili.

Le auto mediche devono essere sempre presenti, poiché solo il personale medico completo può gestire direttamente situazioni come TSO, traumi, rianimazioni e la gestione dei rifiuti al ricovero. Inoltre, la rimozione delle auto mediche creerebbe problemi proprio quando un paziente rifiuta il ricovero. Il rifiuto di ricevere assistenza sanitaria o quello di essere trasportato in PS deve essere deciso di fronte a un medico (consenso informato). Se ciò non avviene e l'infermiere si sostituisce al medico, in caso di problemi, la responsabilità ricadrebbe sull'infermiere, con conseguenze serie.

Il terzo punto che non condividiamo: l’assenza dell’infermiere. Gli infermieri sono fondamentali per garantire un servizio di qualità e sicurezza ai cittadini. Il ruolo dell'infermiere di famiglia e di comunità, è stato dimostrato essere estremamente efficace nel prevenire ricoveri inappropriati, ridurre le complicanze e promuovere stili di vita sani e la consapevolezza.

Questo si traduce in un risparmio di milioni di euro su base annua. Non riconoscere adeguatamente questo ruolo all'interno del piano sanitario è un grave errore.

Il Nursing Up e tutti gli infermieri prendono le distanze da questo piano e fanno sentire il proprio dissenso.

La nostra richiesta è quella di non ridurre le auto mediche, cosi da potenziare realmente il servizio di 118 in ogni aspetto. Rivedere i compiti del medico link, e riconoscere il ruolo fondamentale degli infermieri di famiglia e di comunità che potrebbero avere in questo progetto, con l’obiettivo comune di avere una sanità più efficiente e centrata sulle esigenze dei cittadini.

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