Sono state commemorate ieri le 15 vittime della strage
di Rio Conco a Sasso Marconi, avvenuta l’8 settembre del 1944, ad opera dei
nazifascisti.
La cerimonia, cui hanno partecipato in primo luogo i
famigliari delle vittime, è stata condotta dal vice sindaco di Sasso Marconi,
Luciano Russo e dall’assessora all’ambiente Irene Barnabei.
Russo, dopo aver ringraziato quanti hanno contribuito
alla preparazione dell’incontro, in particolare l’Anpi locale, ha ricordato gli
eventi che portarono a quel triste epilogo. “ A seguito dell’uccisione di due
tedeschi a Rioveggio, le SS iniziarono un rastrellamento lungo la provinciale e
fermarono quanti trovarono lungo il
tragitto fino a Sasso Marconi. Il numero degli ignari e innocenti che si trovarono sulla via furono quindici,
fra cui un padre con il figlio e un toscano di cui è tuttora ignota l’identità.
Dopo essere stati imprigionati a Colle Ameno, furono portati in un campo al di
là del Reno e, dopo essere stati costretti a scavare le proprie tombe, furono fucilati.
Solo dopo la fine della guerra i parenti poterono recuperare le salme dei loro
cari e dare loro una degna sepoltura”.
Russo ha concluso il suo intervento ricordando ciò che sta succedendo nell’est europeo dove la
popolazione di una nazione che ha chiesto di aderire all’Unione Europea, è costretta a subire le conseguenze di una invasione
militare avviata da chi crede di poter ritornare a un antistorico imperialismo.
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una
corona ai piedi del cippo che ricorda la triste vicenda di Rio Conco.
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