venerdì 6 agosto 2010

Nove pecore in pasto ai lupi.


Mattanza di pecore a Montasico di Marzabotto la scorsa notte ad opera di un branco di lupi. Morte sgozzate sette pecore adulte e spariti due agnelli evidentemente rapiti dal branco per cibarsene indisturbati lontani da presenze indiscrete. Vittima della razzia, il gregge di Franco Preci che ha allevato le sue pecore al fine di utilizzarle per la pulizia del castagneto e dei frutteti del suo podere. Il gregge è ricoverato in un recinto protetto da rete elettrosaldata di grosso spessore. I lupi hanno superato l’ostacolo scavando una galleria vicino a una ceppaia. Dopo un furto di quattro capi adulti avvenuto pochi mesi fa, Preci ha ora subito una seconda decimazione del contingente che lo affianca nella pulizia dei frutteti e non gli rimangono che otto pecore adulte. I lupi, per aggravare il danno, hanno sgozzato tutte le pecore incinte , probabilmente perché meno agili delle altre e quindi più facili prede. “Sono andato come tutte le mattine a portare al mio gregge un po’ di granoturco con cui miglioro la loro alimentazione quotidiana”, racconta il coltivatore diretto. “Ho notato che non rispondevano al mio richiamo ma restavano incollate alla parte alta della recinzione. Sono quindi entrato nel recinto per capire la ragione di questo comportamento insolito e ho subito individuato i primi corpi a terra con i fori alla gola provocati della presa dei lupi. Ne ho contati sette . In seguito mi sono accorto che mancavano due agnelli. Probabilmente questi sono stati la vera preda dei lupi. Ho subito avvertito la Polizia Provinciale per le procedure da mettere in atto in questi casi e ho saputo con disappunto che dovrò sopportare anche l’onere economico delle smaltimento delle carcasse, mentre il risarcimento dei danni sarà piuttosto basso, insignificante”. Gli agenti della Polizia precisano che i casi di razzia sono mediamente di circa uno al mese anche se il sospetto è che potrebbero essere di più poiché non tutti censiscono i capi posseduti e non denunciano conseguentemente la eventuale perdita di animali per razzia. Maria Rosa Gironi, componente del Comitato provinciale delle associazioni animaliste, prende la parte dei lupi e precisa: “Sono animali ultraprotetti perché in via di estinzione. Sono inoltre utili per una selezione delle specie animali poiché si cibano dei capi più deboli o ammalati. Si pensi per esempio al capriolo il cui numero sarebbe certamente superiore se non ci fossero i lupi a contenerne il numero. Si deve operare per permettere loro di attuare un equilibrio delle presenze delle varie specie compatibili con la presenza dell’uomo”.

1 commento:

Dante Franchi ha detto...

Non v'è alcun dubbio a mio avviso che il lupo rappresenti un anello della catena indispensabile al ripristino di un corretto e naturale equlibrio faunistico.
Equilibrio per altro già gravemente alterato da parecchio tempo ad opera dell'uomo nel perseguimento di interessi di vario tipo che molto spesso divengono boomerang per tutti.
Tutto ciò premesso, credo però che la necessità di assicurare presenza del lupo, cosi come già avviene da tempo per altre specie di impatto rilevante, non può essere caricata economicamente solo sulle spalle dei soggetti più deboli: gli agricoltori del nostro territorio che andrebbero invece premiati per la volontà con cui perseverano a svolgere questa importante attività di presidio del territorio montano in condizioni già di per se svantaggiate per ragioni morfologiche.
Il mio è un parere che metto a disposizione con estrema umiltà e tutta la comprensione e la solidarietà possibile a chi subisce questi danni che mi auguro non restino senza una giusta ed equa remunerazione.

ps. dall'articolo di Fabbriani scopriamo cosi dove si è ritirata la Signora Gironi dopo aver dato forfait nel Consiglio Comunale di Marzabotto a poco più di un anno dalla sua risicatissima elezione.